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HJC è un azienda coreana che produce caschi protettivi per motociclisti dal 1971. Dal 1992 i caschi HJC sono i più venduti nel Nord America e da circa una decina d’anni i prodotti dell’azienda coreana sono presenti anche sul mercato italiano dove hanno incontrato il favore dei motociclisti, grazie al loro ottimo rapporto qualità-prezzo. HJC è una delle pochissime aziende che dispone di una propria galleria del vento che viene utilizzata per studiare l’aerodinamica, la rumorosità e la ventilazione dei caschi che vengono poi prodotti in tre diversi stabilimenti situati in Corea, Cina e Vietnam. L’azienda coreana ha raggiunto negli ultimi anni una certa popolarità grazie al pilota americano Ben Spies che dopo aver vinto al debutto il mondiale Superbike da due anni corre in MotoGP con la Yamaha. Ma gli addetti ai lavori conoscevano bene questi caschi anche prima che Spies li portasse sui podi dei mondiali più prestigiosi. HJC si è infatti collocata nel settore di mercato dove la competitività è più accesa, vale a dire il medio/medio alto, dove da sempre le aziende italiane erano protagoniste. HJC in pochi anni è diventata il punto di riferimento ed il maggior concorrente per le nostre aziende, molte delle quali hanno dovuto rivedere qualità e prezzi.
Con questo prodotto HJC compie un notevole salto di qualità avendo creato un casco che si può senza meno collocare nell’alto di gamma
Occorre impugnare la prima delle due guanciole laterali amovibili e tirarla a se sino a quando i tre bottoni che la fissano al polistirolo laterale non si saranno aperti. Una volta ripetuta l’operazione con l’altra guanciola, possiamo rimuovere anche la cuffia, tirando a noi sulla parte della fronte sino a che gli inserti, inseriti a pressione in apposite sedi in plastica fissate sul polistirolo, non saranno stati estratti. Per staccare anche la parte posteriore della cuffia basterà invece staccare i due bottoni che la bloccano alla calotta interna in polistirolo nero. Naturalmente per rimontare il tutto occorre agire in modo inversione e rimontare si rivela abbastanza semplice.
Nonostante lo stretto ingombro laterale, lo spazio per le orecchie è più che sufficiente. Abbiamo testato il nostro RPHA10 nel traffico cittadino, per spostamenti a medio raggio, ma anche in un viaggio di circa 800 chilometri su strade statali ed in autostrada, dove abbiamo potuto apprezzare l’aerodinamicità di questo casco. La forma della calotta fa si che l’aria scivoli sulla sua superfice, evitando una pressione eccessiva dell’aria anche alle alte velocità e senza di conseguenza stancare il nostro collo. Possiamo affermare che il comfort offerto da questo casco è notevole e questa è una dote che non tutti i caschi votati al racing possono vantare. Un comfort che non è dovuto solo alle imbottiture interne, ma anche ad una visiera regolabile, dotata di un bottone centrale che ne assicura un ottima chiusura e che fissa la visiera alla calotta evitando che si possa alzare o muovere alle alte velocità. Un dispositivo semplice che funziona molto bene e che verrà apprezzato non solo dai piloti che usano questo casco in pista, ma anche dal mototurista che eviterà così fastidiose infiltrazioni d’aria.
Il meccanismo che regola il movimento della visiera – sistema RapidFire - non è ricoperto da placche laterali, ed è semplice quanto funzionale. Per smontare e rimontare la visiera non servono attrezzi di nessun genere. Basta sollevare la visiera e premere la leva posta al centro della placca nera che è fissata alla calotta per mezzo di due viti. Una volta premuta la leva verso la parte posteriore del casco la visiera si sgancerà dal dispositivo. Per fissarla nuovamente al casco basterà agire in modo inverso. Un operazione che si può eseguire addirittura indossando i guanti. Trattandosi di un casco dallo spirito corsaiolo, HJC monta di serie una visiera piana munita dei due bottoni eccentrici ai quali si possono fissare i visierini removibili. Durante il nostro viaggio abbiamo utilizzato qualche tear off che si sono rivelati molto utili quando la visibilità è stata messa a repentaglio dai moscerini ed insetti vari che si sono stampati sul nostro casco. E’ bastato rimuovere il tear off per tornare ad avere una visiera pulita ed un ottima visibilità. Sempre per quanto riguarda la visiera ricordiamo che di serie, oltre ad una visiera fumè piana, HJC fornisce anche una busta con alcune pellicole anti appannamento che si possono fissare alla parte interna della visiera con il sistema pin lock e che scongiurano ogni possibilità di appannamento. Abbiamo testato questi visierini interni nelle fredde mattine di fine marzo con un esito molto soddisfacente. Vengono infine vendute come optional visiere a specchio color oro, argento e blu.
