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Non deve essere per niente facile passare come se niente fosse dalla Ducati MotoGP alla Panigale, anche perché sono entrambi moto complicate e controverse, che almeno sino ad ora non hanno dato i risultati sperati dalla casa di Borgo Panigale. Ma Pirro ha sposato la causa Ducati, si sente parte dell’azienda e del progetto racing e lavora sodo, senza dare adito a quelle polemiche che in questa stagione hanno gettato spesso benzina sul fuoco di una critica che ha reso difficile il lavoro degli uomini in rosso.
Michele come hai trovato questa Panigale?
«Questo è’ tutto un altro mondo rispetto a quello della GP al quale mi ero ormai abituato. Dalle gomme alle moto, dalla potenze e ai freni. Però non mi ci trovo male, anche se ho fatto solo pochi chilometri e su di una pista sulla quale non correvo da quattro anni. Sono abbastanza soddisfatto anche se la moto ha ancora qualche aspetto che non mi piace. Ho notato che c’è un grande margine di miglioramento, non solo per la moto, ma anche per me. Sono ad un secondo da piloti che da anni corrono in Superbike e che sono a fine stagione, con mezzi collaudati e competitivi. Inoltre questa pista non è tra quelle che maggiormente si addicono alla 1199. L’asfalto è molto ondulato e c’è un rettilineo abbastanza lungo che ci penalizza. Cercheremo comunque di fare del nostro meglio».
Dove la moto ti piace e dove invece non è come la vorresti?
«La moto mi piace molto per quanto riguarda l’anteriore. Riesco ad entrare forte nelle curve, però soffro un poco in accelerazione, anche a causa dei movimenti del posteriore. Penso sia soprattutto una questione di messa a punto, ma è presto per dirlo, perché devo ancora adattarmi alle Pirelli ed ai freni. Faccio fatica nella seconda parte della curva ed è li che interverremo per migliorarci».
Qual è il tuo obiettivo in questo weekend?
«Non mi sono posto degli obiettivi specifici se non quello di tornare a casa sapendo di aver dato il massimo. Quando ci si impegna al massimo i risultati arrivano, anche se per ora non ho idea di cosa potremo fare domenica. Cercherò di fare del mio meglio e soprattutto di aiutare la mia squadra a lavorare sulla Panigale».
Una stagione non certo facile la tua, da tester a pilota MotoGP e ora in Superbike. Cosa speri per il tuo futuro?
«Io sono un pilota Ducati e quindi l’obiettivo è quello di restare ancora con questa azienda. Non so cosa farò il prossimo anno, ma di certo salirò su di una Ducati. Non è stato facile affrontare tutti gli impegni che ho avuto quest’anno, però mi sono divertito, ho avuto modo di imparare molto e di migliorare. Nell’ultima gara in MotoGP non sono andato male e questo mi ha soddisfatto. In GP dobbiamo lavorare ancora molto e ci vorrà pazienza e tanto impegno ma la Ducati tornerà presto ad occupare le posizioni che merita. In Superbike invece abbiamo avuto la sfortuna degli infortuni capitati a Carlos Checa, che hanno condizionato molto il lavoro della squadra. Io mi sento un uomo Ducati, devo molto a questa azienda che mi ha fatto debuttare sia in MotoGP che in Superbike ed intendo ripagarla con il massimo impegno».