Speciale caschi: test MT Oxion 500

Vi presentiamo il top di gamma della spagnola MT. Realizzato in fibra di vetro, vanta buone qualità e un prezzo molto interessante (188 euro)
18 giugno 2009


MT Oxion 500
Non avevamo mai utilizzato caschi dell'azienda spagnola MT ed eravamo quindi curiosi di conoscere e valutare uno dei prodotti di questo marchio che da alcuni anni si è affacciato sul mercato italiano con una gamma di caschi  la cui punta di diamante è proprio il modello Oxion 500, casco integrale in fibra di vetro prodotto in Cina a marchio MT ed importato in Italia dalla ditta Pole Position di Viterbo (www.polepositionhelmets.it ).

Una confezione ricca. C'è la borsa, ma manca il libretto

Il casco del nostro test ci è stato spedito direttamente dalla casa madre spagnola che ha la propria sede a Cartagena, città ben nota agli appassionati di gare motociclistiche in quanto ospita un circuito che spesso viene utilizzato dai team dei vari campionati mondiali per i loro test.
Il catalogo MT ci mostra la gamma 2009 che è composta da 5 caschi integrali da strada (2 con calotta esterna in fibra di vetro e 3 in plastica), 3 integrali cross (1 in fibra e 2 in plastica di cui uno per bambini) 3 jet in plastica di cui uno in stile custom ed un casco per corse automobilistiche e karting con calotta realizzata in fibra di vetro e kevlar.  Non appena abbiamo aperto la robusta scatola che contiene il nostro Oxion 500, abbiamo avuto una gradita sorpresa. Il casco infatti non era rinchiuso nel solito sacchetto di stoffa, bensì in una borsa impermeabile grigia, bella e pratica, dotata di cerniera e maniglia, che ci è stata molto utile per trasportare il casco e soprattutto per ripararlo dalla polvere una volta riposto in garage. L'etichetta omologativa ci informa che il casco è stato omologato in Spagna come casco integrale (quindi con mentoniera protettiva) ed è naturalmente conforme alla vigente normativa ECE 22-05.

Il modello che la MT ci ha fornito è il 2416.03, con grafica grigia e bianca su fondo rosso cromo. Sulla visiera del casco notiamo come siano stati montati - di serie - due tear-off, vale a dire quei visierini trasparenti che si utilizzano in pista per proteggere la visiera e consentire quindi sempre un ottima visibilità. Un altro gradito omaggio che non possiamo che apprezzare. Purtroppo però nella scatola non abbiamo trovato nessun libretto di istruzioni e solo una grande etichetta bianco-arancione, fissata al cinturino di ritenzione, ci informava che il casco è omologato ECE 22-05 ed abbiamo poi scoperto che alla cuffia interna è cucita un'etichetta che riporta, solo in lingua inglese, le istruzioni obbligatorie per legge. Ricordiamo che proprio l'omologazione europea ECE 22-05 richiede che il casco debba essere provvisto di una serie di istruzioni riguardanti non solo il suo utilizzo, ma anche la sua manutenzione. Troppo spesso invece vediamo in commercio caschi privi di ogni tipo di istruzioni o con qualche piccolo cartellino che non aiuta certamente l'acquirente ad utilizzare e mantenere il proprio casco nel modo corretto. Speriamo che nella spedizione si siano dimenticati di inserire le istruzioni e comunque ne faremo richiesta all'importatore Italiano per poterne poi valutare la validità.

L'analisi esteriore
Esteticamente il casco Oxion ci sembra un poco ingombrante e comunque non è certo uno dei più piccoli tra i caschi che si trovano in commercio. La forma della calotta esterna in fibra di vetro è molto particolare, con un bordo che delimita la parte superiore della calotta e che  sembra quasi una corona. In questo bordo sono incastrate la presa d'aria anteriore e l'estrattore d'aria posteriore, entrambi in plastica ma con effetto estetico del metallo e di color bronzo. La presa d'aria superiore frontale è incassata nel bordo sopra citato, mentre l'estrattore posteriore è molto voluminoso e caratterizza tutta la parte posteriore del casco, essendo molto sporgente e con la parte centrale forata di colore argento. Molto alta la parte centrale della mentoniera, alla quale è stato applicato un adesivo rifrangente di colore argento che la fa sembrare ancora più grande. Ai due lati della mentoniera si notano i due fori ricoperti da una rete metallica. Questi rappresentano le due prese d'aria anteriori e vengono regolate per l'apertura e la chiusura da una leva incassata nella parte interna della mentoniera in poliuretano nero.  Continuando a parlare del sistema di ventilazione dell'Oxion 500, sulla parte inferiore  della calotta esterna, spiccano due estrattori sui lati della mentoniera, ricoperti da una plastica a forma di freccia, mentre più indietro possiamo vedere due fori ricoperti dalla solita rete metallica, anch'essi con funzione di estrazione dell'aria dall'interno della calotta. Molto evidenti sono anche le due viti color argento satinato che bloccano il meccanismo visiera, così come le imbottiture interne che sono di colore rosso acceso e contrastano con il vellutino nero e la rete nero e argento del paranuca. Un casco dalle tonalità forti che esteticamente non passa certo inosservato e sembra destinato più ad un pubblico giovane e smanettone che non certo ad un utenza turistica.

