Superbike. Le pagelle del GP di Imola

Superbike. Le pagelle del GP di Imola
Due gare spettacolari con il colpo di scena finale. Checa ad un passo dal mondiale, ma onore a Rea e Haga che hanno dato spettacolo assieme a Sykes. Sottotono Melandri. Ecco i nostri voti ai protagonisti di Imola | C. Baldi, Imola
26 settembre 2011

Punti chiave


Come sempre Imola è stata una festa della Superbike e del motociclismo. Sono stati 78.000 gli spettatori che in questo weekend hanno affollato tribune e paddock dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari e che sono stati ripagati da un grande spettacolo e da due gare mozza fiato, come da tempo non si vedevano. Checa è stato campione del mondo per pochi minuti, il tempo che Melandri recuperasse qualche posizione togliendo allo spagnolo la certezza matematica del titolo.

Ma il weekend era iniziato presto, ed il primo colpo di scena era avvenuto giovedì sera quando Max Biaggi aveva annunciato di non essere in grado di scendere in pista a Imola (e forse nemmeno a Magny Cours). La Superbike perdeva un protagonista, ma nel campionato delle derivate dalla serie i protagonisti sono molti e ad un pilota fuori per infortunio si è sostituito subito un altro che da un infortunio si era appena ripreso.

Parliamo ovviamente di Rea il quale potendo finalmente utilizzare il ride by wire può sfruttare tutta la potenza della sua Honda senza più la paura di venirne disarcionato. E che la Superbike sia un campionato affascinante proprio perché ha tanti protagonisti lo conferma anche Haga, che sino a poche gare fa sembrava la controfigura di se stesso e che nelle ultime due ha raccolto 56 punti. Tanti certo, ma avrebbero potuto essere addirittura 81, senza la scivolata che, nel pantano del Nurburgring, gli ha negato la vittoria ad un solo giro dalla fine.

I colpi di scena non sono mancati nemmeno nella Supersport dove il leader della classifica Chaz Davies stava dominando una gara che gli avrebbe consegnato il titolo mondiale della categoria quando improvvisamente la sua Yamaha ha smesso di funzionare. Anche per l’inglese del team Parking Go il discorso è rimandato a Magny Cours, la pista francese che tra una sola settimana con molta probabilità assegnerà tre titoli. Si perché nemmeno la Stock 1000 si è decisa sulle rive del Santerno, dove un trio di giovani italiani tutti bravissimi e tutti su Ducati, ha lottato per l’intera gara. Alla fine l’ha spuntata Petrucci, davanti a Giugliano e a Canepa. Zanetti invece, un altro giovane italiano di belle speranze, è caduto con la sua BMW lasciando via libera in classifica a Giugliano che ora può vantare un vantaggio in classifica di 41 punti e che si prepara a festeggiare sulla pista francese.


Le pagelle

E in attesa che Magny Cours ci dia i suoi verdetti ecco i nostri voti ai protagonisti di Imola.


Carlos Checa – Carlos ha dominato le prove e si è aggiudicato la sesta Superpole della sua straordinaria stagione. In gara uno sbaglia la scelta delle gomme ed acciuffa il podio con grinta a due curve dalla fine. Nella seconda lotta con Haga (stabilendo il nuovo record della pista) per un secondo posto che da lì a poco si trasformerà in una vittoria bella quanto insperata. Si è dimostrato calcolatore ma anche pronto a cogliere le occasioni che le gare gli hanno fornito. Dopo la seconda gara era felicissimo e consapevole di aver di fatto vinto un titolo che potrà festeggiare solo in Francia tra sette giorni. Voto 9,5

 

Jonathan Rea – E’ il vincitore materiale di gara uno e quello morale di gara due. Rientra al Nurburgring dopo un’assenza di tre mesi e gli bastano poche gare e l’aiuto del ride by wire per dominare entrambe le gare di Imola. Viene tradito da un morsetto della batteria, ma il suo resta un weekend stupendo nel quale conferma che se la nuova CBR presentata nel paddock di Imola venerdì lo assisterà, il prossimo anno potrà lottare per il titolo mondiale. Talento. Voto 9


Noriyuki Haga – Gli ho dato voti bassi quando era l’ombra di se stesso e sono felice di poter cambiare radicalmente il mio parere ora che Haga è tornato ad essere Nitronori. I tempi sono cambiati e il giapponese non guida più di traverso come una volta, ma ora che la sua Aprilia funziona a dovere (sembra che visto il forfait di Biaggi la casa di Noale abbia giustamente dato una mano in più al team Pata) la sua guida è estremamente efficace e il giapponese ci mette una grinta che sembrava avesse perso. Ritrovato. Voto 9


