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E’ stata una Superpole strana quella che si è disputata questo pomeriggio sul tracciato di Misano Adriatico, che da questa mattina è ufficialmente intitolata al compianto Marco Simoncelli. Pochi minuti prima dell’inizio della Superpole un temporale bagnava la pista romagnola e la direzione di gara senza controllare l’evolversi del meteo, attendendo magari di constatare se avrebbe potuto continuare a piovere o no, dichiarava “wet Superpole”. Questa decisione ha comportato il fatto che anziché i soliti tre turni che avrebbero portato i piloti da sedici a dodici e successivamente a otto, nella Superpole dichiarata bagnata i turni sono solo due ed hanno la durata di venti minuti ciascuno.
Ancora prima dell’inizio della prima fase la pioggia cessava e dopo pochi minuti il sole tornava a riscaldare pubblico, piloti e pista. Ovviamente i piloti attendevano che la pista si asciugasse, tanto che di fatto la Superpole iniziava dopo dieci minuti dal suo via. Le strategie delle squadre, pronte ad una Superpole asciutta, venivano sconvolte ed erano molti i piloti a sbagliare i tempi nel montare la gomma giusta o nell’entrare in pista al momento giusto.
La prima fase faceva così vittime illustri ad iniziare da Biaggi che non volendo sprecare le gomme morbide le ha montate troppo tardi, tanto da classificarsi solo al decimo posto. Anche Melandri non riusciva ad azzeccare la gomma giusta al momento giusto e terminava tredicesimo. Andava ancora peggio a Checa che a causa di un malinteso rientrava ai box a meno di due minuti dal termine interrompendo un giro che lo vedeva proiettato verso la terza posizione. Della confusione approfittavano Sykes, Rea, Giugliano, Guintoli, Badovini, Smrz, Haslam e Laverty che occupavano le prime otto posizioni della classifica finale della fase uno e si qualificavano per la seconda. Oltre alle tre vittime eccellenti restavano esclusi Baiocco, Baz, Fabrizio, Camier e Zanetti.
Nella seconda fase Tom Sykes faceva subito capire a tutti chi fosse il più forte, fermando i cronometri sul tempo di 1’35”375 e portandosi in testa. Cercavano vanamente di fare meglio di lui prima Rea, secondo con 1’35”991 e poi le due fantastiche sorprese di questa Superpole, Badovini (ascolta la sua intervista) e Giugliano (ascolta la sua intervista) che hanno chiuso nell’ordine. Ma ormai parlare di sorpresa nei confronti di Giugliano non è più corretto visto che anche al Miller Davide aveva conquistato la prima fila. Il pilota del team Althea ha atteso l’ultimo giro utile per sfruttare l’ultima gomma morbida ed agguantare il quarto posto. Ayrton invece è stato più veloce di sei decimi rispetto al pilota Ducati andando a conquistare una prima fila che è la prima della sua carriera in Superbike. La seconda fila viene aperta da Smrz che precede Haslam, Laverty e Guintoli. Il francese avrebbe senza dubbio potuto fare molto meglio se non fosse caduto all’inizio di fase due.
Una Superpole bagnata corsa sull’asciutto che ha in gran parte falsato i valori che erano emersi nelle prove e che potrebbe condizionare anche le due gare di domani visto che Biaggi partirà dalla terza fila e Melandri e Checa addirittura dalla quarta. La decisione della Direzione di gara ci è sembrata senza senso. Sarebbe bastato attendere qualche minuto per poter correre sulla pista asciutta una Superpole in tre sessioni che avrebbe probabilmente avuto risultati diversi. Quando stabilito dalla direzione di gara ci è sembrata la scelta più comoda per chi doveva decidere, ma non certo la più logica. Siamo ovviamente felici per Badovini e Giugliano, che avrebbero comunque fatto bene, ma vedere i tre big Biaggi, Melandri e Checa nelle retrovie dopo quanto avevamo visto in prova in questi due giorni non ha molto senso. Ma queste sono le corse e bisogna sempre accettare il verdetto della pista. Verdetto che condizionerà le due gare di domani con i tre big che sono chiamati ad una gara tutta in rimonta. Occhi puntati quindi sulla prima fila per vedere se Badovini e Giugliano riusciranno a fare una gara di testa, ma anche nelle retrovie dove ci attendiamo rabbiose rimonte.