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Per Max Biaggi la pista di Brno è davvero magica ed è stato lo stesso pilota italiano ad ammetterlo nel dopo gara. Sul circuito della Repubblica Ceca il Corsaro si è sempre trovato a suo agio e con quella di ieri le sue vittorie sono salite a dieci. Vittorie conquistate in tutti i campionati ai quali ha partecipato. Ci è voluto un miracolo di Johnny Rea per negargli l’ennesima doppietta (sarebbe stata la quinta e la terza consecutiva), ma il pilota dell’Aprilia ritorna comunque a casa con un bel pezzo di mondiale già nelle sue tasche.
Haslam, alle prese con i problemi derivanti dalle nuove gomme Pirelli che non si adattano alla sua Suzuki, sembra quasi rassegnato, mentre Rea e Checa sono troppo lontani in classifica per poter impensierire Max, che non vuole parlare di titolo mondiale, ma dopo la vittoria in gara due ci è sembrato spavaldo e sicuro di se come non mai. In ogni gara gli avversari di Biaggi sono diversi, ma lui è il più costante e le cifre del suo campionato parlano da sole : su diciotto gare ne ha la metà, nove, è salito sul podio tredici volte, è sempre andato a punti ed il suo peggior risultato è stato l’ottavo posto di gara due a Phillip Island.
Lo strapotere di Biaggi sembra mettere tutti gli altri piloti in secondo piano. Piloti che sanno che ormai potranno vincere qualche battaglia, ma non più la guerra. In un campionato che vede in atto uno scontro generazionale, Max non fa differenze. A Misano è salito sul podio davanti ai veterani Checa e Corser, mentre a Brno ha preceduto i giovani e rampanti Rea e Fabrizio. Un rullo compressore. Le due gare di Brno sono state condizionate dal gran caldo e dalle gomme. Le nuove coperture Pirelli sono senza dubbio più performanti, ma qui a Brno hanno sofferto le alte temperature ed alcuni piloti, come Smrz e Crutchlow, hanno preferito rientrare ai box per sostituirle. Altri invece, come Checa e Haslam, hanno stretto i denti pensando alla classifica ed hanno concluso la gara cercando di non cadere.
E parlando di cadute dobbiamo purtroppo registrare quella di Luca Scassa, che si è fratturato il terzo e quarto metatarso del piede sinistro e quelle di Smrz, Xaus, Vermeulen, Neukirchner e Sykes. Cadute e ritiri hanno fatto si che in entrambe le gare i piloti al traguardo siano stati solo 15 e che lo spettacolo in pista non sia stato dei migliori. Specialmente in gara due, se si escludono i primi giri, di sorpassi e di sano agonismo stile Superbike ne abbiamo visto poco. Speriamo che le prossime due gare di Silverstone siano più avvincenti. Il regolamento FIM darà una mano alle Ducati che potranno ridurre il loro peso di altri tre chilogrammi, ma non sarà certamente questo a fermare la corsa di Biaggi verso il titolo.
Max Biaggi: Visto quello che era stato in grado di fare nelle precedenti gare, a Brno ci si attendeva che Max facesse bottino pieno, ma i giovani ed irriverenti Crutchlow e Rea gli hanno negato prima la Superpole e poi la gara uno. Ma Max deve pensare anche al campionato e a Brno i suoi punti di vantaggio su Haslam sono saliti da 37 a 68. Sicuro, esperto, determinato e con una moto ed un team che lo assecondano perfettamente. E’ il suo anno. Voto 9,5
Leon Haslam: Come se non bastasse la cecità della Suzuki, che sembra averlo dimenticato, impegnata com’è a gettare al vento milioni di euro in MotoGP, ora ci si mettono anche le nuove gomme Pirelli, che proprio non si adattano alla GSX-R1000 del pilota inglese. Negli ultimi tre rounds Biaggi ha totalizzato ben 83 punti più di lui e lo ha staccato di 68. Una mazzata che ammezzerebbe un elefante ….. ma non un Leon. Le ultime speranze di tenere in vita un campionato che sembra ormai segnato sono tutte nelle sue mani. Voto 7
