Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
AGVisor, ovvero una visiera che non vi farà mai più cambiare visiera. Dimenticatevi meccanismi di sgancio da operare durante le soste (per veloci ed intuitivi che siano) o la necessità di portarvi dietro una visiera chiara quando uscite con quella scura o fumé: AGVisor, una visiera realizzata grazie all’innovativa tecnologia LED e-Tint, cambia la sua cromaticità da chiara a scura in una frazione di secondo.
Il sistema, introdotto qualche mese fa e disponibile da poco sul mercato per i modelli Pista GP, Corsa e GT Veloce – sostanzialmente la gamma top dell’azienda del gruppo Dainese – ci è stato consegnato per una prova sul campo (svoltasi in diverse condizioni, dalla strada alla pista sia sul Corsa che sul Pista GP) dimostrandosi davvero valido.
AGVisor, come abbiamo già detto, funziona grazie all’applicazione sulla visiera di una sorta di pellicola interna dotata di un pannello LCD, collegata ad un blocchetto di controllo esterno posizionato (naturalmente) sul lato sinistro. Sul blocchetto sono presenti la presa di ricarica MicroUSB – protetta naturalmente da un coperchietto – e il pulsante che cambia il colore della visiera.
La ricarica dura circa due ore (con qualche piccola variazione di tempistiche a seconda della fonte di energia utilizzata) e durante la messa in carica la visiera diventa scura, per tornare poi chiara al termine del procedimento e segnalare così il suo stato di “pronta all’uso”. A questo punto potete utilizzare il casco disponendo di circa 12 ore di autonomia in modalità scura. All’esaurirsi della carica, la visiera AGVisor torna automaticamente chiara grazie ad un sistema di sicurezza meccanico.
All’atto pratico non si percepiscono differenze con una normale visiera o distorsioni ottiche di qualsivoglia natura: sia in modalità chiara che scura (ma sarebbe più corretto dire fumé) la sensazione è quella di avere davanti agli occhi un’unità convenzionale. Fino a quando, naturalmente, non viene il momento di cambiare tonalità: con un clic sul pulsante AGVisor passa da chiara a scura (e viceversa) in meno di un secondo – la trasformazione è impercettibile, ma senza essere fastidiosa.
La differenza non troppo marcata, ovvero il suo essere classificabile come fumé e non come scura, fa si che l’occhio non necessiti di adattamento. La possibilità di cambiare la tinta in tempo reale rende il sistema molto utile: pensate ad un ingresso in galleria, quando la visiera scura costringe a viaggiare con quest’ultima sollevata, ma anche solo ai passaggi fra i boschi, dove la luminosità cambia continuamente e ci si trova, usando una visiera convenzionale, con… la tinta sbagliata per metà del tempo.
Problemi risolti dai visierini parasole, è vero, che però non offrono la stessa copertura visiva di AGVisor – anzi, spesso risultano troppo alti o troppo bassi – e sicuramente la stessa propensione all’uso in circuito. Dove, direte, basta scegliere la visiera prima di uscire dalla pitlane. E’ vero anche questo, ma avete mai girato in una giornata nuvolosa, con la luce che cambia in continuazione? Insomma, non è un caso se AGV ha proposta la sua soluzione su caschi piuttosto sportivi, dove per mille motivi i visierini parasole non sono una soluzione realmente praticabile.
Un altro frangente in cui AGVisor rappresenta una soluzione perfetta è la giornata in cui il meteo cambia inaspettatamente. Un clic sul controller e anche la pioggia – un vero incubo con la visiera scura – diventa un inconveniente fastidioso ma molto meno pericoloso. Per non parlare di quando qualche imprevisto ci costringe a rientrare ben più tardi di quanto preventivato, magari già dopo il tramonto.
In conclusione: AGVisor è sicuramente promossa a pieni voti. Per la lode… ci vorrebbe un ritocco al prezzo, o quantomeno una politica commerciale di tipo leggermente diverso, che offra il sistema come optional ex fabrica direttamente sul casco. Il prezzo si attesta infatti a 159 euro, cifra di tutto riguardo ma che assume una valenza molto diversa nel momento in cui si considera che stiamo parlando, di fatto, di due visiere. Senza avere la scomodità di doversene portare costantemente dietro una – chi gira su una supersportiva, magari con la tuta di pelle professionale, capisce di cosa stiamo parlando.