Leon Camier – Come spesso accade nel finale di stagione alcuni piloti sembrano trasformati ed ottengono ottimi risultati. E’ il caso di Camier che non saliva sul podio dalla gara di Giugno ad Aragon e che qui a Imola ha mostrato una determinazione inaspettata. Voi dell’Aprilia non mi volete più? E allora vi faccio vedere di cosa sono capace. Purtroppo la grinta non è tutto e la voglia di strafare in gara uno gli è costata un dritto che lo ha relegato in quindicesima posizione. Nella seconda manche è stato ancora più irruento ma anche fortunato e Rea gli ha regalato il terzo gradino del podio. Voto 7


Marco Melandri – Siccome viene dalla MotoGP nessuno gli perdona nulla, ma lui non correva ad Imola dal 1999 quando vi aveva gareggiato con una 125. Il suo problema qui in Romagna non è stata la scarsa conoscenza della pista bensì le difficoltà incontrate nel mettere a punto la sua R1 che se non ha il giusto setting, a serbatoio pieno diventa pesante e difficile da guidare. Doveva tener vivo il mondiale e in fondo ci è riuscito, ma senza dubbio ci si aspettava qualcosa in più da lui. Tenterà di rifarsi a Magny Cours (altra pista che non conosce) anche per conquistare un secondo posto in classifica che per un debuttante in Superbike non è male. Voto 5,5


Tom Sykes – L’inglese che sorride sempre a Imola si sente proprio come a casa sua. Lo scorso anno conquistò la Superpole ed in gara fece un quarto ed un sesto con una moto prossima alla pensione. Quest’anno, reduce dalla vittoria del Nurburgring, si è dovuto accontentare del quarto posto in Superpole e di un quarto posto in gara uno. Nella seconda la nuova Ninja lo ha costretto al rientro ai box per problemi all’impianto frenante. La sua Kawasaki non è ancora competitiva, ma lui è quello che riesce a guidarla meglio e finire qualche volta nei quartieri alti della classifica. Bravo e simpatico. Voto 7


Eugene Laverty - Su una pista dove le Yamaha fanno fatica lui si avvicina al podio e arriva sempre davanti al suo compagno di squadra, sia in prova che in gara. Assieme a Checa e Badovini è l’unico pilota ad avere solo uno zero in classifica. In gara uno commette un errore che gli fa perdere il treno dei migliori mentre nella seconda fa a carenate con Haslam e gli finisce davanti. Sembra che possa accasarsi alla BMW Italia che farebbe senza dubbio un grande acquisto. Voto 7,5


Ayrton Badovini – Avremmo scommesso che a Imola avrebbe fatto un grande risultato ma purtroppo ci saremmo sbagliati. Questa è una delle piste che Ayrton preferisce, ma qui la BMW non riesce ad esprimersi al meglio e il giovane pilota della BMW Italia ha avuto un guizzo in Superpole (settimo) ma poi in gara non è andato più in là di un nono ed un decimo posto. La S1000RR è una moto difficile, ma Ayrton ce la mette tutta e come dicevamo nella valutazione di Laverty, assieme al pilota inglese e a Carlos Checa, Badovini è l’unico ad avere un solo zero in classifica. Un vero martello. Voto 6


Michel Fabrizio – I suoi sostenitori speravano che quelle di Imola potessero essere le gare della riscossa per il pilota della Suzuki ma così non è stato. Male in prova ed in gara, dove ad una caduta in gara uno ha fatto seguito un mesto ritiro in gara due. Michel non è tranquillo perché sa che al momento non ha una squadra per il prossimo anno. Però deve restare sereno e cercare nelle restanti due prove di dimostrare tutto il suo talento. Forza Michel. Voto 6 (di stima)


Polita - Sandi - Baiocco – le nostre tre wild card non hanno sfigurato davanti ai mostri sacri della Superbike ed alla fine il più bravo dei tre è risultato il più giovane : Federico Sandi. Ma il figlio del capotecnico dell’Aprila può contare sul team Althea mentre gli altri due fanno parte del team Barni che gareggia solo (molto bene) nel CIV. Baiocco non è andato a punti, Sandi ci è andato in entrambe le gare e Il Pirata Alex Polita ha raccolto due punti in gara uno mentre nella seconda il motore della sua 1198 è andato letteralmente in fumo. Speriamo abbiano altre possibilità mondiali. Voto 7 a tutti e tre (di incoraggiamento).


James Toseland – James sabato sera ha incontrato giornalisti, piloti ed amici nell’hospitality della BMW per un addio che ha commosso tutti. Il suo polso destro non gli permette più di essere competitivo e lui non vuole restare a fare la comparsa in un mondo che lo ha visto per due volte campione del mondo. Ci vuole coraggio per correre ma ce ne vuole tanto anche per smettere a trentuno anni. Voto 10

 

 

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