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Zerouno presenta un innovativo sistema di sostituzione della cover superiore che oltre ad aumentare la sicurezza del casco, consente all’utilizzatore di cambiarne il colore
Bella e curata la scatola che contiene il nostro Zerouno, dalla forma particolarmente allungata probabilmente per contenere anche le calottine intercambiabili in vari colori. Apriamo il pratico sacchetto di stoffa bianca che contiene il casco e notiamo il grande logo IDI stampato su di un solo lato. L’etichetta omologativa è cucita sul nastro del cinturino ed è poi celata e protetta da un sottogola in finta pelle di colore nero. Il casco è stato omologato come casco aperto, che quindi non protegge il mento dell’utilizzatore, in un laboratorio Italiano, ed è conforme alla vigente normativa Europea 22-05. Rimarchiamo ancora una volta che la New Max omologa i propri caschi in Italia, sottostando quindi a controlli di produzione e a possibili prelievi dal mercato per controlli “random”. Questo depone a favore dell’azienda Italiana e della sicurezza dei loro prodotti. Il modello che ci hanno fornito ha la calotta verniciata nel colore grigio metal mentre la cover montata sul casco è di colore nero e crea un piacevole abbinamento cromatico che abbellisce il nostro Zerouno. In tutto disponiamo di ben 4 diverse calottine superiori. Oltre a quella nera abbiamo quella bianca, la blu ed una rossa.
Possiamo quindi sbizzarrirci ad alternare sulla calotta grigia tutte e 4 le calottine. La gamma IDI è attualmente composta da due caschi lo Zerouno e lo Zerodue. Il primo è disponibile in quattro colorazioni della calotta (nero opaca, bianca opaca, grigio metal e oro metal) e sono ben 13 le cover colorate che si possono acquistare separatamente. Ancora più rifinito e ricercato il modello Zerodue che non ha la visiera (che però potrebbe essere montata) ma un visierino parasole fumè e che dispone di una grossa griglia di aerazione nella parte posteriore della calotta e di due griglie più piccole su ciascuno dei due lati della calotta esterna. I libretti di istruzioni a corredo del casco sono 5 e come consuetudine di New Max si limitano alle istruzioni essenziali circa l’utilizzo del casco. In questo caso abbiamo anche un piccolo pieghevole in cinque lingue che ci illustra come smontare la cover. Importante la comunicazione fornitaci da un cartoncino in cinque lingue (e da una targhetta in stoffa cucita all’interno del casco che però è scritta solo in inglese) che spiega che il casco è stato omologato con la cover fissata alla calotta e che quindi non si può utilizzare lo Zerouno senza la sua copertura in quanto il casco non sarebbe più omologato.
La cosa ci lascia un poco stupiti, ma in effetti se il casco è stato omologato con la cover nel caso venga utilizzato senza la sua copertura sarebbe da considerarsi manomesso e/o modificato e quindi non corrispondete all’omologazione. Siamo certi che nessun vigile o poliziotto sia al corrente di questa differenza, ma è importante che l’azienda lo comunichi, confermando serietà ed onestà.
Così come avevamo già notato sul Momo Fighter e sul Cromwell Air Force vi è un’etichetta cucita sull’interno che cita: This helmet is not intended for use on public roads in North America.
Traduzione: questo casco non può essere utilizzato su strade pubbliche nel Nord America. Se ne può dedurre che essendo il casco omologato ECE 22-05 (e probabilmente non avendo le caratteristiche necessarie per superare l’omologazione DOT Americana) il casco non è utilizzabile in alcuni stati del Nord America.
Come in quasi tutti i caschi realizzati dall’azienda piemontese anche il nostro Zerouno ha la guarnizione del bordo calotta in pelle, cucita direttamente sulla calotta stessa, secondo una lavorazione che ci risulta sia coperta da brevetto.
La visiera è stampata in policarbonato trasparente, ha uno spessore di mm.2 ed è trattata antigraffio. Ha la forma bombata tipo elicotterista con l’incavo per evitare che il naso vada a toccare la visiera stessa.
Belle ma pesanti le due grosse viti laterali stampate con l’effetto metal e che bloccano la visiera ma anche le due piastre laterali e la cover.
Per smontare e rimontare sia la visiera che la cover non è richiesto l’ausilio di attrezzi, ma mentre la sostituzione della visiera è molto semplice (una volta tolte le due grosse viti laterali la visiera si stacca dal casco) non troppo agevole risulta invece il bloccaggio della cover.
Bisogna staccare le due piastre laterali stampate in materiale fumè grigio e la cover sarà libera e sostituibile. Abbiamo però incontrato qualche difficoltà nel riposizionare la cover stessa e le due placche laterali.
Tutti i componenti sono muniti di alcuni piolini/dentini che devono essere inseriti in altrettanti fori presenti nella calotta esterna.
Pur iniziando a fissare le placche inserendo prima i piolini posteriori – come descritto nelle istruzioni – non è stato facile bloccare il casco, le piastre laterali e la cover che va incastrata tra la calotta esterna e le due piastre laterali. Per carità, nulla di impossibile, ma diciamo che è un lavoro che risulta più semplice se eseguito a quattro mani, magari con l’aiuto di qualcuno che possa tener fermo il casco. Semplice, e sempre eseguibile senza attrezzi, la rimozione ed il riposizionamento delle imbottiture di comfort.
L’interno è comodo e molto ben curato, smontabile e lavabile. Un soffice vellutino scuro è stato cucito ad una rete bianca che circonda tutto l’interno mentre sul “toppino” superiore è cucito il logo IDI in tricolore. Per smontare il tutto occorre impugnare la prima delle due guancie laterali amovibili e tirarla a se sino a quando i tre bottoni metallici che la fissano all’orecchietta fissata alla calotta non si saranno aperti.
Una volta ripetuta l’operazione con l’altra guancia, possiamo rimuovere anche la cuffia, tirando a noi sulla parte della fronte sino a che gli inserti, incastrati in apposite sedi in plastica fissate sul polistirolo, non saranno stati estratti. Occorre infine aprire anche un bottone che fissa il paranuca alla solita guancia laterale dove erano fissate le guancie imbottite. Naturalmente per rimontare il tutto occorre agire in modo inverso.
Comodo e pratico il cinturino, con un nastro nero ed una pratica chiusura micrometrica regolabile, molto facile da aprire, grazie anche ad una linguetta in stoffa rossa cucita alla parte femmina della chiusura micrometrica che fa si che il cinturino si apra quasi automaticamente.
Manca invece l’anello che consente di legare il casco alla moto o di fissarlo all’apposito “helmet holder” presente su molte moto e scooter.
Sullo Zerouno non è presente alcun sistema di ventilazione, anche se la calotta esterna in plastica presenta ben sei fori ai quali corrispondono alcuni fori anche nella calotta interna in polistirolo. I fori della calotta in plastica vengono però completamente coperti dalla cover che blocca quindi l’ingresso di aria all’interno del casco. Ricordiamo che invece sul modello Zerodue sono presenti alcune griglie posteriori e laterali che quindi dovrebbero garantire un buon flusso d’aria all’interno della calotta.
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