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Ancora una bandiera rossa protagonista della prima manche della Superbike. Dopo le due di Laguna Seca anche qui a Magny Cours gara uno è stata interrotta, questa volta definitivamente essendo stati percorsi 18 dei 23 giri previsti, a causa di un highside di Aitchison la cui moto ha preso fuoco ed è rimasta in mezzo alla pista. Una Kawasaki in fiamme ha sancito la vittoria di un’altra Kawasaki, quella di Tom Sykes. L’inglese della Kawasaki era saldamente in testa, con quasi due secondi di vantaggio sul suo diretto rivale nella lotta per il titolo Sylvain Guintoli. L’inglese della Kawasaki era partito come un fulmine dalla pole position ed è stato in testa dal primo all’ultimo giro. Guintoli si era portato alle sue spalle sin dal secondo giro, ma aveva ben presto perso la scia di Tom che portava il suo vantaggio a quasi due secondi.
Alle loro spalle Laverty, che nel corso del secondo giro aveva superato Giugliano, aveva preso un buon margine di vantaggio nei confronti del pilota del team Althea, ma era ormai tagliato fuori dalla lotta per la vittoria. Sykes sale quindi sul gradino più alto del podio affiancato dalle due Aprilia ufficiali. Quarto un ottimo Giugliano che perse due posizioni nei primi giri, si è assestato al quarto posto, troppo lontano da Laverty ma con un largo margine di vantaggio su Melandri che lo seguiva in quinta posizione. Gara anonima quella del pilota della BMW, che anche se ancora non matematicamente, può dare l’addio al titolo mondiale che resta ora in bilico tra Sykes ed i due piloti Aprilia. I tre che oggi sono saliti sul podio a Magny Cours. Pirro, anche se con la schiena dolorante a causa della brutta caduta di ieri in Superpole, fa una grande gara e porta la Panigale al sesto posto.
A metà gara circa Michele è balzato in testa al gruppo di sei piloti che si stavano giocando la sesta piazza e nell’arco di pochi giri ha salutato la compagnia. Bello ed acceso il duello nel gruppo che ha vivacizzato una gara abbastanza noiosa. Oltre a Pirro hanno dato spettacolo a forza di staccate e carenate, Fabrizio, Haslam e Badovini, che hanno chiuso nell’ordine andando ad occupare dal settimo al nono posto. Fabrizio sembra essersi finalmente adattato alla sua nuova moto ed ha dimostrato di poter se non altro stare assieme ad Haslam che guida la CBR da quasi un anno. Del gruppo hanno fatto a lungo parte anche Elias e Philippe. Questi ultimi due sono caduti nel corso del quattordicesimo giro. Lo spagnolo ha perso aderenza al posteriore trascinando nella sabbia l’incolpevole sostituto di Camier. Toni, convinto di essere stato toccato si è vistosamente lamentato con il francese, ma le immagini hanno dimostrato il contrario.
Parlando di cadute vanno ricordate quella di Davies al secondo giro e di Cluzel che ha terminato nella via di fuga al terzo passaggio una gara che sperava di concludere ben diversamente davanti al proprio pubblico. Ottimo il decimo posto di Lanzi che porta punti mondiali al debuttante team Mesaroli racing. Salom commette molti errori ed alla fine è undicesimo davanti alla Kawasaki privata di Sandi. Philippe, al contrario di Elias, ha concluso la gara tredicesimo davanti a Lai e a Iannuzzo. In classifica Sykes porta a 29 i suoi punti di vantaggio su Guintoli che sopravanza Laverty che di unti ne deve recuperare 32. Ormai quasi fuori dai giochi Melandri a 56 lunghezze da Sykes.