Il casco. Quinta parte: uso e manutenzione

Vi forniamo alcuni preziosi suggerimenti circa il corretto utilizzo e la manutenzione del nostro casco. Le regole base per l'acquisto di un buon casco
25 giugno 2008


La manutenzione del nostro casco
Prima di trattare l'argomento omologazioni, che saranno oggetto della nostra ultima puntata di questa rubrica sul casco, vorremmo darvi alcuni suggerimenti circa l'utilizzo e la manutenzione del vostro casco protettivo per motociclisti, nonché qualche consiglio per chi deve acquistarne uno nuovo.
Innanzitutto è buona norma leggere il libretto di istruzioni che ci viene fornito assieme al casco, per poterne conoscere le caratteristiche e per comprendere come sostituire la visiera o l'interno (nel caso sia estraibile e lavabile). Quando non lo utilizziamo, cerchiamo di riporre il nostro casco in un luogo che lo preservi dall'umidità, dai raggi solari (che come abbiamo visto alla lunga possono danneggiare la calotta interna in polistirolo) e dalla polvere. Prima di utilizzarlo controlliamo attentamente lo stato della visiera che non deve essere graffiata e naturalmente deve essere pulita e perfettamente trasparente. E' utile ogni tanto smontare la visiera sia per controllare lo stato del meccanismo che ne regola il movimento e per poterla pulire accuratamente. Basta un poco di acqua tiepida ed un poco di sapone neutro, oppure un liquido per la pulizia dei vetri, da applicare sulla visiera e da rimuovere con un panno ben pulito e non abrasivo. Per quanto riguarda invece la rimozione dei moscerini dalla visiera, vi sono vari modi per toglierli dalla nostra visiera. Personalmente aspetto che si siano "seccati" e li rimuovo con acqua tiepida e uno straccio morbido, ma uno dei "trucchi" che ho imparato dai racing service che lavorano sulle piste è quello di bagnare abbondantemente un panno o uno straccio e posizionarlo sulla parte anteriore del casco sino a coprire completamente la visiera. Dopo qualche ora basterà togliere il panno ed i moscerini resteranno sul panno stesso, lasciando la visiera  perfettamente pulita. In questo modo si evita il rischio di graffiare la visiera nel tentativo di eliminare gli insetti. Controlliamo anche lo stato della guarnizione del bordo visiera, perché potrebbe essersi danneggiata  ed essere quindi la causa della cattiva chiusura della visiera stessa con le conseguenti infiltrazioni d'aria e i rumorosi fruscii. Per quanto riguarda invece l'interno, nel caso di interni smontabili, è consigliabile estrarlo periodicamente non solo per la nostra igiene, ma anche perché con una corretta manutenzione il vostro interno manterrà inalterato il suo spessore e quindi la giusta taglia. Basta lavarlo in acqua tiepida con del sapone neutro e lasciarlo asciugare senza esporlo ai raggi solari. Attenzione poi a riposizionarlo in modo corretto, leggendo attentamente il manuale a corredo del casco. Nel caso di un casco con interno fisso, sono disponibili alcune schiume spray detergenti che possono pulire il vostro interno senza danneggiarlo. Non cerchiamo mai togliere dal casco un interno che non sia smontabile. Otterremo solo il risultato di danneggiare in modo irreparabile le spugne che lo compongono. Infine, sempre per quanto riguarda l'interno, controlliamo che la taglia non si sia modificata con l'uso. Se il nostro casco "balla" una volta calzato, è giunto il momento di acquistare un nuovo interno oppure, nel caso di un interno fisso, di sostituire l'intero casco. Abbiamo già visto nelle puntate precedenti come possa essere pericoloso un casco di una taglia superiore alla nostra. Controlliamo anche lo stato del cinturino, che sappiamo essere determinante per la nostra sicurezza. Il nastro non deve essere sfilacciato e nel caso la chiusura sia a scatto, controlliamo che funzioni correttamente e che si possa facilmente chiudere ed aprire. Lo stesso vale per il sistema di ventilazione: accertiamoci che le prese d'aria regolabili si possano aprire e chiudere facilmente e rimuoviamo eventuali insetti che si possono essere incastrati nel meccanismo che ne regola il movimento. Non modifichiamo mai e in nessun modo il nostro casco. E' una delle prime raccomandazioni che il costruttore cita nel manuale di istruzioni, proprio per evitare che eventuali manomissioni riducano il grado di protezione del casco. Infine controlliamo anche lo stato della nostra calotta esterna, per essere certi che la stessa non sia stata danneggiata da eventuali sassolini (magari "sparati" da un mezzo che ci precedeva) oppure da urti casuali a casco non indossato. In caso di visibili danneggiamenti accertiamoci che il danno sia solo estetico e in caso contrario non esitiamo a contattare il nostro rivenditore per richiedere un controllo da parte del produttore o dell'importatore.

