Test caschi. HJC RPHAMAX

Test caschi. HJC RPHAMAX
Il lancio di questo nuovo casco apribile di HJC è avvenuto attraverso i media di settore, ed eravamo quindi curiosi di poter verificare se le doti decantate dagli annunci pubblicitari corrispondessero al vero | C. Baldi
22 maggio 2012



Innanzitutto, anche se lo abbiamo già fatto in occasione del nostro test del casco HJC mod. RPHA10 (il casco di Ben Spies), ripetiamo una breve presentazione dell’azienda coreana, che produce caschi protettivi per motociclisti dal 1971.
Dal 1992 i caschi HJC sono i più venduti nel Nord America e da circa una decina d’anni i prodotti dell’azienda coreana sono presenti anche sul mercato italiano. HJC è una delle pochissime aziende che dispone di una propria galleria del vento che viene utilizzata per studiare l’aerodinamica, la rumorosità e la ventilazione dei caschi. Le sedi produttive sono situate in Corea, Cina e Vietnam.


HJC RPHAMAX


Una rapida occhiata al RPHAMAX è sufficiente per capire che ci troviamo di fronte ad un prodotto molto ben curato. Ci colpisce la sua leggerezza e quindi chiediamo subito il responso della bilancia, che ci conferma i gr.1450 riportati dall’etichetta adesiva posizionata nella parte posteriore del casco. Un peso molto interessante trattandosi di un casco con mentoniera apribile.Ma andiamo per gradi. Come sempre partiamo dalla robusta scatola, serigrafata con la foto del casco e dotata di due fori che costituiscono una pratica maniglia. Al suo interno un rinforzo di cartone ed uno di polistirolo servono per bloccare il casco ed evitare che lo stesso subisca degli urti durante il trasporto. La dotazione di questo RPHAMAX comprende un sacchetto con alcune visiere anti appannamento (sistema pin lock) all’interno del quale troviamo anche un perno di ricambio per la visiera, alla quale ne sono già fissati due, uno per lato. Nel sacchetto in plastica che contiene il manuale di istruzioni, troviamo due viti di scorta (sono quelle che bloccano la mentoniera alla calotta) ed un sottogola che si può aggiungere a quello montato di serie sul casco per evitare l’ingresso di aria fresca all’interno del casco soprattutto nei mesi invernali. Infine un piccolo pieghevole illustra le caratteristiche delle imbottiture di comfort (sistema Cool4ever). Sia sul coperchio della scatola che al suo interno, alcune scritte ci invitano a leggere attentamente il libretto di uso e manutenzione. Il manuale ha la copertina nera lucida, è scritto in sette lingue ed è veramente ben fatto. Contiene utilissime istruzioni sull’uso del casco in genere ed illustra inoltre molto bene, anche grazie ad alcuni disegni, come smontare e rimontare la visiera, il visierino parasole interno, le imbottiture di comfort e la mentoniera. Il casco è racchiuso all’interno di un pratico sacchetto in tessuto sintetico in due colori, con il logo HJC stampato nel colore bianco ed un cordino al quale è fissato un bottone di chiusura. L’etichetta omologativa ECE 22-05 ci informa che questo casco è stato omologato in un laboratorio tedesco (E1) come casco integrale (P = mentoniera protettiva). Al contrario di altre case produttrici che omologano i loro apribili sia come jet che come integrali, HJC ha omologato il modello RPHAMAX esclusivamente come casco a copertura integrale e per questo motivo sia sul casco (all’interno della mentoniera) che nel manuale di istruzioni, la casa coreana avverte che non è sicuro guidare con la mentoniera modulare in posizione aperta. Siamo assolutamente d’accordo con loro e riteniamo pericoloso (oltre che scomodo) guidare con la mentoniera sollevata.

