Visto che la tua testa è davvero un gioiello, allora metti la testa a posto: usa il casco! E sceglilo con una doppia griffe. Quella di Enrico Coveri per salvaguardare la tua immagine e la firma di Vemar per essere certo di indossare un prodotto certificato e omologato in ogni sua parte e in tutto il mondo: dalla visiera alla calotta, fino al cinturino; dagli Stati Uniti all’Australia fino a Firenze. Ovvio, nulla è più à porter di un casco. Ma che sia omologato nel senso giusto, vale a dire solo quello della sicurezza. Per il resto spazio alla fantasia, alla stravaganza e alla tecnologia. Enrico Coveri e Vemar hanno siglato un accordo di co-branding per la realizzazione di una serie di linee di caschi city-glamour, pensati e prodotti in Italia. Ad unire Coveri e Vemar è infatti il talento del made in Italy applicato alle fibre. Ciascuno, s’intende, ha le sue. Come Coveri veste e seleziona solo tessuti di gran pregio, Vemar costruisce solo con materiali di alta qualità. Fibre di plastica per i modelli basic e fibre a base di carbonio per i modelli più sofisticati (brevetto esclusivo Vemar).
In passerella
Coveri fa letteralmente filare-sfilare una linea di caschi da atelier con tanto di pietre-bijoux sulla nuca, visiere colorate e con una fodera di sartoria multicolor per il massimo confort e vestibilità della testa. Una linea destinata a fare immagine. Ma con Vemar il progetto è molto più ampio di questa limited edition da collezione. Ci sarà un casco di taglio maschile, uno femminile per quanto riguarda il segmento Jet da scooter. Poi due modelli unisex. Uno più massiccio e designer per i city-biker più raffinati e uno completamente apribile in versione Gran Turismo.
Tecnicolor CO-VE
Ovvero: alta tecnologia e super colori. Le stampe di casa Coveri per decorare e imprimere le calotte e i nuovi sistemi di telefonia mobile per rendere il casco davvero parlante.
Il top della gamma Coveri-Vemar sarà il CONNECTION. Si tratta di un casco con sistema bluetooth incorporato per consentire non solo la comunicazione tra guidatore e passeggero via etere, ma anche tra guidatore e telefonino senza mai togliere le mani dal manubrio.