Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Anticipo di 2013 per i test WSBK previsti ad Aragòn il prossimo lunedì 2 luglio: i piloti del mondiale avranno la prima occasione di contatto con gli pneumatici con cui si correrà la prossima stagione. Non in termini di carcasse e mescole, come avviene di solito, bensì di profili: come annunciato qualche mese fa, infatti, Pirelli e Infront hanno deciso di avvicinarsi alla produzione eliminando la misura da 16,5” (introdotta da Michelin e diventata dal 2004 lo standard mondiale nelle competizioni che utilizzano pneumatici slick) per concentrarsi invece su quella misura di 17” che, al contrario, è la dotazione universale delle sportive di serie.
Una scelta legata al contenimento dei costi (un cerchio da 16,5”, realizzato in pochi esemplari, a prescindere dal materiale impiegato ha un prezzo ben diverso dall’equivalente 17”) già intrapresa in diverse serie nazionali, ma soprattutto una scelta volta a rendere lo sviluppo svolto in pista più fruttuoso nella definizione della produzione di serie. Se ora è l’esperienza relativa a mescole e struttura delle carcasse ad essere trasferibile sulle gomme normalmente acquistabili, una volta passati al 17” anche le sperimentazioni effettuate sui profili diventeranno molto più interessanti in quest’ottica.
Pirelli, per voce di Giorgio Barbier, ha più volte ribadito come il razionale sottostante all’impegno in Superbike sia appunto lo sviluppo della produzione di serie: il regolamento monogomma, in un campionato come il Mondiale SBK, obbliga di fatto il gommista a ricercare le soluzioni più versatili, rifuggendo dallo sviluppo dedicato ad una singola soluzione o casa produttrice. Proprio per questo, in passato, sono state eliminate dalla produzione racing proposte che si rivelavano magari particolarmente performanti ma con una sola moto o casa produttrice: A prescindere dalle (strumentali) polemiche innescate a seguito di accuse di favoritismi, soluzioni del genere non possono logicamente rivelarsi utili nell’ottica di trasferire l’esperienza o la tecnologia alla produzione di serie. Non è un caso se il motto di Pirelli è “We sell what we race, we race what we sell”.
Se quanto sopra vi “puzzasse” di vuote promesse da marketing, vale la pena di ricordare come già in passato ricordiamo come Pirelli abbia regolarmente trasferito alla produzione di serie diverse soluzioni nate nell’ambito racing. Nel 1999, ad esempio, la casa milanese fu la prima a proporre la misura 190/55R17 in gara (nel mondiale Superstock, dove era già fornitore unico), trasferendola poi sulla produzione di serie (esordì sull’Aprilia RSV1000 del 2006) dove è diventata la… quadratura del cerchio: fino a quel momento la larghezza 190 era utilizzata su strada con la sola ribassatura /50, che imponeva però forti compromessi in termini di agilità rispetto alla più alta 180/55. La storia si è ripetuta con la misura 200/55, nata in Superbike, applicata in Superstock nel 2010 e trasferita lo scorso anno sulla produzione stradale con le Supercorsa montate da Aprilia RSV4 APRC e successivamente Ducati Panigale, ma anche con la 180/60 derivata dalla Supersport adottata dalla Ducati Streetfighter 848.
Il programma della giornata prevede che i piloti provino dapprima per alcuni giri le coperture Diablo Superbike da 16,5”, le stesse che hanno a disposizione anche durante i weekend di gare, per poi passare sui pneumatici da 17 di cui Pirelli porterà 4 soluzioni all’anteriore e 4 al posteriore. Tuttavia, proprio per non falsare i risultati del test e per evitare che i piloti non si concentrino sulla differenza tra le due misure, sia gli pneumatici da 16,5” che le soluzioni da 17” avranno la medesima mescola, la SC1. In questo modo, a parità di mescola, i piloti saranno in grado di valutare correttamente le differenze tra gli pneumatici che stanno utilizzando attualmente in gara e quelli che useranno dalla prossima stagione.