Com'è fatto


La linea del casco è molto bella e caratterizzata dalla presa d’aria superiore che prosegue con la regolazione di apertura della visiera interna parasole, per terminare poi con due piccoli alettoni che inglobano i due fori per l’estrazione dell’aria. Come abbiamo scritto in precedenza, HJC dispone di una propria galleria del vento e questa appendice è il frutto degli studi della casa coreana tesi a rendere il casco aerodinamico, con l’aria che scorre sulla superfice della calotta esterna sino a scivolare sui due piccoli alettoni. Tutto questo a beneficio dell’aerodinamica ma anche del comfort di utilizzo e della silenziosità, anche se non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di un casco apribile, rumoroso per “costituzione”.
Parlando della calotta esterna, la stessa viene stampata secondo il sistema P.I.M. (Premium Integrated Matrix) che consente la realizzazione di una calotta leggera ed estremamente resistente, dotata cioè della giusta rigidità e della necessaria elasticità. 
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E’ composta da quattro strati.
Il primo è in resina epossidica, il secondo in una fibra organica multi assiale, il terzo in fibra aramidica e il quarto in polietilene ad alta resistenza agli urti. Veramente un bel mix. Viene stampata in 3 diverse misure. La più piccola viene utilizzata per le taglie XS e S, la media per la M e la L e la terza, la più grande, per XL e XXL. In questo modo ogni misura avrà non solo il giusto ingombro esterno, ma soprattutto il giusto spessore della calotta interna in polistirolo, a tutto vantaggio della sicurezza.
La calotta interna è stampata in polistirolo nero a densità differenziata, ma senza l’ausilio di inserti di densità diverse. La calotta in polistirolo svolge il suo importantissimo compito di assorbire gli urti anche con l’aiuto di due polistiroli laterali che proteggono la zona delle orecchie. Due calotte, quella esterna e quella interna, che vanno a costituire una vera e propria “armatura” a protezione della testa dell’utilizzatore.

La mentoniera e visiera


Passiamo ora ad analizzare la mentoniera apribile
. E’ stampata in plastica ed è fissata alla calotta in fibra grazie a due robusti ingranaggi fissati con due viti in alluminio (una per lato) da avvitare con una chiave a brugola. Per sollevarla, dobbiamo spingere verso l’interno il bottone di colore rosso posizionato al centro della mentoniera, nel bordo inferiore. Una volta premuto il pulsante possiamo spingere la mentoniera verso l’alto sino a quando non avvertiremo uno scatto che ci avviserà che siamo arrivati a bloccarla nella posizione aperta. Per richiuderla dovremo agire ovviamente in senso inverso, ed anche in questo caso dovremo avvertire uno scatto che ci confermi che abbiamo chiuso correttamente il nostro casco. In fase di apertura non abbiamo rilevato inconvenienti o difetti, mentre quando abbiamo cercato di fissare la mentoniera al casco, abbiamo riscontrato come sia necessario spingere a fondo la mentoniera stessa verso il nostro viso, in quanto non sempre lo scatto avviene al primo tentativo. Il rischio è quello di restare, senza accorgersene, con la mentoniera aperta, con tutti i rischi che ne conseguono. Non è un difetto, ma bisogna prenderci un poco la mano ed accertarsi che la mentoniera sia effettivamente ben chiusa prima di salire in moto.
Smontando il casco abbiamo potuto accertare che sia il pulsante rosso di sblocco che i due ganci in metallo che assicurano la mentoniera alla calotta, funzionino benissimo ed in piena sicurezza. Occorre quindi fare solo attenzione che lo scatto di chiusura sia effettivamente avvenuto. Per controllare basta spingere la mentoniera verso l’alto ed accertarsi che la mentoniera non si alzi.
Sulla parte laterale esterna della mentoniera sono fissati i due meccanismi che regolano il movimento della visiera. Il sistema è denominato Rapid Fire ed è veramente ottimo.
Per togliere la visiera basta sollevarla nella posizione di massima apertura e successivamente spingere verso l’esterno della calotta il bottone posto alla base del meccanismo (identificabile con la scritta “open”). A quel punto la visiera si staccherà dalla calotta. Fissarla nuovamente è molto semplice. Basta reinserirla nell’apposito incastro e spingerla verso il basso. Più facile farlo che spiegarlo. Un sistema semplice quanto efficace. 

 

Con questo prodotto l’azienda coreana è riuscita a realizzare un casco che ha le doti di leggerezza ed aerodinamica di un integrale, ma con tutto il comfort e la praticità d’uso di un apribile

