Speciale caschi: Schuberth C3

Speciale caschi: Schuberth C3
Un ottimo prodotto, un casco ben fatto e sicuro, dal quale traspare la filosofia costruttiva di Schuberth. Nel corso della prova ne abbiamo apprezzato anche la leggerezza e la silenziosità | C. Baldi
17 settembre 2010

Schuberth C3


Questo casco è preceduto dalla sua fama. I commenti dei possessori di questo flip up (per la maggior parte motociclisti BMW) sono sempre molto positivi ed anche per questo motivo eravamo curiosi di valutare se il C3 fosse effettivamente un buon casco oppure se, come a volte avviene nel nostro paese, un oggetto diventa “di moda” e di tendenza indipendentemente dal fatto di possedere effettivamente particolari qualità funzionali ed estetiche.
Al termine della nostra prova possiamo affermare di trovarci di fronte ad un ottimo prodotto, un casco ben fatto e sicuro, dal quale traspare decisa la filosofia costruttiva di Schuberth che da oltre 70 anni studia e produce sistemi di protezione della testa (Head Protection Technology). Ma andiamo per gradi e vediamo nel dettaglio cosa abbiamo costatato con le nostre prove statiche e dinamiche.
La scatola che contiene il nostro C3 inviatoci nella versione monocolore nero opaco, è bianca e blu e già da questo contenitore possiamo comprendere come Schuberth punti sempre al sodo, senza tanti fronzoli. La scatola è robusta e con una pratica maniglia ed una volta aperta notiamo subito sul lato sinistro uno scomparto dove è alloggiato il manuale di istruzioni.
Il libricino in questione è allo stesso livello qualitativo del casco. Stampato in sei lingue, contiene disegni e foto molto chiare nonché tutte le istruzioni necessarie per utilizzare al meglio il C3.
Davvero un ottimo manuale. Bello e pratico anche il sacchetto in stoffa nero che contiene il casco. Nell’etichetta omologativa dobbiamo prendere atto di una delle poche note stonate di questo casco. La scritta E13 stampata sull’etichetta ci rivela che questo C3 è stato omologato in Lussemburgo. Come abbiamo scritto molte volte nei nostri articoli e nelle nostre prove, vi sono alcuni stati dove l’omologazione di un casco richiede controlli sui lotti produttivi e dove i test vengono effettuati da tecnici esperti in laboratori dotati dei macchinari più moderni.
Una di queste nazioni è senza dubbio la Germania e quindi non riusciamo a comprendere come mai la tedesca Schuberth abbia preferito omologare i propri caschi in Lussemburgo. Vista la qualità del casco e dell’intero progetto C3 siamo sicuri che questo casco avrebbe superato le prove omologative anche in Germania o in Italia e quindi fatichiamo a comprendere la decisione di effettuare i test in Lussemburgo. Forse è solo per una questione di costi?
Terminando la lettura dell’etichetta omologativa, osserviamo che il C3 è stato omologato con la mentoniera protettiva, essendo presente sull’etichetta stessa la lettera P. Ma passiamo ora ad analizzare i vari componenti di questo casco iniziando dalla calotta esterna in vetroresina. 

La nostra prova

Questo casco è noto per la sua silenziosità e Schuberth dichiara 84 dB (A) ad una velocità di 100 km/h. I caschi apribili hanno tra i propri punti deboli silenziosità e peso.
Il C3 non è certamente pesante visto che il nostro casco è risultato pesare gr.1491 ma soprattutto ha evidenziato un bilanciamento perfetto, che consente una volta indossato, di non avvertire minimamente il suo peso gravare sulla nostra testa o sul nostro collo. Per quanto riguarda invece la silenziosità da sempre riteniamo che questa per un casco sia una dote molto particolare che non dipende solo dal casco in se, ma anche dall’inclinazione della testa dell’utilizzatore in base alla sua posizione sulla moto o sullo scooter nonché naturalmente dalla protezione all’aria offerta dalla due ruote utilizzata. Ciò non toglie che in effetti durante le nostre prove il C3 si è rivelato silenzioso e non abbiamo avvertito nessun sibilo o turbolenza. Senza dubbio questo casco della Schuberth è uno dei caschi apribili più silenziosi tra quelli da noi testati e la calotta esterna ha un’importanza rilevante sia per quanto riguarda il peso che per la silenziosità. La calotta esterna del C3 ha una forma aerodinamica avanzata, sviluppata in galleria del vento e durante la guida si nota una notevole stabilità direzionale e l’assenza di tendenze oscillatorie o di scuotimenti laterali. 
 
