Stoner perché non passi in Superbike?

Stoner perché non passi in Superbike?
“Non mi diverto più a correre qui. Non è il campionato del mondo che amo”. Stoner forse non è stufo di correre ma è solo stufo della MotoGP. Perché non valutare allora l’ipotesi Superbike? Lettera aperta al campione | C. Baldi
14 giugno 2012

Punti chiave

 

Da un po’ di gare a questa parte ogni volta che vediamo correre Stoner ci piange il cuore all’idea che il motociclismo debba perdere un pilota come lui. Il campione del mondo GP 2011 è senza dubbio uno dei più grandi talenti che si siano visti negli ultimi anni e sembra impossibile che a soli 27 anni (guarda caso proprio il suo numero di gara) debba appendere il casco al chiodo. Leggendo le sue dichiarazioni però a molti è sembrato che il suo malessere sia più dovuto alla Dorna ed alla MotoGP che non alle corse in moto.

 

«Qui non mi diverto più – ha affermato Casey – non mi piace la direzione che ha preso il campionato. Tutto sta diventando noioso. In un campionato prototipi le CRT non c’entrano nulla, non è il campionato del mondo che amo». Stoner vive male il paddock della GP e non è d’accordo con alcune regole imposte dalla Dorna, come quella che vieta ai piloti delle categorie cosiddette minori di poter entrare nel paddock con i propri camper o

Qui non mi diverto più – ha affermato Casey – non mi piace la direzione che ha preso il campionato. Tutto sta diventando noioso

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come la regola dei rookie, che vieta ad un debuttante in MotoGP di poter correre in un team ufficiale.
L’australiano ha avuto il coraggio di dire a voce alta quello che pensano in molti (o dicono a bassa voce). La MotoGP è sempre più noiosa e le CRT non hanno fatto che peggiorare la situazione.

Però caro Casey per fortuna la MotoGP non è l’unico campionato mondiale motociclistico.
Certo conoscerai il mondiale Superbike. Qui le moto sono tutte uguali, non esistono due tipi di mezzi e la classifica è una sola. Il paddock è aperto ai camper di tutti i piloti e basta che tu faccia un giretto per vedere i piccoli camper dei giovani della Stock 600 parcheggiati accanto ai motorhome di Biaggi o di Checa. Nei mondiali delle derivate dalla serie i giovani possono aver accesso a tutti i team in qualsiasi categoria. Ti basti l’esempio di Giugliano che dalla Stock 1000 è saltato sulla moto campione del mondo ed è già salito due volte sul podio. O come il ventenne francese Loris Baz che dopo alcune gare nella Stock 1000 è stato chiamato dalla Kawasaki a guidare una Superbike ufficiale e sta facendo vedere cose egregie. Qui un giovane pilota di talento emerge, sponsor o non sponsor, ed indipendentemente dalla propria nazionalità.


Noia? Ti assicuro che nelle gare della Superbike non ti annoieresti molto. A Misano nelle prove in un secondo erano compresi ben 17 piloti e – come disse Angel Nieto parlando della 125 di tanti anni fa – se starnutisci ti ritrovi ultimo. Dai un’occhiata ai video delle ultime gare di Donington e di Misano e vedrai che ti piaceranno. I piloti che possono vincere una gara non sono 4 o 5 ma almeno una dozzina e anche le moto vincenti sono molte. Le Case impegnate in modo più o meno ufficiale non sono solo tre, ma esattamente il doppio: sei.
Certo non è una categoria facile e ne sanno qualcosa alcuni piloti arrivati dalla MotoGP e che fanno fatica ad andare a punti, ma siamo certi che tu non avresti problemi e conosciamo alcuni team che… forse una moto buona te la darebbero.

Casey ripensaci e prima di ritirarti nella tua bellissima Australia accetta un’ultima sfida: vincere un mondiale Superbike. E poi il prossimo anno siamo anche su Italia1!
 

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