SBK Silverstone. Le pagelle del GP del Regno Unito

SBK Silverstone. Le pagelle del GP del Regno Unito
Il coraggio dei piloti della Sbk ha reso incredibile la prima gara di Silverstone, che ricorderemo a lungo per i suoi colpi di scena e per le cadute spettacolari, per fortuna senza conseguenze per i piloti coinvolti | C. Baldi, Silverstone
6 agosto 2012


Il coraggio dei piloti della Superbike ha reso incredibile ed entusiasmante la prima gara di Silverstone, una manche che ricorderemo a lungo per i suoi colpi di scena e per le cadute, spettacolari quanto per fortuna senza conseguenze per i piloti coinvolti. Gli outsiders l’hanno fatta da padrone ed hanno monopolizzato i due podi. Doveva essere il round dei piloti inglesi, ma invece troviamo due francesi davanti a tutti : Loris Baz e Sylvain Guintoli. Il diciannovenne francese è stato grande non solo in pista, ma anche quando ha dedicato a Joan Lascorz la sua prima vittoria in Superbike. Guintoli ha vinto la lotteria di gare due, ma se l’è meritata visto che è stato sempre in testa. Quella di ieri è stata anche la giornata di Badovini, di Fabrizio e di Smrz che hanno cercato di strappare con i denti un risultato a lungo cercato e desiderato. I senatori hanno fatto un passo indietro ed hanno per una volta lasciato il palcoscenico a chi non aveva niente da chiedere alla classifica ed ha voluto rischiare il tutto per tutto, per raccogliere un risultato che forse potrebbe cambiare il futuro, proprio in un momento nel quale le squadre stanno decidendo i loro programmi per il prossimo anno. Tra i piloti che lottano per il titolo Rea è stato quello che ha raccolto più punti, 16,5 contro i 16 di Checa, i 13 di Melandri, i 10 di Sykes ed i soli 2,5 di Biaggi. Il pilota dell’Aprilia è ancora il leader del campionato, ma il suo vantaggio su Melandri scende ancora, da 21 a 10,5 punti. Il campionato è ora completamente riaperto e non solo per i primi due, ma anche per Sykes e Checa che con 200 punti ancora in palio possono crederci ancora. Biaggi ha sofferto in prova ed in gara, ma è stato anche sfortunato quando il cordolo bagnato lo ha catapultato fuori pista, negandogli la possibilità di raccogliere molti punti preziosi.


Il tipico clima inglese, con la pioggia che lasciava il posto al sole ed il vento che asciugava la pista in pochi minuti, ha sconvolto i valori in campo, e lo stesso ha fatto la direzione di gara che dopo aver giustamente fermato gara due a causa della pista sporca d’olio, ha poi pensato bene di non farla ripartire, facendo valere (come da regolamento) l’ultimo giro concluso da tutti i piloti, l’ottavo. Sono così saliti sul podio piloti che erano finiti in terra e si apprestavano a rientrare mestamente al loro box, mentre altri, come ad esempio Laverty, sono dovuti scendere da quel podio che pensavano di aver conquistato. Giusto interrompere la gara (magari sarebbe stato meglio farlo anche qualche giro prima) ma ingiusto non farla ripartire per correre i restanti 9 giri. Una gara a metà, tant’è vero che è stato assegnato metà del punteggio. La direzione di gara, come tutti gli arbitri, ha il non facile compito di prendere in poco tempo decisioni difficili ed importanti e quindi occorre essere benevoli nel giudicarla, ma questa volta (così come quando dichiarò bagnata l’asciuttissima Superpole di Misano) non siamo proprio d’accordo con quanto ha deciso.


Quando mancano quattro round al termine del mondiale, la lotta per il titolo è apertissima e a dare ancor più pepe al tutto ci penseranno le prossime due gare di Mosca, su di una pista nuova per tutti, dove fare un pronostico è veramente impossibile. I detrattori della Superbike si affannano a scrivere e a dichiarare che i piloti di questa categoria sono inclini all’errore e che non bastano i contatti ed i sorpassi a fare grandi le gare motociclistiche. Vero. I piloti Superbike non sono robot e a volte corrono più con il cuore che non con il cervello. Sbagliano perché cercano di infilarsi e di superarsi in ogni spazio lasciato libero, si intraversano, sbandano e a volte cadono. Persino dopo il traguardo. Ci credono sempre e non chiudono mai il gas. Noi però pensiamo che sia proprio per questo che li ammiriamo tanto e che li ringraziamo, per il loro coraggio e per l’incredibile spettacolo che ci offrono in ogni gara. Lo spettacolo della Superbike.


Ecco i nostri voti ai protagonisti di Silverstone


Loris Baz – Largo ai giovani si, ma a patto che abbiano il talento e le doti di questo diciannovenne francese. Dopo il terzo posto di Brno, in Inghilterra Loris ha colto un secondo ed una vittoria. Corre mischiando l’esperienza di un veterano all’incoscienza della sua giovane età. Siamo proprio sicuri che per il prossimo anno la Kawasaki abbia bisogno di un top rider e che invece non ce l’abbia già in casa? Voto 9


Sylvain Guintoli
– Quattro podi e due vittorie in dieci gare. Non male per un pilota scartato per mancanza di risultati. In prova conquista la prima fila e se in gara uno non avesse sbagliato la scelta delle gomme avrebbe forse potuto vivere il suo weekend perfetto. Da sempre Sylvain si esalta con l’acqua ed ora è una delle pedine pregiate del mercato piloti. Voto 8,5