La visiera garantisce una protezione dal 95% dei raggi UV ed ha uno spessore di mm.3.
E trattata antigraffio ed antiappannamento, anche se quest’ultimo trattamento è alquanto blando ed in caso di pioggia o di basse temperature è meglio sfruttare le visierine interne pin lock, fissandole ai due perni presenti all’interno della visiera, sui due lati. In questo modo ogni appannamento è scongiurato. Molto utile e pratico il sistema di bloccaggio della visiera, che abbiamo già riscontrato sugli integrali HJC. Si tratta di una piccola leva che bisogna premere per bloccare la visiera alla calotta e sollevare per riaprirla. Anche in questo caso, così come per il movimento visiera, siamo di fronte ad un sistema semplice ma efficace.
E visto che parliamo di visiere, diamo un occhiata a quella interna parasole. E’ leggermente scura e per farla scendere dobbiamo spingere in avanti la leva che troviamo sulla sommità del casco e che scorre nell’apposita fessura. Possiamo regolare il parasole su due diverse posizioni a seconda delle dimensioni del nostro naso. La prima lascia la visierina leggermente più sollevata rispetto alla seconda che la fa scendere completamente. Potendola regolare, non va mai a toccare il naso dell’utilizzatore e non procura nessun tipo di fastidio. Per sollevarla invece basterà premere sul bottone posto esattamente sulla sommità del casco subito dopo la presa d’aria superiore e con uno scatto la visiera si solleverà, sino a scomparire nell’apposito spazio tra calotta in polistirolo e calotta in fibra. Anche in questo caso un sistema semplice, pratico e funzionale (denominato “one touch”). Davvero bravi questi progettisti coreani.
Nel caso si debba sostituire il visierino parasole, basta farlo scendere completamente e quindi sollevarlo leggermente e quindi tirarlo verso il basso. In questo modo si sgancia dal sistema che lo assicura al casco. Per fissarlo nuovamente agire in senso opposto.

Sistema di  aerazione e imbottiture interne


Passiamo ora ad analizzare il sistema di aerazione e le imbottiture interne.
Il sistema di ventilazione è composto da una presa d’aria sulla mentoniera ed una superiore, entrambi regolabili. Come abbiamo visto in precedenza nella parte posteriore troviamo invece due fori per l’estrazione dell’aria calda. Le due prese d’aria lavorano molto bene. Specialmente in questi giorni nei quali purtroppo l’aria è ancora fresca (arriverà l’estate?) la differenza tra avere le prese d’aria aperte o chiuse è notevole. L’aria entra non solo da quella superiore, ma anche quella inferiore sulla mentoniera convoglia molta aria sulla parte interna della visiera. All’interno del casco, sulla calotta in polistirolo, sono presenti e ben visibili quattro fori, collegati da due canali, che consentono il flusso d’aria che passa dalle prese d’aria ai due estrattori. Riepilogando quindi un sistema dotato di poche prese d’aria, ma che funzionano al meglio. 
Imbottiture interne kit completo removibile
Imbottiture interne kit completo removibile

E parlando di comfort controlliamo le imbottiture interne. HJC ci informa che sono realizzate con il sistema Cool4ever e con tessuti Ginkgo. Cercando di andare al di là delle sigle ad effetto, scopriamo che il tessuto Ginkgo (le cui fibre sono estratte da una pianta), antibatterico ed antisudore, offre un’alta capacità di raffreddamento in quanto consente una notevole circolazione dell’aria al proprio interno. Questo permette alle imbottiture interne di assorbire il calore ed il sudore e di raffreddarsi poi velocemente. Tutte le imbottiture interne del casco sono amovibili e lavabili. Per rimuoverle occorre prima estrarre le due protezioni laterali, staccandole dai bottoni e sfilandole dal bordo inferiore della calotta. Una volta estratte le guanciole potremo sfilare la cuffia centrale dal bordo superiore e quindi staccare i due bottoni che la fissano alla calotta in polistirolo nella parte posteriore. Per rimontare il tutto occorre agire in modo inverso. Anche qui non abbiamo incontrato nessuna difficoltà.
Tolte le imbottiture possiamo controllare il sistema di ritenzione che è ben imbottito e dotato di una pratica chiusura micrometrica regolabile.