L'uso corretto
Come dobbiamo utilizzare il nostro casco? Abbiamo visto in precedenza che si deve evitare qualsiasi tipo di urto accidentale, perché il nostro "sistema di sicurezza" è stato costruito proprio per assorbire l'energia di qualsiasi tipo di impatto e che nell'assorbirla il casco si può danneggiare.  Evitiamo quindi di appoggiarlo sul serbatoio o sul manubrio della moto, proprio per evitare che possa cadere (è la causa principale di cadute accidentali). Stiamo attenti anche nel maneggiarlo. Il casco è un oggetto quasi sferico e può sfuggire di mano facilmente. Evitiamo inoltre di sederci sul nostro casco (che tra l'altro è scomodo) o peggio ancora  di salirci sopra con i piedi. In alcune gare motociclistiche ho visto spettatori che lo utilizzavano in questo modo per una maggiore visibilità. In entrambi i casi applicheremmo una forza notevole sia alla calotta esterna che alla calotta interna che si potrebbero danneggiare. Evitiamo poi di lasciarlo per lungo tempo nel bauletto della nostra moto se la parcheggiamo in luoghi assolati. Come abbiamo detto in una delle precedenti puntate, il calore potrebbe deteriorare le calotte esterne in materiale plastico, ma anche e soprattutto la calotta interna in polistirolo. Infine evitiamo di appenderlo agli appositi meccanismi porta casco presenti su molte motociclette, se non a moto ferma. E' pericolosissimo circolare con un casco attaccato alla moto lateralmente,  in quanto lo stesso sporgerebbe al punto da poter causare urti con altri veicoli, con conseguenze facilmente immaginabili. Non smetteremo inoltre mai di ripetere che il casco deve essere allacciato e  soprattutto calzato correttamente. Penso sia inutile ogni commento per quei motociclisti o scooteristi che si appoggiano il casco sulla testa senza calzarlo completamente.
Ma tra l'altro, non è più scomodo?

