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Non vi piace andare in vacanza con la moto troppo carica, o comunque troppo ingombrante? O quantomeno non avete intenzione di portarvi appresso troppa roba (e naturalmente la vostra eventuale compagna è d’accordo con voi)? Oppure viaggiate da soli, e vi basta un borsone legato sulla sella?
Ebbene, abbiamo equipaggiato un paio di moto che avevamo qui in redazione con alcuni prodotti della GiVi, l’azienda bresciana fondata nei primi anni 70 da Giuseppe Visenzi, ex-pilota del motomondiale che nel 1969 finì terzo assoluto, con la sua Yamaha, nella classe 350. Alla fine della sua carriera agonistica, Visenzi si dedicò infatti al servizio dei motociclisti progettando e realizzando accessori per loro, a partire dai paramotori in acciaio, seguiti dai portapacchi, da moto-valigie e bauletti, dai numerosissimi modelli di parabrezza, per poi arrivare ai caschi e a numerosi altri accessori. Tant’è che oggi la sua azienda è leader mondiale in questo settore.
Ebbene, per abbiamo montato su una Yamaha XJ6 Diversion (che ci è arrivata già dotata di portapacchi originale optional) un set di borse laterali semirigide termoformate Easylock, da fissare su un leggero telaietto componibile in acciaio. E sul serbatoio abbiamo piazzato un borsello semirigido Tanklock.
Mentre sul sellino posteriore di una Honda NC700S abbiamo rapidamente montato un capiente borsone trasversale, tenuto saldamente in posizione da una serie di robuste cinghie. Ma vediamo come sono fatti questi pratici contenitori da viaggio.
Ognuna di queste borse, eleganti e molto ben rifinite, è dotata di bordini catarifrangenti e di una cerniera principale a tenuta stagna, con una coppia di cursori asolati per potervi inserire un lucchetto. Una seconda cerniera, anch’essa perimetrale, serve per poter espanderne la capacità unitaria al volume massimo di 25 litri: in questo caso, la larghezza massima passa da 25 a 30 cm, il che consente, nel caso, di stivare abbastanza agevolmente un casco integrale. Da notare che l’estensione è gestita da un paio di cinghiette regolabili superiori (normalmente celate nel soffietto), che si agganciano rapidamente sulla base rigida, che ovviamente ospita anche la maniglia per il trasporto.
Quanto al coperchio, grazie ad una paratia interna totale a rete con cerniera può fungere da contenitore a sé stante. Ogni borsa, inoltre, è dotata di elastici interni per stabilizzare il carico quando si apre il coperchio, e di copertina antipioggia termo sigillata.
Quanto agli ingombri trasversali, sulla Yamaha XJ6 siamo a circa 82 cm di larghezza totale in configurazione standard, per arrivare a circa 90 cm con entrambe le borse riempite al massimo.
L’operazione di montaggio della struttura su questa Yamaha non richiede più di mezz’ora, e l’aggravio di peso del complesso borse+telaietto non arriva ai 5 chili e mezzo (a vuoto, naturalmente).
Il coperchio del borsello da serbatoio è dotato di finestrella trasparente a misura di smartphone, ospitato in un apposito vano chiaramente accessibile dall’interno. E internamente è anch’esso dotato di una elastica con cerniera perimetrale, che lo rende un contenitore indipendente dalla base semirigida. Nella quale è presente anche una vaschetta portaoggetti fissata con velcro (molto comoda, per occhiali, monete, chiavi o che altro). Naturalmente anche qui troviamo una cerniera waterproof e, non si sa mai, una copertina antipioggia.
L’unico difettuccio del sistema Tanklock in è abbastanza veniale: nel senso che le flange di aggancio al tappo del serbatoio – che deve essere rigorosamente tipo racing, quindi non in rilievo e con la classica corona avvitata - non possono essere tutte uguali, in quanto i tappi stessi dei numerosissimi modelli in commercio non lo sono. Chiaramente GiVi ha preparato numerosi kit di fissaggio differenti, ognuno a sua volta compatibile con svariati modelli.
Si tratta di un bel borsone da poggiare di traverso sulla sella o su un portapacchi, quindi ottimo, nel primo caso, per chi voglia andarsene in giro da solo, magari con la sua supersportiva, portandosi appresso un bagaglio più che generoso. Potrebbe essere un’ottima soluzione anche per un appassionato pistaiolo che abitualmente raggiunge i circuiti in sella alla sua cavalcatura; e che magari, col caldo torrido, preferirebbe farlo indossando magari un giubbino e dei jeans tecnici, portandosi appresso la tuta legata sulla sella. Ebbene: una tuta ed un paio di stivali entrano comodamente nel capiente scomparto centrale, dotato di tendina di chiusura interna anti-umidità, con laccetto e relativo scorrevole, e “sigillato” superiormente da una patella a cerniera (con scorrevoli bloccabili con lucchetto), dotata superiormente di elastici incrociati, utili per fissare altri oggetti o abbigliamento.
Ma gli stivali possono trovare alloggio anche nelle tasche esterne laterali (uno per tasca), che tra l’altro sono espandibili grazie alle cerniere che liberano i rispettivi soffietti, e che sui bordi anteriori sono anche dotate di taschette a rete, con laccetti di chiusura regolabili. Negli spazi residui, insomma, rimane posto per l’abbigliamento da pioggia e per un ricambio di vestiario, nel caso il tipo in questione se ne stia fuori per un weekend. Nel qual caso, potrà rapidamente sganciare le cinghie e trasportare comodamente il suo borsone grazie all’apposita maniglia ergonomica.
L’XS305, che come già detto abbiamo provato su una Honda NC700S, e chiaramente stato pensato per moto con sella (o quantomeno sellino posteriore) asportabile, visto che ha sotto una cinghia che va stretta appunto sottosella. Ma può tranquillamente essere appoggiato anche su una sella non amovibile, e tenuto in posizione utilizzando oculatamente le quattro cinghie in dotazione, predisposte per il fissaggio alle pedane del passeggero e al parafanghino posteriore: cinghie che chiaramente sono asolate a un’estremità e regolabili all’altra, per poterle tirare per bene, in modo da poter viaggiare in tutta tranquillità. Mentre se la moto è dotata di un solido portapacchi, ecco che il nostro XS305, se ben fissato, consentirà a un eventuale passeggero una valida base di appoggio.