CX Air Dynamics presenta l'airbag per pantaloni. I pro e i contro, secondo noi

La startup francese è la prima ad avventurarsi in questo progetto non poco insidioso. Vediamo come funziona e quanto costa il primo airbag per arti inferiori
13 gennaio 2021

Degli airbag moto indossabili abbiamo parlato giusto l'anno scorso in un approfondito dossier di cui trovate qui trovate la parte introduttiva, dove potete (ri)leggere la storia di questo prezioso sistema di sicurezza. Com'è nato, come funziona e le diverse tipologie attualmente sul mercato.

Non troverete però l'ultima novità approdata nel panorama delle protezioni moto, proposta e brevettata dalla startup francese CX Air Dynamics: un pantalone - che poi è un sopra-pantalone - con airbag per gli arti inferiori. Un progetto non nuovo a livello teorico, ma che nessuno aveva ad oggi sviluppato in maniera completa e lanciato sul mercato.

Perché? Perché non è certamente un prodotto facile da realizzare, non lo è mai se si parla di aribag, figuriamoci per una parte del corpo che richiede l'utilizzo simultaneo di più sacchi, inevitabilmente vista la posizione piegata delle gambe, di più sensori e di una tecnologia che vada ad agire velocemente anche su estremità così lontane dalla bomboletta d'aria compressa ma vicine all'asfalto. Le gambe sono normalmente il primo punto che tocca terra in caso di caduta, la rapidità d'azione è importante ancor più che per gli airbag che proteggono la parte superiore del corpo.

Difficile, ma non impossibile. Vediamo come funziona il pantalone proposto da CX Air Dynamics, partendo col sottolineare che il tessuto esterno (Poron XRD e Cordura) è idrorepellente, ovviamente resistente all'abrasione e ha le caratteristiche di un qualsiasi pantalone tecnico. Ma è naturalmente all'interno che è racchiusa la tecnologia prottettiva che si sviluppa con quattro distinti sacchi, due sulle cosce e due sulle tibie, una bomboletta di aria compressa e un cavo da agganciare alla motocicletta perché il sistema CX è, se avete studiato il nostro dossier lo saprete già, di tipo meccanico.

Il cavo a strappo, in caso di caduta, fa sì che i sacchi si riempiano d'aria in modo da proteggere le nostre gambe in meno di 200 millisecondi, limite massimo del dispositivo meccanico in sé: per avere performance migliori bisogna necessariamente optare per uno di tipo elettronico, con tutti i contro di dove piazzare sensori lungo la gamba.

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Ma vediamo quali sono, secondo noi, tre pro e tre contro di questo - comunque interessante - prodotto.

Primo tra i pro, sicuramente, il coraggio dei due ideatori di mettere in pista un progetto così ambizioso e al contempo importante per la sicurezza dei motociclisti, tema che non deve mai smettere di evolversi. E poi il fatto che il dispositivo si possa agevolmente indossare sopra al pantalone classico e quindi togliere e riporre nelle borse o nel bauletto quando si scende dalla moto. Ultimo ma non ultimo, il sistema meccanico, che riduce i costi di realizzazione, manutenzione ed eventuale ricarica.

Il prezzo però, in questo caso, rientra anche nei contro: il pantalone è al momento un prototipo, pre-ordinabile a questo link, non costa poco (500 euro, ora scontati del 20% e con diverse promo e combo selezionabili) e soprattutto il vostro denaro andrà a finanziare lo sviluppo definitivo del prodotto che, si spera, andrà in porto... quando?

Insomma, tanti punti di domanda a riguardo, così come per l'effettiva e comprovata efficacia del sistema: con i sacchi separati e le ginocchia piegate si rischiano strozzature, ritardi nel gonfiaggio, ancor peggio traumi articolari al ginocchio che rimane forzatamente in posizione innaturale?

E ultimo, se in tanti casi il cavo a strappo è un pro, potrebbe divenire una noia se ad esempio utilizziamo anche l'airbag per il tronco con lo stesso sistema e ad ogni stop sganciarsi e riagganciarsi divebta un'impresa degna di una ferrata. Non parliamo poi delle aperture accidentali, a quanti di voi è successo che, sovrappensiero, si scende dalla moto e... boom!

Ad ogni modo, bravi i ragazzi di CX Air Dynamics per l'idea e l'entusiasmo. Attendiamo i primi test!

Da Automoto.it