La prova su strada
Abbiamo utilizzato il casco con due tipi di moto. Con una moto turistica abbiamo percorso circa 900 chilometri, mentre con una moto sportiva abbiamo fatto varie uscite per un totale di circa 350 chilometri. La calzata è abbastanza avvolgente anche se la conformazione della calotta in polistirolo fa si che si senta un leggero fastidio sulla sommità della testa. Nel corso del viaggio nel quale abbiamo percorso circa 900 chilometri però questo fastidio è stato del tutto sopportabile.
Lo spazio per le orecchie è sufficiente e consente una buona acustica. Il casco Oxion 500 dispone di una sola calotta esterna (e per questo quindi le sue dimensioni sono abbastanza ingombranti) e di ben tre calotte interne in polistirolo, di diversi spessori e densità. In questo modo MT può produrre questo modello in taglie che vanno dalla XS alla XXL.  Il cinturino è ben imbottito,  dispone della chiusura a doppio anello di tipo racing  con un robusto nastro nero ed un bottone rosso al quale ancorare il nastro stesso una volta chiuso il cinturino. Per fissare il casco alla moto si possono utilizzare i due anelli del cinturino.
 Il sistema di ventilazione non funziona come l'estetica stessa potrebbe far supporre. Il voluminoso estrattore posteriore infatti non procura nessun benefico effetto (abbiamo testato il casco con temperature sempre prossime ai 30 gradi) probabilmente perché l'aria che entra dalle tre prese d'aria (due sulla mentoniera e ed una superiore centrale) è molto poca e quindi non si attiva quel flusso che dovrebbe appunto far uscire l'aria calda dalla parte posteriore del casco. Abbiamo mantenuto sempre le prese d'aria ben aperte e se i due fori posti sulla mentoniera permettono l'ingresso di una discreta quantità d'aria, non altrettanto possiamo dire di  quella centrale superiore, per la quale non abbiamo riscontrato differenza tra la posizione aperta e quella chiusa. Ricordiamo che stiamo parlando di un casco prettamente racing e che quindi solitamente non si deve utilizzare per lunghi periodi, ciò non toglie che una maggior ventilazione sarebbe certamente gradita anche agli accaniti smanettoni a cui questo casco si rivolge. Smontando il casco ed estraendo la calotta interna in polistirolo, abbiamo constatato come in effetti ai fori della calotta esterna in fibra corrispondano  altrettanti fori posti sulla calotta in polistirolo, però il foro di entrata della presa d'aria centrale superiore è piccolo e da qui il mal funzionamento generale del sistema di ventilazione.

La visiera
Abbiamo comunque risolto il problema mantenendo leggermente aperta la visiera che è stampata in Lexan GE ed ha uno spessore di mm 3.
Robusta e ben stampata, la visiera non ha mai evidenziato distorsioni ed ha resistito molto bene alla polvere ed ai moscerini che gli si sono stampati sopra, senza minimamente graffiarsi, nemmeno quando abbiamo tolto la sporcizia con un panno bagnato.
Appare molto semplice ruotare la grossa vite che tiene bloccata la visiera alla calotta,  meno agevole è risultato smontare con un cacciavite a stella la vite che blocca la visiera al cursore che scorre nell'apposita traccia ricavata sulla visiera stessa. La visiera chiude ed apre molto bene e non abbiamo rilevato nessuna infiltrazione d'aria, però per sostituire la visiera occorre dotarsi di un cacciavite a stella e questo non rappresenta il massimo se magari ci siamo fermati sotto un ponte per ripararci dalla pioggia e dobbiamo sostituire la visiera scura con una trasparente. Dobbiamo sempre ricordare che si tratta di un casco racing e che quindi probabilmente la visiera si cambia o si pulisce prima di entrare in pista, ciò non toglie che avremmo preferito un sistema più semplice e che non dovesse far ricorso ad attrezzi.  Diamo atto però ad MT che la visiera è molto robusta  e che il meccanismo visiera ha sempre funzionato senza inceppamenti o malfunzionamenti.
La visiera in dotazione dispone dei due bottoni laterali ai quali ancorare i tear-off, indispensabili per un uso agonistico del casco ed inoltre sul lato sinistro troviamo il bottone del fermo visiera che evita che la stessa si apra accidentalmente o che si possa staccare in caso di caduta. Semplice ma funzionale. Per concludere dobbiamo constatare come la visiera stessa sia solamente anti graffio ma non anti appannamento, e che non è stato predisposto un sistema anti appannamento del tipo pin lock.

