Altroconsumo ha di recente reso noti gli esiti dei test condotti su 15 caschi jet omologati e distribuiti in Italia. Di questi ben 8 non sarebbero risultati conformi a quanto previsto dalla normativa europea. Un dato che ha destato sconcerto, tra i lettori ma anche tra le Aziende produttrici che, attraverso l'Associazione di categoria, hanno prontamente risposto ad Altroconsumo, chiedendo chiarimenti sulle metodologie del test ed auspicando un confronto diretto - e sereno - per fugare il campo dalle illazioni e dai dubbi.
La risposta di Ancma e Acec
In riferimento al
test comparativo sui caschi per moto di tipo “JET” realizzato e reso pubblico da
Altroconsumo,
Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ed
ACEC (Associazione Costruttori Europei Caschi), rendono noto di aver formalmente richiesto ad Altroconsumo
informazioni in merito al laboratorio presso il quale sono stati realizzati i suddetti test e
alle metodologie usate.
Inoltre, Confindustria ANCMA e ACEC hanno fatto
richiesta di poter ripetere i test, laddove fosse necessario, alla presenza di un rappresentante delle Aziende coinvolte.
Il precedente del 2009
Tale richiesta trova giustificazione nel fatto che
già nel 2009 Altroconsumo aveva, con le medesime modalità, esaminato i caschi moto di tipo “Integrale” e pubblicato i risultati ottenuti, nonostante le perplessità suscitate, creando
notevoli danni commerciali alle Aziende coinvolte, salvo successivamente prendere atto che
quegli stessi caschi, nuovamente testati dalle Autorità competenti, si dimostravano conformi alla normativa di sicurezza vigente.
In un momento di crisi generalizzata che ha colpito pesantemente anche il settore dei caschi moto,
screditare pubblicamente prodotti che, contrariamente a quanto sostenuto nell’articolo di Altroconsumo, rispettano la legge, non solo non dà alcun vantaggio alla generalità dei consumatori, ma penalizza ingiustamente le Aziende ed i lavoratori che producono i caschi stessi.
Confindustria ANCMA ed ACEC hanno a cuore la
qualità e la sicurezza dei prodotti offerti ai consumatori, ma ritengono un censurabile esercizio di giornalismo scandalistico pubblicare risultati di test
senza che si sappia né da “chi” né “dove tali caschi siano stati testati, rifiutando di fornire l’evidenza della oggettività dei risultati alle Aziende che legittimamente lo avevano richiesto.
Confindustria ANCMA ed ACEC auspicano che Altroconsumo,
in un’ottica di reciproca autonomia e con mutuo rispetto, nell’interesse della corretta informazione,
non continui a rifiutare il confronto come sino ad oggi avvenuto.