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Tom Sykes non ha dato scampo ai suoi avversari e dopo aver superato Elias che era partito come un fulmine dalla seconda fila, ha imposto un ritmo insostenibile per i suoi avversari, facendo segnare il nuovo record della pista di Misano (1’35”629) ed andando a vincere indisturbato. Solo Baz (ascolta la sua intervista) ha cercato inizialmente di reggere il confronto con il suo compagno di squadra, ma senza mai riuscire nemmeno ad avvicinarlo. Le due Aprilia non sono mai state della partita, ma alla fine Melandri è salito sul podio, resistendo agli attacchi di Davies, che ad un certo punto sembrava in grado di soffiargli la terza piazza. Così come a Imola, tutti aspettavano Giugliano, ma alla fine la prima delle Ducati è quella dell’inglese, apparso molto combattivo. Chaz non è salito sul podio solo perché nei giri finali la sua Panigale si era ormai divorata le Pirelli.
Giugliano e Guintoli, ottavo e sesto al traguardo, sono state le delusioni di questa prima manche ed entrambi devono la loro prestazione al di sotto delle aspettative ad una errata scelta di gomme, anche se Giugliano ha accusato alcune vibrazioni che lo hanno infastidito. Buono il sesto posto di Elias, che dopo una partenza a cannone ha inanellato una serie di errori dovuti al nervosismo e quando poi si è assestato in sesta posizione non l’ha più mollata. Rea è settimo e precede Giugliano e Laverty, mentre l’altra Suzuki di Lowes è finita nella sabbia al tredicesimo giro. Salom beffa ancora una volta Canepa, che aveva dominato le prove, ma poi in gara ha fatto come il gambero e da primo delle EVO sarebbe finito terzo se, come sappiamo Badovini non fosse stato tolto dalla classifica per le note vicende omologative. Corti conclude tredicesimo, davanti alla migliore delle wild card, Ivan Goi, mentre purtroppo l’altra wild card Baiocco è scivolato a metà gara quando occupava una sorprendete tredicesima posizione. Raccoglie un meritatissimo punto ed è quarto delle EVO il rientrante Barrier, che non correva una gara da Jerez 2013. Bentornato Sylvain.
Non vanno a punti, ma concludono la gara, Guarnoni, il debuttante Russo, bravo a non commettere errori, Staring e Sebestyen. Non hanno visto la bandiera a scacchi, oltre ai già citati Baiocco e Lowes, anche Morais, Foret, Yates May e Andreozzi, scivolato nel corso del sesto giro. In classifica Sykes porta a 27 punti il suo vantaggio nei confronti di Guintoli e a 36 nei confronti di Baz. Rea è quarto a 38, mentre Melandri deve recuperare 63 punti all’inglese della Kawasaki. Un’impresa che, se guardiamo quanto è successo nella prima gara di Misano, sembra impossibile.