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La felicità gli si legge in faccia. Toni Elias è sorridente e disponibile soprattutto perché, così come è già successo al suo amico, ed ex compagno di squadra al team Gresini, Marco Melandri anche lui ha ritrovato in Superbike la gioia di correre e di battersi per le prime posizioni. Nelle due gare ha fatto vedere di essersi trovato subito a suo agio sulla RSV4 del team Red Devils e di poter stare con i primi. Non è poco visto che Elias è salito sulla sua nuova moto ed ha iniziato a lavorare con il suo nuovo team solo due giorni fa ed ha anche perso due turni di prove a causa della pioggia. Se il buongiorno si vede dal mattino, cosa potrà fare Toni quando avrà imparato ad adattare la sua Aprilia al suo stile di guida? Ecco cosa ci ha dichiarato al termine di gara due.
Il tuo debutto in Superbike è stato ottimo. Ti aspettavi di andare subito così forte?
"Io ho sempre creduto nelle mie capacità e non ho mai perso la fiducia in me stesso. Ho passato un momento non facile e in molti mi hanno girato le spalle. I risultati di oggi mi confermano che sono ancora in grado di ottenere dei buoni risultati, grazie anche al team Red Devil e ad Andrea Petricca, che mi ha dato una grande opportunità. La RSV4 poi è una grande moto, veramente performante e mi sono divertito molto a guidarla. Sono molto contento delle mie gare odierne. Certo devo ancora prendere bene le misure alla moto e imparare a lavorare meglio sul set up, per mantenere un ritmo di gara costante, sino alla fine. A otto giri dal termine ero a soli cinque secondi dai primi, ma nel finale ho sofferto molto, anche perché in prova avevamo potuto fare solo due turni sull’asciutto".
Come hai trovato il livello della Superbike?
"Il livello è certamente alto. In questo campionato corre ad esempio Marco Melandri che è stato mio compagno di squadra e del quale conosco bene il valore. Marco è un pilota che in MotoGP con una moto ufficiale avrebbe potuto lottare per il titolo. In Superbike ha trovato una sua dimensione, è felice e lotta per vincere. Tom Sykes e Laverty sono molto forti così come Guintoli. E poi c’è il mio connazionale Carlos Checa, che non ha bisogno di presentazioni, in quanto ha vinto in tutte le categorie ed è stato campione del mondo in Superbike".
Qual è il tuo obiettivo per le prossime gare?
"So che non sarà certo facile ma cercherò di salire sul podio e di vincere una gara. Ce la metterò tutta. Mi piacerebbe farlo non solo per me, ma per la mia nuova squadra. Mi sono trovato subito bene con il team Red Devils, che mi ha capito e mi ha dato subito molta fiducia e questa è una cosa molto importante per me".
Ti piacerebbe restare in Superbike o vorresti tornare in GP?
"Quest’anno sono stato a Imola a Giugno, per vedere le gare della Superbike e per salutare il mio amico Checa. L’ambiente mi è piaciuto molto, mi sono trovato subito bene ed ho deciso che nel 2014 avrei provato a correre in Superbike. Devo dire che non è una cosa facile, ma poi per fortuna ho avuto questa opportunità, il team con il quale correvo in Moto2 (Blusens Avintia) mi ha lasciato libero ed ho potuto correre qui a Istanbul. La mia intenzione è quella di restare in Superbike".