Guida agli impianti frenanti. 1° puntata: le pinze

Quattro puntate dedicate a capire come sono fatti gli impianti frenanti, come funzionano e come si differenziano. A fine di ogni puntata alcuni consigli utili per la manutenzione. Oggi parliamo delle pinze freno
3 novembre 2016

Inizia il nostro piccolo viaggio nel mondo degli impianti frenanti. Quattro puntate dedicate a chi vuole capire come sono fatti, quali sono le caratteristiche, cosa differenzia un 'impianto stradale da uno racing e a chi vuole qualche consiglio utile per la manutenzione. Come se non bastasse, sfateremo anche alcuni falsi miti.

La prima puntata è dedicata alle pinze, che si distinguono in fisse e flottanti. Queste ultime sono nate prevalentemente per l'impiego sulle moto da fuoristrada che avevano dei problemi di ingombro per via dei cerchi a raggi. A loro volta le pinze fisse si dividono tra quelle composite ovvero realizzate in più pezzi e quelle monoblocco che offrono maggiore costanza di rendimento, precisione e maggiore affidabilità (minor componenti).

La classificazione cambia anche in base al tipo di fissaggio della pinza al piedino della forcella: abbiamo così quelle con attacco tradizionale o tangenziale e quelle radiali che oramai vanno per la maggiore. Queste ultime sono nate anni or sono nel Motomondiale per garantire rigidezze maggiori. Vi sveliamo anche come vengono sviluppati gli impianti dai collaudatori Brembo e quale strumentazione utilizzino. Come vi avevamo anticipato, per concludere, anche qualche consiglio utile per la manutenzione e pulizia.

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