La prova


La prova pratica è avvenuta nell’arco di tre settimane. Abbiamo utilizzato il nostro RPHAMAX con una moto sportiva e con un maxi scooter con il sole e con la pioggia e con temperature basse e medie. Con il maxi scooter abbiamo anche effettuato un viaggio a medio raggio mentre la moto sportiva è servita più che altro a controllare il funzionamento del RPHAMAX alle alte velocità con una scarsa protezione all’aria.
Il casco è molto comodo sia grazie alle ottime imbottiture interne che al sistema di ventilazione che oltre a garantire una buona circolazione dell’aria non consente alla visiera di appannarsi nemmeno in caso di pioggia, anche grazie al visierino pin lock. Anche utilizzando questo casco per molte ore, non abbiamo mai avvertito nessun fastidio alla testa o alle orecchie, e nemmeno un punto di contatto tra la nostra testa e la calotta in polistirolo. Rispetto ad altri flip up questo HJC ha un ingombro laterale molto limitato, quasi da integrale più che da apribile. Questo fa si che il casco non sia eccessivamente rumoroso, una dote che si apprezza nelle lunghe percorrenze e quando lo si indossa per lunghi periodi. Non possiamo definirlo silenzioso, ma non dimentichiamoci che si tratta di un apribile e nella sua categoria è senza dubbio uno dei migliori se non il migliore.
La visiera chiude bene ed abbiamo apprezzato il sistema di bloccaggio, così come quello che consente di rimuovere la visiera in pochi secondi senza l’ausilio di attrezzi. Un sistema che rende facile pulire la visiera o posizionare il pin lock. Il comfort di questo HJC è aumentato dal visierino parasole. Potendolo regolare su due posizioni, non arriva mai a dar fastidio al naso o alle guancie e basta premere un bottone per sollevarlo, magari all’ingresso delle gallerie. Il fatto che sia ben bilanciato e leggero lo rendono molto simile ad un integrale, facendoci dimenticare altri caschi apribili pesanti e sbilanciati in avanti (a causa della mentoniera e del relativo meccanismo).

La scheda tecnica


Casco apribile omologato ECE 22-05 con protezione integrale e garantito per cinque anni contro i difetti di produzione.
Calotta esterna in tre misure e taglie dalla XS alla XXL. Calotta esterna stampata in P.I.M. (Premium Integrated Matrix) tricomposito in fibre sintetiche e resina epossidica. Calotta interna in polistirolo nero a densità differenziata.
Interno completamente removibile e lavabile con sistema Cool4ever e tessuti Gingkgo antibatterici ed antisudore.
Cinturino con chiusura a scatto e regolazione micrometrica.
Sistema di ritenzione m + f
Sistema di ritenzione m + f


Visiera trasparente dello spessore di mm.3 con protezione al 95% dai raggi UV e con trattamento antigraffio ed antiappannamento. Il meccanismo di movimento della visiera consente quattro scatti in apertura/chiusura (Rapid Fire) e non richiede l’ausilio di attrezzi. La visiera dispone inoltre di due perni per il fissaggio delle visierine anti appannamento (sistema pin lock) e di gancio per il bloccaggio della visiera nella posizione chiusa.
Casco dotato di visierino interno parasole scuro, azionabile tramite una leva posizionata sulla calotta ed un bottone per sollevarlo automaticamente.
Mentoniera apribile tramite pulsante posizionato sulla parte inferiore della mentoniera.
Sistema di ventilazione dotato di due prese d’aria, una sulla mentoniera ed una sulla parte superiore della calotta, oltre a due fori di estrazione posizionati sull’alettone posteriore.
Disponibile in n.5 varianti monocolore al prezzo di € 444 iva inclusa.

Conclusioni


Il casco RPAHAMAX di HJC è senza dubbio uno dei migliori caschi apribili attualmente disponibili sul mercato. Con questo prodotto l’azienda coreana è riuscita a realizzare un casco che ha le doti di leggerezza ed aerodinamica di un integrale, ma con tutto il comfort e la praticità d’uso di un apribile. I progettisti di HJC hanno realizzato un meccanismo per il movimento della mentoniera che non aumenta l’ingombro laterale della calotta, a tutto vantaggio di silenziosità e leggerezza. Ci sono piaciuti molto anche il movimento visiera, semplice ed efficace, così come il blocco della visiera. La calotta in fibre P.I.M. è leggera, resistente ed aerodinamica. L’aerodinamicità della calotta è stata particolarmente curata grazie agli studi effettuati nella galleria del vento dell’azienda coreana. L’aria che impatta sul casco scivola sulla parte superiore della calotta, sino ai due alettoni posteriori. Questo consente al casco di essere molto stabile e sempre solidale con la testa dell’utilizzatore, senza turbolenze o movimenti laterali nemmeno alle alte velocità. Buona la silenziosità, mentre l’interno è comodo così come il cinturino, dotato di chiusura micrometrica regolabile. Il comfort è garantito anche da un ottimo sistema di ventilazione. La calotta interna in polistirolo è stampata a densità differenziata e assieme alla calotta esterna in fibra garantisce una sicurezza certificata dal TUV tedesco oltre che dall’omologazione 22-05.
Non abbiamo riscontrato nessun difetto o nessun malfunzionamento, però riteniamo sia migliorabile la chiusura della mentoniera, che non sempre siamo riusciti a chiudere al primo tentativo. Ci piacerebbe avesse uno scatto più pronunciato a garanzia della chiusura.
Il prezzo ci sembra consono alla qualità ed alle doti di questo casco.

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