Johnny Rea: Dopo quanto successo in America e a Misano, dove Rea aveva raccolto la miseria di diciassette punti in quattro gare, Johnny ed il suo team sembravano in piena crisi ed incapace di risolvere i problemi che da sempre accompagnano la CBR1000RR. Ma a partire dalla Superpole il pilota inglese ha cambiato marcia ed è tornato ad essere quella furia che ad Assen aveva vinto entrambi le manches. Un vero talento che guida sopra i problemi. Un animale da gara. Speriamo resti ancora per molti anni in Superbike. Voto 9,5
Cal Crutchlow: Mr.Superpole non si accontenta di arrivare primo il sabato pomeriggio, ma vuole salire sul podio anche la domenica. Cal non ha paura di niente e di nessuno e se le gomme non lo avessero limitato in gara uno e messo fuori combattimento in gara due (dove una volta cambiate le coperture ha fatto segnare il record della pista) Biaggi e Rea avrebbero dovuto vedersela con lui per la vittoria. Così come Rea anche per il pilota della Yamaha la speranza è che la GP non ce lo porti via subito. Un vero talento. Voto 8,5
Sylvain Guintoli: Quando Haslam è in difficoltà lui riesce invece a raccogliere dei buoni risultati. Nelle ultime sei gare ha raccolto solo un punto in meno rispetto ad Haslam. Certo da lui ci si aspettava di più, ma è al suo primo anno in Superbike e non conosce molti dei circuiti dove corrono le derivate dalla serie. E’ l’unico pilota assieme a Max Biaggi ad essere sempre andato a punti. Ragioniere. Voto 7,5
Ruben Xaus: Da libro Cuore. Una volta messo fuori gioco da una caduta il suo compagno di squadra, Ruben ha preso in mano la bandiera della BMW e sia in prova che in gara ha cercato di portarla il più in alto possibile. Quinto in gara uno, nella seconda manche stava riuscendo nell’impresa di salire sul terzo gradino del podio, ma è caduto a soli cinque giri dalla fine. Incredibile. Xaus non si smentisce mai, nel bene come nel male. Tutto cuore e generosità, avrebbe meritato il podio per tutte le difficoltà incontrate in questa stagione. Voto : 6 (9 per la Superpole e la prima gara e 3 per la seconda gara)
Michel Fabrizio: Continua l’altalena di risultati. Ritiratosi in gara uno per problemi meccanici, la caduta di Xaus gli ha regalato un podio nella seconda manche. Non è più a suo agio sulla Ducati e nel team Xerox. Sembra nervoso e non ha la serenità per esprimersi al meglio. La moto certo non la aiuta. Forse è giunto il momento di cambiare aria. Voto 7,5
Noriyuki Haga: Quindicesimo in Superpole, sesto e quinto in gara. Non male per un pilota privato. Peccato che sia ufficiale Ducati. In ogni gara Noriyuki deve vedersela con Scassa. Bravo il giovane italiano, ma dal giapponese è lecito attendersi qualcosa di più. Voto 6
James Toseland: Nelle prove la bronchite lo aveva limitato parecchio, costringendolo a partire dalla terza fila. In gara James si è dato da fare ed ha raccolto un settimo ed un quarto posto. Sempre meno di quanto ci si aspetta da lui, ma almeno ha dato segnali di ripresa. Certo il confronto con il suo compagno di squadra resta impietoso. Voto 6,5
Chris Vermeulen: Che senso ha far correre un pilota che ha dei problemi fisici e che può al massimo lottare per la zona punti? Con una moto che per fortuna è ormai prossima al pensionamento, Chris rischia solo di cadere e di farsi ancora più male. Possibile che il suo team non lo convinca a fermarsi per potersi curare? A Brno si è ritirato in gara uno ed è caduto in gara due. Voto 3 (alla squadra)
Luca Scassa: Luca ormai non stupisce più e si sta confermando come uno dei primi sette- otto piloti della Superbike. Per ora si esprime meglio in prova che non in gara (addirittura sesto in Superpole), ma probabilmente a Brno, se non fosse caduto, avrebbe raccolto un grande risultato. Tutto solo rimandato a Silverstone? Lo speriamo. Nel frattempo complimenti a lui ed alla sua squadra. Voto 8
Le prossime gare si correranno a Silverstone a fine Luglio. La Superbike va in vacanza, ma noi no. A Brno la Infront ha indetto una conferenza stampa nella quale si è parlato di MotoGP ed inoltre il mercato piloti sta entrando nella fase cruciale. Restate collegati.