Test SBK. Laverty è il più veloce della prima giornata a Phillip Island

Test SBK. Laverty è il più veloce della prima giornata a Phillip Island
Con il tempo fatto segnare questa mattina Laverty è il più veloce nella prima giornata di prove SBK a Phillip Island. Secondo Giugliano, davanti al campione del mondo Sykes. Primo posto per Canepa nelle Evo | C. Baldi, Phillip Island
17 febbraio 2014

Punti chiave

I test che sono iniziati oggi sulla bellissima pista di Phillip Island hanno aperto la stagione 2014 del mondiale Superbike. Una stagione storica per molti motivi, il più importante dei quali riguarda la contemporanea presenza nella stessa gara di due categorie: Superbike ed Evo. Il passato ed il futuro, visto che questo campionato rappresenta il canto del cigno per le sofisticate e performanti Superbike, moto che si erano tanto allontanate dalla produzione di serie, da avvicinarsi ai prototipi della MotoGP. Una metamorfosi che stava costando cara alla Superbike, pericolosamente in rotta di collisione con il campionato GP, storicamente il più famoso ed importante al mondo. Ma come sappiamo la Dorna, braccio armato di Bridgepoint, ha rimesso i due campionati sui giusti binari e proprio in quest’ottica va vista l’introduzione delle Evo, moto più vicine alla serie, meno sofisticate e meno costose. Il regolamento definitivo che riguarda questa nuova categoria non è stato ancora varato e sarà oggetto di varie riunioni tra le case e la Dorna, chiamata a mediare tra la necessità dei team privati di ridurre i costi e la volontà delle case di sviluppare in pista le proprie moto di serie.

Ma intanto, in attesa dei nuovi regolamenti, questa mattina alle 11 ora locale, Superbike ed Evo sono scese in pista a Phillip Island, per la prima di due giornate di prove che serviranno a piloti e team per preparare il primo round del mondiale 2014, che si disputerà su questa stessa pista ad iniziare da venerdì 21 febbraio. Al termine delle due sessioni di due ore ciascuna, il più veloce è stato Laverty che conferma i grandi miglioramenti della Suzuki alla quale il nord irlandese sembra si sia adattato perfettamente.


Prima sessione


La prima sessione si è disputata con pista asciutta e cielo soleggiato e con temperature miti che hanno reso meno difficile il lavoro dei piloti e della Pirelli. Che come sempre è in apprensione su questo tracciato caratterizzato da un asfalto abrasivo e da una conformazione sinistrorsa che richiede gomme molto particolari ed appositamente realizzate.

Primo posto per Laverty che con 1’30”513 si avvicina molto al giro veloce di Checa dello scorso anno (1’30”234) e fa meglio del record della pista da lui stesso stabilito in gara nel 2013 (1’31”168). Una Suzuki davanti a tutti, ma i due piloti Kawasaki Baz e Sykes sono stati sempre costantemente nelle prime posizioni ed ha impressionato la costanza di Baz che ha chiuso davanti al campione del mondo. Il quarto posto di Giugliano conferma come alla Panigale piaccia molto il tracciato australiano, con Davies che segue al settimo posto. Tra i due piloti Ducati troviamo gli ufficiali Aprilia e Melandri precede Guintoli. Ottavo posto per Lowes che non conosce questa pista, ma è già in grado di precedere i due piloti Honda Haslam e Rea. Lavori in corso nel team Ten Kate che deve raffinare la nuova elettronica della CBR. Canepa è il primo dei piloti Evo e cede a Rea solo quattro decimi. E’ un ottimo risultato per il team Althea che non era mai sceso in pista quest’inverno. Corti chiude tredicesimo dietro a Salom e davanti a Barrier e Scassa. Toni Elias è solo sedicesimo, ma sia lui che la sua squadra erano fermi dall’ultima gara di Jerez dell’ottobre 2013. Chiudono la classifica le due EBR e le BMW private del team ungherese Toth. Cadute senza conseguenze per Sebestyen, Lowes e Baz.
Davide Giugliano
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Seconda sessione

Il vento ha in parte disturbato la sessione del pomeriggio che è stata bloccata con la bandiera rossa a causa della caduta di Michel Fabrizio, avvenuta a venti minuti circa dalla fine del turno. Il pilota del team Grillini è tuttora ricoverato al centro medico, ma non sembra abbia nulla di grave. La pista è stata riaperta a meno di cinque minuti dalla conclusione ed abbiamo assistito ad una specie di mini Superpole, con i piloti che hanno spinto a fondo cercando il tempo sul giro. Laverty non si è migliorato, ma il tempo della mattina gli è bastato per chiudere in testa questa prima giornata. Balzo in avanti di Davide Giugliano che si è posizionato al secondo posto (ascolata la sua intervista), proprio davanti al campione del mondo Sykes ed all’altro ufficiale Kawasaki, Loris Baz. Anche Lowes, che evidentemente inizia a prendere confidenza con il tracciato, ha recuperato posizioni rispetto al mattino ed ha chiuso quinto, davanti a Melandri. L’italiano dell’Aprilia sembra più preso dal lavoro di messa a punto della sua RSV4 che non dalla ricerca del tempo sul giro.

Haslam è il primo dei piloti Honda e precede Guintoli ed il compagno di squadra Rea, dal quale ci si aspettava qualcosa di meglio, ma evidentemente il lavoro di messa a punto della nuova elettronica sta richiedendo più tempo del previsto. Davies è solo decimo a sette decimi da Giugliano, ma il metodo di lavoro di Chaz, meticoloso e pignolo, richiede più tempo di quanto non necessiti all’istintivo Davide. Niccolò Canepa è salito per la prima volta sulla Panigale del team Althea solo questa mattina, ma in entrambe le sessioni è stato il primo dei piloti Evo e questo fa ben sperare il team di Bevilacqua, che precede anche la Superbike di Elias, che è però ancora dolorante a causa della caduta con la pit bike di alcune settimane fa. Salom è il pilota Evo più vicino a Canepa e precede la MV di Corti e la S1000RR Evo di Barrier. Il francese del team BMW Motorrad Italia è stato purtroppo vittima di una brutta caduta proprio alla fine della seconda sessione ed è stato trasportato all’ospedale di Melbourne per controlli più approfonditi, in quanto nella caduta aveva perso conoscenza.

Classifica


Phillip Island – prima sessione prove ufficiali
1. Laverty (Suzuki) 1'30.513;
2. Giugliano (Ducati) 1'30.718; 
3. Sykes (Kawasaki) 1'30.737;
4. Baz (Kawasaki) 1'30.757;
5. Lowes (Suzuki) 1'31.000;
6. Melandri (Aprilia) 1'31.146;
7. Haslam (Honda) 1'31.172;
8. Guintoli (Aprilia) 1'31.321;
9. Rea (Honda) 1'31.404;
10. Davies (Ducati) 1'31.419;
11. Canepa (Ducati) 1'31.897;
12. Elias (Aprilia) 1'32.301;
13. Salom (Kawasaki) 1'32.636;
14. Corti (MV Agusta) 1'32.858;
15. Barrier (BMW) 1'32.997;
16. Guarnoni (Kawasaki) 1'33.509;
17. Foret (Kawasaki) 1'33.676;
18. Morais (Kawasaki) 1'33.954;
19. Scassa (Kawasaki) 1'33.960;
20. Andreozzi (Kawasaki) 1'34.140;
21. Fabrizio (Kawasaki) 1'34.314;
22. Toth (BMW) 1'36.258;
NC. May (EBR) 1'38.152;
NC. Yates (EBR) 1'39.656;
NC. Sebestyen (BMW) 1'42.242.

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