L'interno

Se per smontare e rimontare la visiera ci serve un cacciavite a stella, non abbiamo invece bisogno di nessun attrezzo per smontare o rimontare le imbottiture interne di comfort.  L'interno è stato ben studiato e realizzato. La cuffia è fissata alla calotta in polistirolo tramite pratici bottoni in plastica ed è molto semplice smontarla e rimontarla. Altrettanto dicasi delle imbottiture delle guancie che sono state costruite in un solo pezzo con il paranuca. Per ancorare tutto il pezzo guancie-paranuca, si deve agire sui soliti bottoni per quanto riguarda le guancie e ad incastro per quanto riguarda il paranuca. Unica nota dolente per quanto riguarda l'interno è data dal fatto che le guanciole laterali alle quali si devono agganciare le imbottiture, sono state incollate alla calotta in fibra con una grande quantità di colla. Per poter estrarre il polistirolo abbiamo dovuto strapparle letteralmente ed abbiamo notato grossi accumuli di colla. Possibile non vi sia un modo più moderno e ricercato per fissare le guanciole alla calotta?
Siamo comunque riusciti ad estrarre la calotta in polistirolo dalla calotta esterna in fibra ed abbiamo potuto constatare come la stessa sia a doppia densità, con un toppino interno a bassa densità posizionato sulla parte superiore della calotta. MT usa solo polistirolo di colore bianco.

A questo punto possiamo visionare anche la parte interna della calotta in fibre composite.  La superficie è di colore scuro (probabilmente il colore del distaccante usato per lo stampaggio) e quindi non possiamo vedere di quali fibre è composta, ma MT non specifica l'utilizzo di fbre aramidiche o in caronio e quindi dobbiamo dedurre che per stampare la calotta dell'Oxion viene utilizzata solo fibra di vetro.

Il peso
Il peso da noi rilevato (gr 1558) è conforme a quanto dichiarato dal produttore (da gr 1.500 a gr 1.600) e dobbiamo dire che durante il suo utilizzo il peso non si è mai fatto sentire, segno che il casco è ben equilibrato. MT propone il modello Oxion 500 in una sola versione monocolore (nero opaco) ed in una sola grafica in cinque diverse versioni : rosso lucido e rosso opaco, blu lucido e blu opaco, nero e grigio lucido. Molto accattivante il prezzo ed in sintonia con la qualità generale del casco che viene venduto al pubblico a euro 188 Iva inclusa.
Niente male per un casco racing con la calotta in fibra di vetro.

Conclusioni
Il casco Oxion 500 della MT è nel complesso un buon casco, adatto ad un uso prettamente sportivo e pistaiolo e poco adatto invece ad un uso turistico. La qualità generale è buona e la sicurezza è assicurata da una buona calotta esterna in fibra e da robusti polistirolo interno e cinturino a doppio anello.
Peccato per quei pochi difetti che abbiamo dovuto riscontrare e che abbassano un livello qualitativo e funzionale più che buono, e che rivelano come il casco sia stato prodotto in Cina, dove ancora manca la sensibilità verso i dettagli che fanno la differenza in termini di qualità.
Il meccanismo visiera che necessita di un cacciavite per essere smontato, un sistema di ventilazione che funziona poco e l'utilizzo di grosse quantità di colla per fissare le guanciole laterali sono difetti che se eliminati farebbero dell'Oxion 500 un casco che potrebbe competere con altri caschi racing dal costo molto più elevato.
I lati positivi di questo casco ci sono sembrati la visiera, spessa e ben stampata, l'interno confortevole e facile da smontare e rimontare, e la cura riposta nella verniciatura e nelle prese d'aria, che donano al casco stesso uno stile molto particolare che lo differenzia dagli altri caschi attualmente disponibili sul mercato.
Da non sottovalutare poi che - vista l'utenza alla quale si rivolge - il casco si è rivelato sempre sufficientemente silenzioso e stabile anche alle alte velocità. Infine non dobbiamo dimenticare la pratica e comoda borsa porta casco fornita di serie, così come i due tear-off in omaggio che completano la dotazione di un casco che ha un ottimo rapporto qualità/prezzo e che vale senza dubbio i 188 euro richiesti per il suo acquisto.

Carlo Baldi

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