Jakub Smrz
– Prima Superpole e primo podio della stagione. Tutto in un fine settimana che Kuba non dimenticherà facilmente. Da il meglio di se proprio ora che la sua squadra sembra sia in difficoltà. Gran carattere. Come Guintoli sbaglia la scelta delle gomme in gara uno, ma tiene la ruota del francese per tutta la seconda manche, cosa che nessun altro riesce a fare. A quando una prova convincente in gara e sull’asciutto? Voto 8


Jonathan Rea
– Paga in prova le fatiche della prestigiosa vittoria alla otto ore di Suzuka ed il fuso orario che lo debilita, ma poi in gara come sempre, accende l’interruttore e si getta nel gruppo dei magnifici quattro che in gara uno fanno finta che la pista sia asciutta. Cade in entrambe le manche, ma questa volta non per colpa sua. Nella prima non può evitare la moto di Badovini dopo il traguardo, mentre nella seconda trova una macchia d’olio. Quando c’è da rischiare lui non si tira mai indietro, figuriamoci nella gara di casa. Voto 7,5

La scivolata di Carlos Checa durante il GP di Silverstone
La scivolata di Carlos Checa durante il GP di Silverstone
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Carlos Checa – Il solito martello, sempre nelle prime posizioni. In Superpole conquista la seconda fila e nella prima gara prova ad andarsene. Ci sta quasi riuscendo quando la pioggia lo ferma e in poche curve viene fagocitato dal gruppo selvaggio. Poi si mette comodo e si gode lo spettacolo delle sbandate che in stile Holiday on Ice gli regalano i suoi avversari più giovani e scriteriati. Alla fine però forse ha ragione lui, visto che porta a casa due piazzamenti e tanti punti. Lui finge indifferenza, ma solo la matematica potrà convincerlo ad abdicare. Voto 7


Leon Haslam
– Ogni volta che sta per ottenere un risultato glielo scippano. Nella prima manche prova ad allungare, ma lo riprendono e deve accontentarsi del sesto posto finale. Nella seconda cade sulla pista oleosa ed è uno dei pochi piloti scivolati che non trae vantaggio dall’esposizione della bandiera rossa. E’ un generoso e meriterebbe un pizzico di fortuna in più. Voto 6,5


Max Biaggi
– Dopo Brno ecco un altro weekend tremendo per Max. La sua Aprilia fa i capricci e lo disarciona già nelle libere di sabato. Entra in Superpole per il rotto della cuffia, ma poi non riesce a superare la prima fase e parte in terza fila. Si rimbocca le maniche ed in gara uno è nel gruppo di testa, ma paga a caro prezzo un piccolo errore, cade ancora e non raccoglie punti. Nella seconda manche parte indietro, ma recupera molte posizioni sino a raggiungere Melandri e a superarlo nel corso del nono giro. Peccato che valga solo l’ottavo. E proprio il caso di dirlo :”piove sul bagnato”. Voto 6


Leon Camier
– Doveva essere la sua gara e invece torna a casa con zero punti. Fa faville in prova e vivacizza gara uno sino a quando diventa la prima vittima della pioggia. In gara due medita vendetta, ma rompe il motore. Da piangere dalla rabbia. Se non altro però ci ha provato, mettendo in campo una notevole dose di grinta. Da rivedere. Voto 6,5


Marco Melandri
– Quando hai dei problemi alla moto, fai due gare incolori, ma recuperi dieci punti in classifica al tuo diretto avversario vuol dire che potrebbe essere il tuo anno. In prova ritorna l’incubo del chattering, ma acciuffa comunque la seconda fila. In gara si intravede ogni tanto, avendo scelto di non prendere rischi e di pensare al titolo. Due gare in difesa, ma nelle prossime gare dovrà tornare all’attacco. Voto 6


Tom Sykes
– Nel giorno della consacrazione del suo giovane compagno di squadra, il simpatico Tom si defila e raccoglie solo un ottavo ed un dodicesimo posto. Poco per essere la sua gara di casa. E dire che a Monza sulla pista umida aveva stracciato tutti. Voto 5,5

Michel Fabrizio
– Ma dove la tiene nascosta tutta la grinta che ci ha mostrato negli ultimi giri della prima manche? Ha visto la possibilità del grande risultato ed è tornato fuori il talentuoso pilota che conosciamo. Peccato che vada a sprazzi, ma sono sprazzi di alta classe. Nella seconda gara punta ad uscire alla distanza, ma la gara viene interrotta e lui è solo tredicesimo. Voto 7,5


Ayrton Badovini
– Il professorino getta la maschera e tiene aperto il gas sempre, anche dopo la bandiera a scacchi. Un terzo posto che premia un’annata sino ad ora non certo baciata dalla sfortuna. Raccoglie il suo primo podio in Superbike partendo dalla quinta fila. Sembra non ci sia più posto per lui nel “dream team BMW 2013”. Peccato. Voto 7

Davide Giugliano
– Ercolino sempre in piedi. Cade e si rialza, ricade e si rialza ancora. Però alla fine zoppica ed ha un buco in una mano. Talento e cuore non gli mancano certo. In prova cade e si fa male, ma poi in gara, una volta abbassata la visiera, il dolore sparisce. Nella seconda manche accompagna Baz a riacciuffare Guintoli e Smrz, ma cade e torna ai box deluso, ma pronto a riprovarci sin dalla prossima gara. Voto 6
 

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