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Da un po’ di gare a questa parte ogni volta che vediamo correre Stoner ci piange il cuore all’idea che il motociclismo debba perdere un pilota come lui. Il campione del mondo GP 2011 è senza dubbio uno dei più grandi talenti che si siano visti negli ultimi anni e sembra impossibile che a soli 27 anni (guarda caso proprio il suo numero di gara) debba appendere il casco al chiodo. Leggendo le sue dichiarazioni però a molti è sembrato che il suo malessere sia più dovuto alla Dorna ed alla MotoGP che non alle corse in moto.
«Qui non mi diverto più – ha affermato Casey – non mi piace la direzione che ha preso il campionato. Tutto sta diventando noioso. In un campionato prototipi le CRT non c’entrano nulla, non è il campionato del mondo che amo». Stoner vive male il paddock della GP e non è d’accordo con alcune regole imposte dalla Dorna, come quella che vieta ai piloti delle categorie cosiddette minori di poter entrare nel paddock con i propri camper o
Qui non mi diverto più – ha affermato Casey – non mi piace la direzione che ha preso il campionato. Tutto sta diventando noioso
come la regola dei rookie, che vieta ad un debuttante in MotoGP di poter correre in un team ufficiale.
L’australiano ha avuto il coraggio di dire a voce alta quello che pensano in molti (o dicono a bassa voce). La MotoGP è sempre più noiosa e le CRT non hanno fatto che peggiorare la situazione.
Però caro Casey per fortuna la MotoGP non è l’unico campionato mondiale motociclistico.
Certo conoscerai il mondiale Superbike. Qui le moto sono tutte uguali, non esistono due tipi di mezzi e la classifica è una sola. Il paddock è aperto ai camper di tutti i piloti e basta che tu faccia un giretto per vedere i piccoli camper dei giovani della Stock 600 parcheggiati accanto ai motorhome di Biaggi o di Checa. Nei mondiali delle derivate dalla serie i giovani possono aver accesso a tutti i team in qualsiasi categoria. Ti basti l’esempio di Giugliano che dalla Stock 1000 è saltato sulla moto campione del mondo ed è già salito due volte sul podio. O come il ventenne francese Loris Baz che dopo alcune gare nella Stock 1000 è stato chiamato dalla Kawasaki a guidare una Superbike ufficiale e sta facendo vedere cose egregie. Qui un giovane pilota di talento emerge, sponsor o non sponsor, ed indipendentemente dalla propria nazionalità.
Noia? Ti assicuro che nelle gare della Superbike non ti annoieresti molto. A Misano nelle prove in un secondo erano compresi ben 17 piloti e – come disse Angel Nieto parlando della 125 di tanti anni fa – se starnutisci ti ritrovi ultimo. Dai un’occhiata ai video delle ultime gare di Donington e di Misano e vedrai che ti piaceranno. I piloti che possono vincere una gara non sono 4 o 5 ma almeno una dozzina e anche le moto vincenti sono molte. Le Case impegnate in modo più o meno ufficiale non sono solo tre, ma esattamente il doppio: sei.
Certo non è una categoria facile e ne sanno qualcosa alcuni piloti arrivati dalla MotoGP e che fanno fatica ad andare a punti, ma siamo certi che tu non avresti problemi e conosciamo alcuni team che… forse una moto buona te la darebbero.
Casey ripensaci e prima di ritirarti nella tua bellissima Australia accetta un’ultima sfida: vincere un mondiale Superbike. E poi il prossimo anno siamo anche su Italia1!