Diamo ora un occhiata al sistema di ritenzione. Il nastro è liscio e robusto, coperto da due buste in stoffa, una per lato, che garantiscono il giusto comfort una volta stretto il nastro e fissato tramite la sicura chiusura a doppio anello.
Il peso da noi rilevato (gr.1260) è molto vicino a quanto è scritto sulla targhetta posteriore del casco dove HJC dichiara gr.1.200 + o – gr.50. Il nostro casco essendo di taglia L utilizza la seconda delle tre misure di calotta esterna
Veniamo ora alla scheda tecnica di questo RPHA10. Come abbiamo visto, la calotta esterna è in tre misure e viene stampata in tri-composito. La prima calotta, la più piccola, viene utilizzata per le taglie XS e S, la seconda definisce le taglie M ed L, mentre la terza e più grande consente le taglie XL ed XXL. La calotta interna è in polistirolo nero a densità differenziata mentre le parti laterali e la mentoniera sono protette da un polistirolo bianco ad alta densità. La visiera è piana e dotata di bottoni per i tear off e di bottoni interni per i visierini antifog sistema pin lock. Inoltre ogni visiera è dotata di pulsante centrale di bloccaggio. Il sistema di movimento della visiera non richiede l’utilizzo di attrezzi per smontare e rimontare la visiera stessa ed è regolabile tramite due viti che fissano le placchette alla calotta. Le prese d’aria regolabili sono tre. Due sulla parte superiore della calotta ed una sulla mentoniera, mentre nella parte posteriore della calotta troviamo due fori di estrazione dell’aria calda. Come abbiamo visto le taglie vanno dalla XS alla XXL e le imbottiture interne sono antibatteriche, traspiranti, removibili e lavabili. Il cinturino dispone della chiusura a doppio anello.
HJC propone questo casco in tre varianti monocolore e in cinque varianti grafiche per un totale di nove proposte, tra le quali spicca il Ben Spies Replica.
I prezzi di listino, al pubblico iva inclusa, variano da Euro 360 a Euro 440.
Questo RPHA10 è un casco dall’impronta racing che però si fa apprezzare molto anche in un uso turistico o turistico sportivo. L’aerodinamicità della sua calotta si rivela importante alle alte velocità come nei lunghi viaggi, così come la visiera piana, le pellicole anti appannamento pin lock ed il gancio blocca visiera sono indispensabili in pista ma comode ed utili anche per un utilizzo su strada. Un casco che nasce evidentemente dalla collaborazione con piloti come Ben Spies, che hanno saputo trasmettere ai tecnici HJC quali siano le esigenze di chi dal casco richiede prestazioni e sicurezza sopra la media. Non abbiamo trovato punti deboli in questo casco, se non un iniziale leggera infiltrazione d’aria dalla visiera che è sparita non appena abbiamo regolato meglio le due piastrine laterali sulle quali è fissata la visiera stessa. Per contro abbiamo apprezzato molto un generale comfort dovuto principalmente all’aerodinamicità, alla leggerezza, alla comodità degli interni ed al sistema di ventilazione. Il prezzo ci sembra buono soprattutto se consideriamo le caratteristiche e la ricchissima dotazione di serie di questo casco, la cui qualità viene garantita per ben cinque anni. Non a caso il modello RPHA10 di HJC si è recentemente aggiudicato il primo posto in una prova comparativa di caschi integrali condotta dal mensile tedesco Motorrad.