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Premier Ares PC 0107
Premier è un nome noto a tutti gli appassionati di offroad, abbiamo quindi voluto mettere alla prova il modello più recente nella gamma di caschi dedicati dall'azienda toscana al fuoristrada: il PC 0107 Ares. I caschi Premier utilizzano esclusivamente calotte esterne in materiali compositi, vale a dire stampati in fibre come il carbonio, il dyneema o le fibre aramidiche (la fibra aramidica più nota è denominata Kevlar ed è prodotta dalla Dupont). L'azienda italiana stampa al proprio interno le calotte in fibra, forte di un esperienza e di un know-how che poche aziende europee possono vantare. Ma come abbiamo più volte affermato, la calotta esterna non è che una delle componenti del "sistema casco" e quindi abbiamo verificato la qualità di tutti i componenti di questo casco prima di esprimere il nostro giudizio.
Come si presenta
La scatola che contiene l'Ares è robusta, stampata in colore nero e con la chiusura sul lato superiore munita di una pratica maniglia.
Il casco è inserito in due sacchetti. Uno in materiale sintetico bianco ed uno in stoffa blu con un pratico occhiello in plastica che ne assicura la chiusura. L'etichetta omologativa cucita sul cinturino ci informa che l'Ares è stato omologato come integrale in un laboratorio italiano ed è conforme alla vigente normativa ECE 22-05. Il modello che ci è stato fornito è il PX1 con grafica azzurra e blu su sfondo bianco. Ottima e resistente la verniciatura (in un casco da cross la robustezza della vernice trasparente che ricopre la calotta è importante per non ritrovarsi in breve tempo con una casco mal ridotto) e buona anche la qualità e i colori delle decals.
Libretto d'istruzioni e consigli per la manutenzione
I libretti di istruzione sono tre con l'aggiunta di un'etichetta informativa. Il primo libretto è stampato in due lingue: italiano ed inglese. Fornisce varie indicazioni relative ad alcuni dei caschi Premier. Le pagine che interessano l'Ares sono quelle riguardanti lo smontaggio e il montaggio delle imbottiture interne di comfort, la resistenza e la rumorosità che l'aria può causare durante la guida, una guida alla lettura delle etichette omologative ECE e infine una tabella con misure e taglie. Solo poche righe riguardano invece la manutenzione della calotta e della visiera. Le istruzioni sono chiare e accompagnate da disegni, ma sono scarse soprattutto se si considera che il libretto accompagna tutti i caschi della produzione Premier.
Attiva la garanzia online
Il secondo stampato, sempre con la copertina nera, è in cinque lingue e riguarda la garanzia online che Premier offre ai clienti.
Invita a visitare il sito www.premierhelmet.com per attivare la garanzia del proprio casco e usufruire dei vantaggi del Customer Service Premier. Abbiamo seguito i suggerimenti del manuale e abbiamo visitato la pagina del sito che riguarda la garanzia. Si devono compilare molti campi che riguardano sia il casco che l'acquirente e non manca la possibilità di inviare qualche consiglio o considerazione. Una buona banca dati per l'azienda italiana che si rivela attenta alla comunicazione. Non viene specificato però il periodo per il quale il casco è coperto da garanzia, ma pensiamo che valgano anche in questo caso i due anni che ogni produttore deve garantire per i prodotti commercializzati.
Il terzo libretto a fisarmonica è stampato in cinque lingue e fornisce consigli generali sull'uso e la manutenzione di un casco protettivo per motociclisti. Inoltre - ed è la prima volta che notiamo questo tipo di informazione allegata a un casco - vengono forniti il numero di omologazione di molti dei caschi della gamma Premier, il tipo di visiera che ogni modello utilizza e il numero di omologazione della visiera.
Una targhetta in cartone ci informa che l'interno in stoffa è stato trattato con il sistema Sanitized antiallergico e antibatterico. Troviamo infine inclusi due adesivi con il logo Premier ed una patch che riporta il logo ovale Premier.
Look aggressivo
Un'occhiata all'estetica del casco prima di smontarlo. Le linee della calotta sono belle e rendono il casco aggressivo. Sulla parte posteriore troviamo due nervature che oltre a caratterizzare l'Ares, lo rendono più sicuro in caso di un impatto nella zona cervicale. Molto belle le guarnizioni bianche e specialmente quella del bordo superiore che ingloba il paranaso e due prese d'aria. La presa d'aria sulla mentoniera e l'estrattore posteriore sono stampati in colore grigio scuro ad effetto metallo.
Il test in pista
Abbiamo provato il casco Premier sulle piste di motocross (è stato utilizzato in numerosi test della redazione), ma anche con una motard e con una moto stradale per comprenderne al meglio l'aerodinamicità. La calzata si è sempre rivelata molto buona. Non abbiamo mai avvertito punti fastidiosi o il contatto tra la testa dell'utilizzatore e la calotta interna in polistirolo. E' un casco comodo ed è senza dubbio ben bilanciato, nonostante la prominente mentoniera che, pur essendo ricurva verso l'interno della calotta, consente comunque una buona circolazione dell'aria. Anche nell'utilizzo nella pista da cross il casco è sempre restato solidale con la testa del pilota anche dopo salti e passaggi su terreni sconnessi. D'altronde questo è il casco che quest'anno ha vinto il mondiale enduro con Johnny Aubert, il mondiale MX3 con Sven Breugelmans e il campionato italiano con Manuel Monni. Senza dubbio ha avuto dei buoni tester. Passando all'interno di conforto, lo spazio lasciato alle orecchie è sufficiente e nonostante le imbottiture interne fascino completamente la testa del pilota, i rumori esterni ed il rombo della moto sono sempre facilmente avvertibili. Anche dopo molte ore di utilizzo le spugne interne non hanno perso di consistenza mantenendo quindi la taglia.