Molto buona anche la verniciatura che pur essendo opaca ci è sembrata resistente ai graffi
Molto buona anche la verniciatura che pur essendo opaca ci è sembrata resistente ai graffi
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Una volta smontato completamente il casco, rileviamo come la calotta sia stampata molto bene e come sia anche molto leggera. Doti da addebitare alla tecnica di stampaggio utilizzata e naturalmente ai materiali impiegati. Schuberth ci ha comunicato che lo stampaggio avviene aggiungendo alla vetroresina una speciale resina ed il tutto viene poi compresso in sottovuoto ad una pressione di 6 bar, in modo da creare una calotta estremamente leggera e resistente che la ditta tedesca produce in due diverse misure per garantire sempre la determinazione della giusta taglia da parte dell’utilizzatore.
Ad un controllo visivo non abbiamo notato rinforzi in kevlar o carbonio ed infatti Schubert dichiara di utilizzare assieme alla fibra di vetro ed alla resina, solamente un non ben identificato “materiale plastico rigido”. Molto buona anche la verniciatura che pur essendo opaca ci è sembrata resistente ai graffi. La forma di questa calotta è aerodinamica ma soprattutto molto liscia e non consente nessun appiglio all’aria, eliminando così ogni tipo di turbolenza o fruscio. Il resto lo fa l’interno che è particolarmente avvolgente ed è anche dotato di un paragola con doppia imbottitura che non consente all’aria di entrare dalla parte inferiore della mentoniera. Abbia molte volte scritto nelle nostre prove come l’interno abbia una grande importanza relativamente alla rumorosità di un casco e Schuberth ci da ragione, dotando questo suo prodotto di un interno avvolgente, con un paranuca esteso ed un paragola estraibile a doppia imbottitura.

Silenzioso e comodo

Continuando a valutare le imbottiture interne, abbiamo trovato le stesse avvolgenti e comode. L’interno è removibile e lavabile ed utilizza tessuti in Coolmax® anallergici ed antibatterici. I materiali spugnosi sono ad imbottitura variabile ed il tutto è stato studiato con molta cura, così come d’altronde tutto il resto del casco, e non da quella sgradevole sensazione di sintetico che provoca un aumento della sudorazione. Al contrario i tessuti traspiranti in Coolmax® lasciano passare l’aria e danno una piacevole sensazione di fresco. Completa l’interno il paranuca dotato di inserti rifrangenti, così come lo sono anche le scritte Schuberth e C3 posizionate in adesivo sulla calotta esterna. Lo spazio per le orecchie è buono e non abbiamo avvertito nessun punto dell’interno che causasse particolari fastidi anche dopo svariate ore di utilizzo.
Sono infatti alcuni mesi che utilizziamo questo C3 e l’abbiamo messo alla prova con moto turistiche e turistico sportive, nel traffico cittadino, in trasferimenti a medio e a lungo raggio.
Molto diverse le temperature esterne: dal fresco clima primaverile, sino all’afoso periodo estivo appena trascorso. Il caldo e l’interno avvolgente hanno messo a dura prova il sistema di ventilazione. Schuberth dichiara sul proprio sito Internet che il sistema di ventilazione del C3 a 100 km/h consente l’ingresso di sette litri d’aria fresca al secondo. Non abbiamo potuto verificare la veridicità di tale affermazione, ma nel corse delle nostre prove abbiamo verificato che le due prese d’aria, una sulla calotta ed una sulla mentoniera, svolgono bene il loro compito. Si è rilevata molto utile soprattutto quella superiore, che ha sempre portato refrigerio alla nostra testa, mentre al contrario quella posizionata sulla mentoniera ci ha fatto avvertire i suoi benefici effetti solo su moto turistiche mentre quando abbiamo utilizzato moto sportive la posizione della nostra testa, leggermente piegata verso il basso, impediva all’aria di entrare attraverso la presa d’aria sulla mentoniera. Nell’utilizzare il nostro C3 con moto sportive, abbiamo avvertito anche una scarsa visibilità nella parte superiore della calotta. Più che difetti queste caratteristiche dell’apribile di Schubert ci confermano come il C3 sia destinato ad un utenza prettamente turistica che utilizzi moto turistiche, scooter o naked, e che invece male si adatti all’utilizzo con moto destinate ad un uso sportivo.
Passiamo ora a valutare la calotta interna, che come sappiamo è la vera e propria anima di ogni casco. Nello Schuberth C3 questa calotta è stampata in schiuma EPS (sigla del polistirolo espanso) ottimizzata. Questa schiuma EPS è una speciale e complessa struttura modulare che consente un ottimo assorbimento degli urti, che Schubert utilizza in esclusiva. La parte interna della calotta in EPS è ricoperta da una vernice ad effetto velluto di colore grigio. Sui due lati della calotta interna vengono fissate due grosse protezioni laterali, sempre in polistirolo, ma stampate con una densità più rigida rispetto a quella della calotta. Le protezioni laterali e la calotta interna formano un ottima protezione per la testa dell’utilizzatore e sono in grado di assorbire molta dell’energia che si genera a causa di un impatto.

