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Oggi i cinquantini sono il fanalino di coda del segmento due ruote a motore. Ma c’è stato un tempo, a cavallo tra gli Anni '60 e '70, che li ha visti protagonisti, arrivando in alcuni casi a diventare veri e propri status symbol per milioni di ragazzi.
RMS ha preso in considerazione due specifici ciclomotori, entrambi di Piaggio: il Ciao e il Sì. Due modelli diffusissimi, ai quali il distributore ha dedicato un intero catalogo ricambi.
Il Ciao, il ciclomotore italiano più venduto al mondo, è stato prodotto ininterrottamente per 40 anni: dal 1967 al 2006 (in versione catalizzata dal 2001). In Italia il Ciao è stato amato da generazioni di giovani, che con questo veicolo hanno conquistato un’autonomia di movimento senza precedenti. Ancora oggi sono migliaia gli estimatori dei due modelli, spesso in attesa di restaurarli. Il segreto del Ciao stava nella sua semplicità meccanica. Il motore da 49,3 cc si avviava a pedali (tipo bicicletta) e si spegneva non con il solito bottone di massa ma agendo su una corta leva al manubrio (ve lo ricordavate?). Impianto frenante a tamburo, trasmissione automatica, sospensioni solo anteriori, a biscottino. Posteriormente c’erano soltanto le molle sottosella a smorzare gli scossoni. La forma del telaio, nel quale era ricavato il serbatoio, richiamava quello di una bici da donna. Il Ciao pesava 40 chilogrammi a secco.
In pratica tutto era improntato alla massima semplicità.
Dal Ciao prese forma il Piaggio Sì, stesso motore ma più curato a livello estetico e di ciclistica: forcella telescopica e ammortizzatore posteriore, sella più comoda e cerchi a 4 razze. Il Sì è stato prodotto in tre serie (l’ultima catalizzata), dal 1978 al 2001. Molto diffuso era quello “tutto rosso” ma c’era anche una versione Cross con forcella apposita.
Se ancora conservate uno dei due ciclomotori con l’intenzione, prima o poi, di rimetterli su strada, RMS annuncia che “il momento è arrivato”. Il fascicolo in oggetto, una trentina di pagine, è scaricabile dal sito di RMS e offre al suo interno ti ricambi necessari a realizzare un perfetto “make up” di Ciao e Sì. La maggior parte di essi è “Made in Italy” al 100%.
Si parte dalla componentistica del motore, marmitte “tipo originale” comprese, per passare a quelle elettriche, ai kit cavi per gas, freno e contachilometri, alla ciclistica – dai sistemi frenanti alle sospensioni anteriori – alle parti estetiche, e poi le sovrastrutture, dai cavalletti ai parafanghi anteriori e posteriori in versione originale e cromata, specchietti retrovisori, leve freno originali, per arrivare alla trasmissione, con pulegge, cinghie, ruota libera, masse frizione e ancora avanti con gli pneumatici e le camere d’aria, la minuteria per i mozzi posteriori, persino le chiavi candela e la leva copertone non mancano. E l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo. Tutti i ricambi sono corredati di foto e di descrizioni anche in lingua inglese (non va dimenticata la buona diffusione dei due modelli in altri Paesi europei, Germania e Francia in testa).