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I piloti che partecipano al mondiale Superbike si stanno costituendo in un associazione, al fine di tutelare i diritti di quelli che, a tutti gli effetti, sono i protagonisti principali del campionato delle derivate dalla serie. Una prima riunione si era tenuta a Portimao durante i test ufficiali di fine Gennaio. Il motivo che portò i piloti a ritrovarsi attorno ad un tavolo riguardava la gara di Donington di fine marzo. La maggior parte degli intervenuti a quel primo incontro era infatti contrario a correre sul circuito inglese a fine marzo, con il timore di trovare in Inghilterra un clima e delle temperature più adatte ad una gara di sci, con tutti i rischi che ne potrebbero conseguire, legati soprattutto alla sicurezza.
La stessa riunione è stata ripetuta in questi giorni a Phillip Island e sembra che a questo punto si voglia costituire una vera e propria associazione, atta a dialogare con la Infront Motorsports, la società che organizza il mondiale Superbike.
Al momento non è ancora stato designato un porta voce ufficiale di questa nascitura associazione, né si sa se lo stesso verrà scelto tra i piloti stessi o se sarà invece preferito un rappresentante esterno. Sono in molti a vedere di buon occhio la nascita di questa congregazione che potrebbe portare a qualche importante novità soprattutto nel settore della sicurezza, visto che, al contrario di quanto accade in GP, in Superbike non esiste ancora un responsabile della sicurezza.
Certo mettere d’accordo i piloti non sarà cosa facile, ma ormai i tempi sembrano maturi per una presa di coscienza dei riders che sembrano in grado di superare le antipatie e gli antagonismi che in passato ne hanno contraddistinto i rapporti.