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(CN). Lo stabilimento, che abbiamo potuto visitare insieme all’ingegnere Andrea Lanza responsabile del dipartimento R&D di LeoVince, si estende su un’area di circa 80 mila metri quadrati, dove lavorano un centinaio di dipendenti. La sede è ben suddivisa con aree comunicanti tra di loro, da una parte troviamo i ricambi di tipo originale e dall’altra i prodotti speciali e da competizione. Oggi a capo della società c’è Gianni Mollo, il figlio del fondatore, che continua a portar avanti gli stessi principi del padre, cioè realizzare all’interno dello stabilimento un ciclo di lavoro completo, partendo dalla materia prima per poi arrivare a tutte le fasi di sviluppo e produzione, fino alla consegna degli scarichi. Tutto viene realizzato e gestito all’interno delle mura dell’azienda.
sviluppano scarichi performanti da poter utilizzare nelle competizioni, grazie anche all’aiuto e ai consigli degli stessi piloti che provano sul campo le nuove evoluzioni che la LeoVince propone. In uno dei banchi prova era presente per l'appunto una Moto2 dove si stavano effettuando test di funzionamento sullo scarico. Tra gli ospiti che hanno partecipato alla visita guidata all’interno dello stabilimento abbiamo potuto scambiare due chiacchere insieme ad Alex Salvini, pilota Enduro E2 Husqvarna CH Racing, Nicola Dutto pilota delle mitiche Baja, il giornalista Alberto Porta e Davide Biga rientrato da poco dal suo viaggio in moto intorno al mondo e che abbiamo avuto modo di intervistare proprio poco tempo nella redazione di Moto.it.
Al termine di questa giornata, dove abbiamo potuto scoprire cosa ci sia dietro al prodotto ultimato, che noi vediamo bello in mostra sugli espositori di tutti i negozi di accessori, abbiamo scambiato due chiacchere con Valeria Mollo, figlia di Gianni Mollo e Marketing Manager della Sito Gruppo Industriale, che ci spiega su quale segmento di mercato LeoVince è più orientata visto il calo di vendite in questi anni delle supersportive.
«Puntiamo sempre sull’Europa e sull’Italia, perché sono e saranno sempre dei mercati per noi molto importanti, purtroppo con la crisi che ci sta coinvolgendo in questo momento ci stimo spostando sui mercati asiatici in cui siamo già presenti da gennaio, abbiamo aperto una filiale commerciale, iniziando anche a fare marketing e pubblicità sul mercato locale. Diciamo che per noi rappresenta sicuramente una nuova sfida e prossimamente punteremo sul Brasile.»
Antoine Beltramone, dell’area manager Italia, ci racconta con più precisione quali sono gli aspetti da considerare riguardanti le normative fonometriche.
C’è maggiore interesse sui prodotti riferiti al settore motocross ed enduro dopo l'approvazione delle nuove normative fonometriche?
«Sicuramente sì perché per chi corre è fondamentale rispettare i limiti fonometrici imposti dalla federazione e purtroppo per noi cambiano di anno in anno e questo ci crea qualche problema perché dobbiamo aggiornare tutta la linea di prodotti in funzione del rumore. Il lavoro che viene fatto nel reparto sviluppo è legato poi ai limiti di rumorosità, cerchiamo di arrivare sempre più vicini al limite fonometrico imposto in modo da sfruttare al massimo le prestazioni. Ovviamente ci aspettiamo che in pista tutti svolgano i rilevamenti nel modo più corretto possibile. Oggi ci si concentra molto sulla marmitta, per noi è fondamentale sulla moto di serie per quanto riguarda il prodotto standard e sulle moto da corsa per quanto riguarda le competizioni internazionali, ci adeguiamo quindi al regolamento e lo rispettiamo, il problema è che ci sono molti altri aspetti da considerare. Il livello fonometrico si è così abbassato che cominciano ad incidere anche altri fattori, un esempio potrebbe essere quello di un paramotore che facendo cassa di risonanza può far si che il tuo scarico e la tua moto non stiano più sui livelli di fonometria adeguati. Diventa anche difficile dover dare un valore assoluto dove poter dire che il nostro scarico rispetta i livelli fonometrici però poi se ci sono altri aspetti e altre particolarità è difficile rispettarle tutte.»
Quali sono gli studi che svolgete sui materiali?
«Noi cerchiamo sempre di lavorare su materiali fonoassorbenti, a seconda degli interini degli scarichi possiamo avere dei risultati migliori o peggiori in termini di fonometria ma soprattutto in termini di prestazione, quindi dobbiamo sempre lavorare per cercare di ottenere il miglior compromesso tra fonometria e prestazione. Noi tuttora collaboriamo con la federazione, svolgendo delle prove in pista per verificare gli aspetti fonometrici e l’impatto del rumore sull’ambiente, sia per chi sta in pista e sia per chi abita nelle vicinanze».