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Far convergere in un solo pneumatico stradale tre peculiarità quali prestazioni al limite, durata e tenuta sul bagnato è davvero un compito arduo, se poi tali caratteristiche deve averle un pneumatico sportivo studiato appositamente per gommare le nostre amatissime hypersport di ultima generazione, devono essere davvero dolori.
Di mal di pancia i tecnici Dunlop ne devono aver avuti parecchi, ma come dice il proverbio: “chi l'ha dura, la vince”. E qui pare proprio che abbiano fatto centro.
Cercando di unire le caratteristiche di durata, in termini strettamente chilometrici, e tenuta sul bagnato, del fratello RoadSmart, con le prestazioni stradali del Qualifier II, l'R&D Dunlop ha sviluppato il nuovo SportSmart.
Il suo posizionamento all’interno della gamma Dunlop lo vede inserirsi poco sotto i GP Racer D211 e leggermente al di sopra dei Qualifier II, proprio per le sue velleità pistaiole. A essere pignoli, però, le ottime prestazioni sul bagnato e le notevoli doti di durata, lo fanno preferire a quest’ultimo, se poi ci aggiungete che in pista vanno anche meglio...fate voi.
Terza ma non ultima per importanza, l’applicazione per questo nuovo SportSmart (ma solo per il pneumatico posteriore), della tecnologia NTEC, direttamente mutuata dagli sportivissimi D211 GP e GP Racer D211, permette di migliorare le performance nell’utilizzo in pista e con pressioni di gonfiaggio particolarmente basse (1,9 bar ant. - 2,1 bar post.) rispetto alle standard consigliate per l’utilizzo su strada, cioè le classiche 2,5 /2,9. Questo è possibile grazie alla carcassa radiale in Nylon con doppia cintura diagonale più rigida, che migliora l’aderenza meccanica a terra mantenendo in maniera più uniforme l’impronta sull’asfalto anche in condizioni di utilizzo estreme.
Naturalmente nella definizione del nuovo SportSmart hanno avuto notevole rilevanza anche il disegno della scolpitura, e la definizione delle mescole.
Nel primo caso, nulla è stato tralasciato, la profondità degli incavi varia progressivamente (più elevata al centro per drenare al meglio l’acqua), mentre il posizionamento degli intagli garantisce il miglior compromesso tra prestazioni sul bagnato/asciutto e rigidità del battistrada nel momento in cui è soggetto a forti stress longitudinali e laterali.
La presenza della doppia mescola, invece, garantisce un comportamento ottimale in tutte le situazioni d’uso. La parte centrale del battistrada è più “dura”, in quanto deve garantire una resa chilometrica ottimale, senza perdere di trazione, mentre le “spalle” devono “aggrappare” meglio e quindi necessitano di mescole più morbide.
La vera novità è però legata al fatto che lo SportMax ha trazione e aggrappa sia su asfalto asciutto che su asfalto bagnato. Continuate a leggere se avete dubbi…
Mireval, pista di collaudo e sviluppo Dunlop, e le strade che la circondano, sono stato il teatro della presentazione del nuovo SportSmart.
Iniziamo il test ride con una serie di Yamaha R1 che ci accompagneranno in un tour di 150 km nei dintorni di Montpellier, su e giù per colline e valli, con una temperatura dell’aria decisamente bassa e sulle alture spolverate di neve ai bordi della strada e vento gelido. Condizioni decisamente piacevoli...
La prima cosa che emerge del nuovo SportSmart rispetto ad altri prodotti sportivi marchiati Dunlop è la minore velocità e quindi, agilità dell’anteriore a scendere in piega. Meno svelto, ma anche più lineare e progressivo.
L’anteriore della R1, già di per se poco rapido e decisamente caricato, rende la vita difficile all’SS, che da parte sua risponde con un grip ed una solidità d’appoggio, in curva ed in frenata, di gran valore. Non particolarmente votato al comfort, l’anteriore incassa bene le asperità e rimane stabile ma trasmette qualche sollecitazione di troppo. Stesso dicasi per il posteriore, che offre grip oltre ogni aspettativa (se è così con l’asfalto gelato, figuriamoci quando è caldo!) ma non si distingue certamente per il comfort. D’altronde il DNA pistaiolo è difficile da occultare, mentre l’assetto della Yamaha R1 non è certo da Gt.
Bridgestone paga il fatto che le BT-016 abbiano ben 2 anni e mezzo (!), che in altri settori sarebbero un lasso di tempo ininfluente, ma che a quanto pare nel settore dei pneumatici è diventato un tempo biblico…
Svelte precise nelle traiettorie, le BT-016 pagano anche loro pegno dal punto di vista del grip, soprattutto al posteriore. Lo SportSmart posteriore, anche se frustato a dovere dalla cavalleria esuberante della Gixxer, garantisce davvero una trazione enorme, e appoggi sempre sicuri, anche se ad impressionare maggiormente è l’anteriore, che sembra offrire un grip ed un appoggio in piega… infiniti. Alla faccia del pneumatico stradale che dura tanto e che della pioggia se ne fa un baffo!
Le carcasse “sostenute” e rigide da vera racing tyre, se su strada trasmettono un po’ troppo le asperità dell’asfalto, in pista trasmettono feeling e telegrafano quanto accade a livello di aderenza.