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Questo casco, che rappresenta il meglio della collezione, è assolutamente "Made in Italy" a conferma della grande qualità ed affidabilità delle produzioni italiane rispetto a quelle dei paesi emergenti. La grafica disegnata da Drudi e voluta da Valentino Rossi ci piace molto e non passa certo inosservata, non solo perché legata al pluri-campione mondiale, ma anche grazie ai suoi colori molto vivaci, al grande numero 46 posizionato sulla parte posteriore del casco ed al motivo "sole e luna", tanto caro al campione. Ma vediamo ora nel dettaglio quanto è emerso dalla nostra prova.
Particolare la forma della calotta esterna che presenta una pronunciata gobba posteriore che, oltre ad avere un effetto stabilizzatore alle alte velocità, protegge al meglio la nuca dell'utilizzatore in caso di impatto e questo aumenta notevolmente le capacità protettive del GP Tech. Da rilevare inoltre le due nervature laterali che confluiscono nella parte posteriore e che irrobustiscono il casco su entrambi i suoi lati. La calzata è tipicamente racing. Avvolge la testa dell'utilizzatore ed è abbastanza stretta sulle guance per aumentare la stabilità del casco anche alle alte velocità, quando magari si solleva la testa dal cupolino e si deve far fronte all'impatto dell'aria che tende a spostare all'indietro il nostro casco e la nostra testa. Non abbiamo certo esagerato con le staccate, ma con la moto sportiva abbiamo potuto apprezzare le doti di stabilità di questo casco dovute sia alla forma posteriormente allungata della calotta, che all'interno, che fissa saldamente il casco alla testa dell'utilizzatore. Certo dopo alcune ore la calzata racing ha iniziato a farsi sentire, anche se in un modo del tutto sopportabile. Le guanciole sono della giusta densità mentre la cuffia è ben imbottita e forata in corrispondenza dei fori degli estrattori presenti sulla calotta. L'interno dispone inoltre di un cuscinetto sul quale è cucito il logo AGV, che è in rilievo ed è posizionato proprio sulla nuca dell'utilizzatore. Questo cuscinetto oltre a spingere leggermente la testa di chi lo indossa verso la parte anteriore, serve proprio a contrastare la forza dell'aria che può spingere il casco all'indietro alle alte velocità. Evidentemente i suggerimenti di Valentino sono stati apprezzati e messi in pratica. Sufficiente e comodo lo spazio per le orecchie. Durante i nostri test le spugne non si sono mai ammorbidite e la densità è rimasta la stessa, garantendo quindi il mantenimento della taglia corretta. Anche il cinturino è ben imbottito e dispone naturalmente della chiusura a doppio anello di tipo racing, ed è formato da un robusto nastro tubolare nero, con il comodo bottone al quale ancorare il nastro stesso una volta serrato il nastro attorno ai due anelli.
La visiera trasparente montata sul casco, omologata e dello spessore di mm 2, chiude perfettamente ed il nostro test (un foglio di carta infilato tra visiera e calotta) ha evidenziato come la guarnizione del bordo oculare vada a toccare la visiera con continuità, senza consentire quindi fastidiose infiltrazioni d'aria. Si tratta naturalmente di una visiera piana senza bombature, dotata degli appositi agganci per le visierine tear off (una busta di tear off viene fornita gratuitamente assieme al casco). Queste visierine removibili si utilizzano soprattutto in pista, ma dobbiamo dire che sono risultate utili anche nelle giornate estive e specialmente nelle strade di campagna, dove i moscerini possono rendere precaria la visibilità.
La visiera è trattata antigraffio ed antiappannamento e la sua rimozione è veramente molto semplice e non richiede l'ausilio di attrezzi, avvalendosi del sistema XQRS (Extra Quick Release System). Basta aprire completamente la visiera e poi spingere verso il basso la leva rossa (a scanso di equivoci una freccia più scura è stata stampata proprio sul meccanismo visiera ed indica in quale direzione occorre spingere la leva) sino a sbloccare i dentini che regolano il movimento della visiera.
Successivamente basterà tirare leggermente la visiera verso l'esterno per estrarre definitivamente la visiera dal primo dei due lati. Agendo allo stesso modo anche sull'altro lato si libera completamente la visiera. Per riposizionare la nostra visiera abbiamo naturalmente agito in modo inverso.
Come possiamo vedere nell'apposito cartellino a corredo del casco, sono ben otto le visiere commercializzate da AGV per questo casco : trasparente, fumè chiaro, fumè scuro, gialla, iridium, iridium gold, iridium blu e a specchiata. Semplice anche lo smontaggio delle imbottiture interne di comfort. Occorre impugnare la prima delle due guance laterali amovibili e tirarla a sé sino a quando i tre bottoni che la fissano al polistirolo laterale non si saranno aperti. Una volta ripetuta l'operazione con l'altra guancia, possiamo rimuovere anche la cuffia, tirandola a noi sulla parte della fronte sino a che gli inserti, inseriti a pressione in apposite sedi in plastica fissate sul polistirolo, non saranno stati estratti. Lo stesso procedimento vale per la parte posteriore della cuffia stessa.
Smontato completamente l'interno, possiamo constatare come il nostro GP Tech disponga di una calotta interna in polistirolo stampato nel colore nero, mentre le parti laterali a protezione dei lati sono stampate in polistirolo di colore bianco e sono ad alta densità. La calotta interna di colore nero risulta essere in due pezzi con l'inserto centrale, di densità più bassa rispetto al resto della calotta, incastrato nelle apposite sedi ed incollato in tre punti per evitarne la rimozione accidentale durante lo smontaggio delle imbottiture interne. La parte interna della mentoniera, in corrispondenza della presa d'aria inferiore, è in polistirolo bianco ad alta densità, rivestita in poliuretano nero.
Purtroppo non siamo riusciti ad estrarre la calotta in polistirolo dall'interno della calotta in fibra, in quanto la stessa vi è stata incollata.
La parte visibile della calotta esterna è stata verniciata in blu e quindi sono stati nascosti alla vista i rinforzi in carbonio e in fibre aramidiche che sono stati utilizzati nello stampaggio della calotta del GP Tech in quanto AGV dichiara di utilizzare per questa calotta una speciale stratifica denominata SSL (Super-Super-Light) che utilizza appunto fibra di vetro, carbonio e kevlar.
Linea, calzata e stabilità alle alte velocità si sono dimostrati all'altezza del prestigio e del prezzo di questo casco, mentre potrebbe essere leggermente migliorata l'aerazione dalle aperture frontali.
Trattandosi di un casco prettamente racing non ci aspettavamo un comfort da granturismo e le imbottiture interne sono infatti consone al suo utilizzo primario, ma una rumorosità avvertibile a velocità elevate ne peggiora il comfort complessivo. Certo la grafica di Valentino Rossi ha il suo prezzo e probabilmente chi non vuole rinunciare al casco del campione del mondo della MotoGP è disposto a spendere i 700 euro richiesti per il GP Tech Five Continents.
Il prezzo, anche se elevato, è lo stesso di altri caschi di marchi diversi, considerati top di gamma. Sono presenti sul mercato caschi con prezzi addirittura superiori al GP Tech e ci riferiamo non solo a caschi giapponesi, ma anche a caschi europei. Non c'è nulla da eccepire sulla qualità generale del GP Tech che ha una verniciatura perfetta, un'ottima calotta che abbina leggerezza a solidità, e un polistirolo a doppia densità per il migliore assorbimento degli urti. Un casco sicuro, garantito dal marchio AGV e dal fatto che è stato progettato, prodotto e omologato in Italia.
Carlo Baldi