La mentoniera apribile ed il suo meccanismo


In un casco apribile il meccanismo di apertura e chiusura della mentoniera assume ovviamente una grande importanza. Quello del C3 è azionabile con una sola mano premendo il pulsante rosso posizionato al centro della mentoniera. Una volta premuto questo pulsante basterà accompagnare la mentoniera nel suo movimento verso l’alto sino a che non si avverte uno scatto che posiziona la mentoniera nella definitiva posizione aperta. Per richiuderla basterà accompagnarla verso il basso, sino a quando non si avvertirà lo scatto che ci confermerà l’avvenuto aggancio della mentoniera ai due robusti ganci metallici fissati sui due lati della calotta esterna. Non abbiamo mai rilevato mal funzionamenti o inceppamenti. A casco rovesciato e con la mentoniera chiusa, abbiamo provato a colpire con forza la mentoniera stessa che però non si è mai aperta ed è sempre restata solidale con la calotta. Un aggancio ben congegnato e robusto che garantisce una sicurezza pari a quella di un integrale.
 
Un aggancio ben congegnato e robusto che garantisce una sicurezza pari a quella di un integrale
Un aggancio ben congegnato e robusto che garantisce una sicurezza pari a quella di un integrale


Un’altra caratteristica tipica dei caschi denominati flip up è rappresentato dallo schermo parasole interno davvero pratico e comodo. Nel C3 il comando che aziona il visierino e posizionato sul bordo sinistro della calotta con un cursore che va spostato avanti o indietro a differenza che si voglia alzare o abbassare la piccola visiera scura, dotata di trattamento antigraffio. Il cursore muove due cavetti in acciaio che agiscono su di un meccanismo posizionato su entrambi i lati del casco, nella parte interna vicina alle tempie dell’utilizzatore. Un sistema un poco macchinoso ma estremamente robusto che non lascia spazio a difetti di funzionamento. Tipicamente tedesco. Quello dello schermo parasole interno è un dispositivo davvero comodo per chi usa gli occhiali da vista e specialmente nell’attraversamento delle gallerie, dove con un semplice movimento della mano potremo contare sempre sulla massima visibilità possibile. La sostituzione del visierino è molto semplice. Una volta abbassato basta sganciarlo dai due attacchi (uno per lato) che lo fissano al meccanismo. Per rimontarla occorrerà agire in senso inverso. Ancora più semplice risulta essere la rimozione della visiera principale trattata antigraffio, dotata del sistema a doppio strato “pin lock” e naturalmente omologata secondo la normativa ECE 22-05.
Per rimuovere la visiera occorre aprirla completamente e quindi spingere verso l’alto le due levette presenti su ciascuno dei due lati. Una volta azionate le due leve basterà tirare la visiera verso l’alto per sbloccarla dai due meccanismi laterali. Per fissarla nuovamente basterà agire in modo contrario. Più facile da fare che da spiegare. Un meccanismo molto facile da azionare e senza difetti. Davvero eccezionale per funzionalità e semplicità, specialmente se paragonato ad altri meccanismi presenti su caschi molto costosi e che hanno ancora la piastra di copertura esterna o che richiedono l’utilizzo di attrezzi.
Da notare infine che la visiera è dotata di un piccolo dente posizionato al centro nella parte inferiore, che consente non solo di agganciare la visiera alla calotta, ma che, se non agganciata, consente alla visiera stessa di restare aperta di quei pochi millimetri utili per fare entrare aria fresca e per consentire quindi una rapida fuoriuscita dell’aria calda dall’interno del casco. Un altro meccanismo semplice ma estremamente funzionale.

Il cinturino ed il sistema anti scalzamento di Schubert

Anche il C3 come tutti i caschi prodotti da Schubert dispone del sistema A.R.O.S (Anti-Roll-Off-System). Come potete vedere nelle foto a corredo di questa nostra prova, alla parte posteriore della calotta sono fissati due nastri che vanno ad agganciarsi alle due parti, maschio e femmina, della chiusura a scatto micrometrica denominata Micro-lock. Grazie a questo semplice sistema una volta che il sottogola è stato chiuso e regolato correttamente il casco non può girare su se stesso e sfilarsi da dietro. Un ottimo sistema anti scalzamento così come abbiamo apprezzato la chiusura micrometrica molto facile da regolare, da aprire e da chiudere.