Guida all'acquisto
Passiamo infine alle regole basilari per l'acquisto di un casco. Innanzitutto dobbiamo scegliere il tipo di casco che meglio corrisponde all'utilizzo che ne vogliamo fare e al tipo di moto che utilizziamo. Il mercato offre modelli di caschi adatti ad ogni tipo di utilizzo: integrali da cross, jet per un uso cittadino o per il trial, apribili e integrali (questi ultimi sia turistici che racing). Dobbiamo quindi innanzitutto individuare quale sia il casco più adatto e per questo una buona indagine su Internet sarebbe auspicabile, per poter conoscere le proposte delle aziende, i prezzi e il rivenditore a noi più vicino. Una volta identificato il casco che più ci aggrada, dobbiamo  recarci dal negoziante per l'acquisto. Una volta nel negozio è indispensabile calzare il casco che si intende acquistare, ricordando che deve fasciare senza stringere e che nel dubbio è meglio scegliere una taglia leggermente più stretta che una più larga, sempre nell'ottica della massima sicurezza. Cerchiamo, una volta calzato, di tenerlo in testa alcuni minuti per accertarci che si adatti alla nostra testa e non abbia delle protuberanze o dei gradini interni che ci possano dare fastidio. Un casco con problemi di calzata è terribilmente scomodo e a volte doloroso (in un utilizzo prolungato). Il casco che calza a pennello a un nostro amico non è detto che vada bene a noi. Scegliere un casco è come scegliere un paio di scarpe e così come non tutti i piedi sono uguali, anche il cranio si differenzia notevolmente da persona a persona. Sappiate che alcune aziende giapponesi utilizzano per i mercati europei e americani un tipo di polistirolo con una calzata diversa rispetto ai caschi destinati ai mercati dell'estremo oriente, proprio perché la conformazione del nostro cranio è diversa da quella degli orientali. Controlliamo attentamente anche i componenti del casco che vogliamo acquistare. Potendo disporre del giusto budget, sarebbe meglio disporre di un casco con l'interno estraibile e possibilmente con la visiera antiappannamento. Accertiamoci che il sistema di ventilazione sia regolabile e che all'interno della calotta in polistirolo siano presenti i canali che permettono all'aria di circolare. Se pensiamo di utilizzare il nostro casco per lunghe percorrenze è meglio scegliere caschi con prese d'aria che non siano troppo in rilievo rispetto alla linea della calotta, per una buona silenziosità. Diamo un occhiata anche alla visiera che deve chiudersi correttamente per evitare  fastidiose e rumorose infiltrazioni d'aria. Basta munirsi di un foglio di carta e provare a farlo scorrere nello spazio esistente tra la calotta esterna e la guarnizione della visiera. Se vediamo che il foglio entra facilmente nell'intercapedine, significa che il  meccanismo della visiera deve essere regolato meglio. Valutiamo anche il peso del casco, non solo quello stampato sull'apposita etichetta, ma il peso del casco una volta indossato. Infatti il peso di un casco ha un valore relativo se il suo bilanciamento non è ottimale
Ad esempio un casco apribile con un meccanismo e una mentoniera particolarmente pesanti, tenderà a "cadere" in avanti e ci costringerà a contrastare questo suo sbilanciamento con uno sforzo del collo che, dopo alcune ore di viaggio, potrà causare dolori alla nostra cervicale. Al contrario un casco ben bilanciato non farà sentire il suo peso e non affaticherà il nostro collo. In altre parole valutiamo il peso di un casco, ma anche come lo stesso sia bilanciato una volta indossato. Sempre nel caso di un casco apribile, controlliamo l'etichetta omologativa per sapere se il casco che stiamo valutando per il nostro acquisto sia stato omologato con la mentoniera protettiva o non protettiva. Se il secondo numero, che è stampato sull'etichetta (quello più a destra che identifica il numero progressivo dell'etichetta stessa), termina con la lettera P significa che il casco dispone di una mentoniera testata come protettiva, mentre se termina con le lettere NP il casco ha una mentoniera che non ci potrà proteggere il viso in caso di urto. Una differenza non da poco. Mentre ci muoviamo con la nostra moto o con il nostro scooter evitiamo di utilizzare i caschi apribili con la mentoniera alzata. Oltre ad essere scomodo (la mentoniera sollevata sul casco provoca l'effetto "vela" e l'aria costringe il nostro collo a uno sforzo per bilanciarne la forza ) è anche poco sicuro perché in caso di caduta non proteggerebbe il nostro viso e tanto varrebbe usare un buon casco jet (così vengono comunemente definiti i caschi privi di mentoniera). Un casco con mentoniera sollevabile ci consente di parlare con il nostro passeggero da fermi, di chiedere un informazione o di scattare una fotografia senza doversi togliere il casco, ma non di utilizzarlo come un casco jet. Lo prova il fatto che i caschi flip-up, o apribili che dir si voglia, vengono testati in laboratorio con la mentoniera ben chiusa. Come abbiamo già avuto modo di scrivere, un buon casco con calotta in plastica non è meno sicuro di un buon casco con calotta in fibre composite e quindi nel valutare il prezzo del nostro casco dobbiamo tenere in considerazione il materiale con il quale la calotta è stata stampata. E' però  indispensabile considerare tutte le caratteristiche di un casco se vogliamo spendere bene i nostri soldi.
Leggendo questa e le puntate precedenti, dovreste avere moltissime delle informazioni necessarie per poterlo fare. Valutate tutti i vari componenti del casco che state scegliendo per poter stabilire se il prezzo che vi viene richiesto sia giustificato o meno. Un buon casco in policarbonato (naturalmente omologato ECE 22-05), con l'interno smontabile, con una visiera con il sistema antiappannamento che si chiuda correttamente ed un buon sistema di ventilazione, garantisce un ottima protezione e un buon comfort e lo possiamo trovare a prezzi accessibili.
Naturalmente se disponiamo di un budget sostanzioso, possiamo rivolgerci a prodotti in fibre composite, magari con la calotta completamente in carbonio, l'interno in tessuti tecnici pregiati e altri importanti optional. L'importante è che il casco sia sicuro e ora sappiamo che la sicurezza è l'insieme delle prove omologative (e, come vedremo, fa fede l'apposita etichetta), del comfort, dell'aerazione, della silenziosità e del bilanciamento.

Ma un ulteriore ed essenziale garanzia di sicurezza è rappresentata dalla serietà dell'azienda che ha progettato e costruito il nostro casco. I marchi più noti e da anni presenti sul mercato ben difficilmente commercializzano caschi poco sicuri, e offrono ai propri clienti la possibilità di rivolgersi ai loro customer service; di conseguenza rispondono dei loro prodotti e non ci abbandonano in caso di bisogno. Considerate anche questo quando acquisterete il vostro nuovo casco.

Carlo Baldi

Prima parte. La nuova sezione dedicata ai caschi. Chi è Carlo Baldi 
Seconda parte. La calotta esterna
Terza parte. La calotta interna
Quarta parte. I componenti del casco
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