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Showa è un marchio che qualunque appassionato di moto conosce bene. Un marchio che però viene associato al primo equipaggiamento o alle sospensioni delle moto da corsa, perché la Casa giapponese – legata a filo doppio alla Honda, ma da sempre fornitrice di tutti i marchi, giapponesi e non – non si è mai occupata di aftermarket.
Una situazione cambiata nel corso degli ultimi anni, in cui Showa si è impegnata nella realizzazione di “option kits”, come vengono definite in Giappone le componenti aftermarket, per sostituire le unità di primo equipaggiamento di alcune moto da cross e supersportive, in particolare Kawasaki e Honda.
Lo stand della casa nipponica ad EICMA esponeva la Kawasaki ZX-10R Ninja di Jonathan Rea e la Honda CRF ufficiale di Tim Gajser (entrambe campionesse del mondo rispettivamente in SBK ed MXGP), ma anche una Ninja di serie dotata di kit forcella BFF e monoammortizzatore BFRC-Lite in versione premium, ovvero contraddistinti da una miglior qualità produttiva (notate la lavorazione del piedino...) e riconoscibili dal trattamento Emerald Coating.
I kit offerti presentano naturalmente caratteristiche superiori all’equipaggiamento di serie, utilizzando appunto il trattamento superficiale sopra citato per steli ed aste e, in alcuni casi, della lavorazione Dimplush per l’interno dei gambali (o del corpo, nel caso dell’ammortizzatore). Di che si tratta? Nel primo caso stiamo parlando di un riporto DLC (Diamond-Like Carbon) che aumenta la durezza superficiale dello stelo e ne migliora la scorrevolezza; la tipica colorazione verde smeraldo viene ottenuta attraverso una precisa composizione chimica dello strato superficiale che riflette la luce – segno distintivo Showa, che si può vedere sia sulle forcelle che sulle aste dei mono.
La tecnologia Dimplush, invece, consiste nella realizzazione all’interno dei gambali di microsolchi (al tatto si percepiscono come una sorta di rugosità superficiale), che accolgono il passaggio dell’olio allo scorrere degli steli o dell’asta al loro interno, migliorando la scorrevolezza.
Allo stand abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano anche il prototipo di sospensione semiattiva realizzato da Showa, presentato con tanto di simulatore per il pubblico, capace di variare la risposta dell’idraulica in tempo reale senza l’ausilio di una piattaforma inerziale (e quindi adatto alla sostituzione aftermarket di modelli non dotati di questa tecnologia), grazie alla presenza di sensori di corsa e pressione all’interno. Siamo ancora lontani dalla commercializzazione – si parla del 2018 – ma la proposta ci è sembrata molto interessante, anche se naturalmente resta da verificarne il comportamento su strada, data la tecnologia scelta.
I kit presentati sono dedicati a Honda CRF 1000L Africa Twin, Honda CRF 250R/450R (per consentire la sostituzione delle unità ad aria con altre a molla), Kawasaki KX450F e Kawasaki ZX-10R, tutti in arrivo nella primavera 2017. Presenti anche le sospensioni SDBV dedicate ai modelli Touring di Harley-Davidson.