La scheda tecnica


Veniamo ora alla scheda tecnica. Come abbiamo visto, la calotta esterna è disponibile in due misure ed è stampata in sottovuoto utilizzando fibra di vetro resina e un materiale plastico.
Quella interna è invece stampata in una schiuma EPS speciale che consente un ottimo assorbimento degli urti. Sui lati della calotta interna vengono fissate le protezioni laterali, sempre in polistirolo, ma stampate con una densità più rigida.
L’accoppiatura tra calotta esterna in fibra e calotta interna in polistirolo è quasi perfetta e non ha richiesto l’utilizzo di collanti. La visiera esterna è in materiale trasparente antigraffio e dispone del sistema antifog a doppia visiera denominato pin lock. Ottimo come abbiamo visto il meccanismo che ne regola il movimento e che non necessita dell’utilizzo di attrezzi.
Il visierino interno è scuro ed è trattato antigraffio.
L’interno è completamente removibile e lavabile ed utilizza tessuti in Coolmax® anallergici ed antibatterici.
Il cinturino è dotato di chiusura micrometrica regolabile Micro-lock e del sistema antiscalzamento A.R.O.S (Anti-Roll-Off-System).
Le taglie vanno dalla XXS alla XXXL, vale a dire dalla 50 alla 63, una gamma di misure davvero completa.
Schuberth propone il modello C3 in sette varianti monocolore.
Il prezzo di questo casco va da 564 a 636 euro (relativi alla versione giallo fluo), al pubblico iva inclusa.
Il peso da noi rilevato (gr.1.491) è conforme a quanto dichiarato dal produttore (gr.1.500) considerando il consueto margine di 50 grammi circa. Un peso molto buono trattandosi di un apribile e paragonandolo con il peso di caschi simili disponibili sul mercato.
Va infine ancora ricordato come il casco disponga di un ottimo bilanciamento, il che rende il peso fine a se stesso. Da rilevare infine che è disponibile come optional il sistema di comunicazione SRC (Schuberth-Rider-Communication-System).
Completamente integrato nel casco, questo sistema consente di dialogare tra guidatore e passeggero, da motocicletta a motocicletta, e di utilizzare senza fili telefono cellulare, MP3 e GPS. Il sistema dispone inoltre della radio FM con RDS incorporata.

Conclusioni

Un casco che non ammette compromessi per quanto riguarda la sicurezza. Poche concessioni all’estetica e massima attenzione alla funzionalità e alla robustezza per un sistema di sicurezza davvero efficace.
Questo C3 è certamente il miglior casco prodotto sino ad ora da Schuberth ed i tecnici della casa tedesca hanno messo a frutto tutta la loro esperienza per progettare un casco dove tutto è stato studiato per funzionare al meglio e per durare nel tempo. Ci è piaciuto molto l’interno del C3 comodo ed avvolgente, con il giusto spazio per le orecchie ed il pratico sottogola che d’inverno protegge dal freddo e che va però rimosso d’estate per facilitare il lavoro del sistema di aerazione. Quest’ultimo rappresenta forse l’unico aspetto migliorabile di questo casco, non perché attualmente non funzioni a dovere, ma perché siamo convinti che Schuberth potrebbe fare ancora meglio.
Ottima la qualità generale di questo prodotto ad iniziare dal meccanismo visiera, per proseguire con quello che regola l’apertura e la chiusura della mentoniera e terminare con la leva ed i cavetti metallici che consentono di alzare ed abbassare la pratica visiera interna.
Schuberth pubblicizza questo casco per la sua silenziosità che in effetti è notevole trattandosi di un flip up, ma noi abbiamo apprezzato molto anche la sua leggerezza ed un bilanciamento quasi perfetto.
Ci sono piaciuti anche i piccoli accorgimenti che però di fatto aumentano sicurezza e comfort e ci riferiamo al dentino presente sulla parte centrale della visiera che consente la perfetta chiusura della stessa ed al sistema antiscalzamento, semplice quanto efficace. Un grande casco davvero questo C3.

Non dimentichiamoci però che stiamo parlando di un apribile, vale a dire di un casco a vocazione prettamente turistica. Come abbiamo avuto modo di scrivere in precedenza, se utilizzato alla guida di una sportiva, il C3 mostra dei limiti in termini di visibilità (parte superiore) ed aerazione. Non a caso la maggior parte dei motociclisti che hanno scelto questo prodotto della Schuberth utilizzano moto da turismo. Il prezzo è alto ma è rapportato alla qualità del casco ed alla sua sicurezza.
Ricordiamo inoltre che tutti i prodotti Schuberth vengono garantiti per due anni e che l’azienda tedesca dispone di un servizio di assistenza alla propria clientela, pronto a rispondere ad ogni richiesta o reclamo. Un casco di prestigio che consigliamo a chi dal proprio casco richiede sicurezza e comfort e... a chi se lo può permettere. Ricordiamoci però che i soldi spesi per un casco sicuro sono sempre spesi bene.

 

Da Automoto.it