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Dopo il freddo round inglese il circus della Superbike si sposta in Portogallo, dove spera di trovare un clima completamente diverso. Il bellissimo tracciato dell’Algarve ospita il mondiale delle derivate dalla serie dal 2008, quando Bayliss si ritirò dalle competizioni con una fantastica doppietta, conquistata con la sua Ducati proprio a Portimao. Ed è anche grazie ai successi dell’indimenticato australiano che la casa di Borgo Panigale è la più vittoriosa su questa pista, avendo ottenuto quattro successi contro i tre dell’Aprilia. Gli altri due sono stati conquistati da Michel Fabrizio nel 2009 e da Carlos Checa nel 2011. Oltre a questa vittoria lo spagnolo ha ottenuto anche due secondi posti, con la Honda nel 2008 e con Ducati l’anno scorso. Carlos, se si esclude un ritiro per problemi al motore della sua Honda nel 2009, in Portogallo non ha mai fatto peggio del settimo posto e spera di potersi confermare anche in questo weekend, anche se dovrà fare i conti con la scarsa competitività sino ad ora dimostrata dalla sua moto e con il dolore alla spalla che in Inghilterra gli impedito di partecipare alla seconda manche. In Ducati si spera che lo spagnolo possa riprendere al più presto lo sviluppo della Panigale assieme al suo compagno di squadra Ayrton Badovini. Il pilota di Biella vanta un sesto posto in Superbike a Portimao, oltre ad una pole e ad una vittoria ottenute in Stock. Nelle sue ultime esibizioni Ayrton ha dimostrato molta grinta e voglia di continuare ad impegnarsi al massimo per uscire da questo momento difficile, ora che le sue condizioni fisiche sono finalmente migliorate dopo le numerose cadute di inizio stagione.
E parlando di cadute il pensiero corre a Camier, che a Donington ha vanificato in gara quanto di buono aveva fatto vedere in prova. Leon non ha mai fatto meglio del quinto posto in Portogallo, ma lo scorso anno con la Suzuki ha sfiorato il podio, svanito all’ultimo giro a causa di un problema meccanico. La sua Suzuki sembra in grado di lottare con le migliori Superbike e anche Cluzel cercherà di sfruttarne tutto il potenziale, su una pista che piace molto al giovane francese, vincitore qui lo scorso anno nella gara del mondiale Supersport.
Chi invece l’anno scorso vinse gara uno, partendo tra l’altro dalla pole, fu Tom Sykes, che appare favorito dai pronostici anche in questo weekend, soprattutto alla luce delle sue incontrastate vittorie di due settimane fa. La sua Kawasaki si è adattata perfettamente alle Pirelli da 17 pollici e la nuova gomma SC0, morbida ma in grado di reggere per tutta la gara, sembra fatta apposta per la Ninja e Tom può finalmente spingere forte dal primo all’ultimo giro senza i cali che negli anni passati avevano caratterizzato le prestazioni della ZX-10R nipponica.
Non si può invece dire altrettanto della S1000RR, che non ha ancora trovato il bandolo della matassa e che fa fatica ad adattarsi alle nuove coperture da 17 che sembrano essere una delle cause del chattering che il team BMW non riesce ad eliminare. Marco Melandri spera ovviamente che in Portogallo questo problema non si ripresenti e vorrebbe ripetere la vittoria del 2011 (ottenuta però con la Yamaha) e non certo la caduta dello scorso anno in gara uno, che gli precluse la partecipazione alla seconda manche e che di fatto lo estromise dalla lotta per il titolo. Le due gare dell’anno scorso non rappresentano un bel ricordo nemmeno per l’altro pilota BMW, l’inglese Chaz Davies, coinvolto nella caduta di Melandri in gara uno e vittima di un’altra caduta nella seconda manche con la sua Aprilia privata.
E proprio l’Aprilia RSV4 è la moto che, dopo la Ducati 1198, ha conquistato il maggior numero di successi sul circuito dell’Algarve: doppietta di Biaggi nel 2010 e vittoria in gara due di Laverty l’anno passato. Eugene Laverty e Sylvain Guintoli in questo weekend cercheranno di incrementare il numero delle vittorie della casa di Noale. Guintoli è già salito sul podio portoghese quando guidava una Ducati (secondo nel 2011 e terzo nel 2012) e se vorrà mantenere la vetta della classifica dovrà tirare fuori le unghie e puntare a quella che sarebbe la sua prima vittoria a Portimao. Ma la pista portoghese piace tantissimo al suo compagno di squadra che oltre ad aver vinto nel 2012, è salito sul secondo gradino del podio nel 2011 e, sempre su questa pista, stupì tutti quando provò per la prima volta una Superbike (Yamaha) andando subito fortissimo. Eugene sta facendo una grande stagione, ma non può permettersi battute a vuoto se vuole restare in corsa per il titolo.
Per quanto riguarda invece i piloti privati Aprilia, Michel Fabrizio ha vinto a Portimao nel 2009 dopo essersi classificato al secondo posto l’anno precedente. Però da quando è sceso dalla Ducati non ha saputo far meglio di un ottavo posto ottenuto con la BMW l’anno scorso in gara due. Dopo due buone gare a Monza, Michel in Inghilterra è apparso ancora sottotono e la speranza e che sulla pista dell’Algarve ritrovi lo smalto mostrato ad inizio stagione.
Davide Giugliano ha debuttato in Superbike proprio su questa pista nel 2011. Dopo aver vinto la Superstock 1000 FIM gli venne regalata la possibilità di disputare due gare in Superbike. Davide sta migliorando costantemente ed in Portogallo cercherà di restare a contatto con gli ufficiali come ha già fatto in Inghilterra. Il suo obiettivo e di fare meglio dello sorso anno, quando venne coinvolto nella caduta di Melandri e Davies in gara uno e fu costretto al ritiro per un problema tecnico in gara due.
E per finire uno sguardo in casa Honda, con Jonathan Rea che in Algarve ha ottenuto ben sei podi su dieci gare (secondo solo a Biaggi), senza però mai vincere. Anche lui come Giugliano ha fatto il suo debutto a Portimao nel 2008, facendo capire subito di che pasta fosse fatto con un terzo ed un quarto posto. Le sue condizioni fisiche però preoccupano il team Pata Honda che deve fare i conti anche con la gamba di Haslam, ancora convalescente dopo la doppia frattura rimediata ad Assen. Johnny lamenta una sindrome compartimentale al braccio destro che dopo alcuni giri gli impedisce di guidare come vorrebbe. Non è escluso che si debba sottoporre ad un intervento chirurgico che risolverebbe il problema, ma gli farebbe perdere qualche round del mondiale.
Per quanto riguarda invece Leon, si tratta solo di attendere che le ossa si saldino completamente. A Donington Haslam ha giustamente preferito non rischiare, ma siamo sicuri che in Portogallo disputerà entrambe le gare, sperando di ripetere i podi conquistati nel 2008 nel 2009, quando guidava la Suzuki.