Lo smontaggio è sempre agevole
L'interno è completamente removibile e lavabile ed utilizza tessuti di colore nero oltre a una rete grigia che Premier posiziona sia sulla cuffia che sulla parte esterna delle guanciole. Lo smontaggio delle imbottiture interne risulta agevole. Occorre impugnare la prima delle due guanciole laterali amovibili e tirarla a se sino a quando i tre bottoni che la fissano al polistirolo laterale non si saranno aperti. Una volta ripetuta l'operazione con l'altra guanciola, possiamo rimuovere la cuffia, tirando a noi sulla parte della fronte sino a che gli inserti, inseriti a pressione in apposite sedi, non saranno stati estratti. Lo stesso procedimento vale per la parte posteriore della cuffia stessa. Naturalmente per rimontare il tutto occorre agire in modo inverso e rimontare il tutto si rivela molto semplice.
Aerazione e frontino passano l'esame
Il cinturino a doppio anello è ben imbottito. Non disturba nemmeno quando viene serrato in modo deciso (e per l'uso in pista è consigliabile farlo) e non mostra nessun cedimento. L'aria che entra nel casco è naturalmente molta ma non crea particolari vortici o rumorosità. La grossa presa d'aria presente sulla mentoniera è protetta al suo interno da una rete metallica che evita l'ingresso di polvere e sassolini. Anche l'estrattore posteriore posizionato sulla parte alta del casco ha una rete metallica al proprio interno, così come i due fori sempre di estrazione vicini alla guarnizione del bordo inferiore. Il sistema di aerazione funziona egregiamente grazie ai profondi canali presenti nella parte interna della calotta in polistirolo che consentono all'aria che entra dalla mentoniera di fuoriuscire dagli estrattori posteriori. Un buon riciclo d'aria che abbiamo potuto avvertire distintamente ora che la temperatura non è più tanto calda.
Anche il frontino svolge bene il proprio lavoro. Smontarlo e rimontarlo è semplice e le viti sono state stampate in modo da poter eseguire l'operazione senza l'ausilio di un cacciavite. Nell'utilizzo stradale abbiamo avvertito una tendenza a sollevare il casco verso l'altro solo alle alte velocità. Un chiaro segnale di come le prese d'aria presenti sul frontino siano state ben studiate. Anche con la pioggia il frontino ci è stato di notevole aiuto, consentendoci di guidare senza gli occhiali da cross (tolti in quanto avevano la lente scura). Ares consente l'utilizzo di vari tipi di occhiali da cross grazie allo spazio senza dubbio sufficiente. L'Ares è indicato non solo ai crossisti, ma anche a chi possiede un enduro stradale e desidera alternare viaggi a medio raggio con percorsi off-road.
Il peso reale e il prezzo al pubblico
Il peso da noi rilevato di 1343 grammi è conforme a quanto dichiarato dal produttore (1290 + - 50) ed è da considerarsi buono per un casco integrale da cross anche se, visto l'utilizzo di fibre pregiate come il carbonio e le aramidiche, ci saremmo aspettati un peso ancora inferiore. Ma un buon bilanciamento è più apprezzabile che non qualche grammo in meno sulla nostra testa e l'Ares è molto ben bilanciato.
Veniamo ora alle caratteristiche principali del casco Premier.
La calotta esterna è in misura unica ed è stampata da Premier nello stabilimento di Gallicano (LU) utilizzando carbonio, fibre aramidiche e dyneema amalgamate con resine epossidiche. La calotta interna invece è in due misure, stampata in polistirolo nero a densità differenziata in un pezzo unico. L'accoppiatura tra calotta esterna e calotta interna in polistirolo è buona anche se i tecnici della Premier preferiscono, per maggior sicurezza, fissarli tra loro con l'utilizzo di qualche goccia di colla a caldo. Le taglie vanno dalla XS alla XXL. Il modello Ares vien proposto in due diverse grafiche (per un totale di nove proposte) e anche in due versioni monocolore. I prezzi al pubblico iva inclusa: euro 299 per i caschi con grafica e 239 per le versioni monocolore.
Conclusioni
Ares è un ottimo casco che non presenta difetti di progettazione, di stampaggio o di assemblaggio. Nell'utilizzo per il quale è stato studiato rivela il suo animo racing e l'esperienza di Premier nel fuoristrada. La calotta esterna in tricomposito è flessibile e robusta. Qualità indispensabili per un utilizzo nelle competizioni ma anche su strada. La forma curva del casco nella parte inferiore e le nervature posteriori assicurano una notevole robustezza, così come i materiali impiegati. È ben aerato ma non presenta vortici fastidiosi. Le plastiche sono stampate bene così come le ampie guarnizioni.
Il prezzo non è alla portata di tutti, ma ci sembra conforme alla qualità dei materiali utilizzati e all'attenzione posta nella lavorazione. È Indicato per il professionista così come per l'amatore e ben si presta anche all'utilizzo con le moderne motard o le grosse enduro stradali.
Carlo Baldi