Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Ha inaugurato nel tardo pomeriggio di lunedì 26 aprile 2010, il nuovo stabilimento della Mupo Srl che, a seguito del recente ingresso nel gruppo Roberto Nuti Spa, si è trasferita nella zona industriale di Castel Guelfo di Bologna, lasciando così la storica sede di Castello di Serravalle, sull’Appennino bolognese. La Mupo, che produce sospensioni per moto sportive e da gara, è riconosciuta da addetti ai lavori e appassionati come azienda d’eccellenza nel panorama motociclistico italiano. Lo testimonia l’Albo d’oro dei risultati raggiunti in gara: in soli sette anni i piloti equipaggiati Mupo hanno conquistato 3 titoli europei e 27 nazionali, tra campionati e trofei. Un prezioso know-how che dai box viene trasmesso a tutta la gamma di prodotto, realizzata e collaudata con cura, pezzo per pezzo, al fine di garantire elevate performance e sicurezza.
«Questo è un giorno storico, per noi che siamo leader internazionali negli ammortizzatori per veicoli industriali, perché segna l’inizio del nostro cammino nel mondo delle due ruote», ha detto Massimo Nuti, direttore generale della Roberto Nuti Spa, al taglio del nastro. «Noi crediamo a questo progetto con grande convinzione e vogliamo far crescere la Mupo a un livello industriale, che consenta a tutti noi di vincere, con la forza della qualità, le sfide di un mercato sempre più aperto e sempre più agguerrito. Sarà perciò indispensabile che la Mupo, nella sua evoluzione, mantenga la sua identità, conservando quei tratti della cultura dell’artigianato meccanico, intrisa di passione, che ha reso la nostra regione unica al mondo nel campo delle tecnologie motoristiche».
Gli ammortizzatori Mupo godono di una continua attività di ricerca e sviluppo, svolta sulle piste, servendo piloti che primeggiano in svariate specialità. Ma il principale punto di forza di Mupo è il fattore umano: la sapienza nella messa a punto, la voglia di vincere e la cultura tecnica, che collocano a pieno titolo questo marchio fra i protagonisti nella cosiddetta «Motor Valley».