Intervista a Francesco Colombo (Tucano Urbano)

Intervista a Francesco Colombo (Tucano Urbano)
Questa estate la loro campagna pubblicitaria ha fatto il botto. Caschi gonfiabili, teli copri moto a forma di cassonetto, prodotti immaginari folli che tanti hanno richiesto ai negozianti. Siamo andati a trovarli per capire cosa bolle in pentola.
28 settembre 2007


Tucano Urbano, idee in cerca d’autore

Tucano Urbano (T.U.) è un’azienda giovane, esiste da 10 anni, ma è ben nota ai motociclisti grazie a una serie di prodotti che hanno reso più facile la vita agli utenti cittadini delle 2 ruote, e non solo. I loro prodotti, a partire dal Termoscud®, non nascono da freddi studi di mercato, ma dall’uso quotidiano che i 5 amici titolari dell’azienda fanno della moto e dello scooter.

Tucano è un’azienda giovane, fuori dagli schemi, e merita un’introduzione a parte. Non si tratta dei soliti, grigi uffici dove vigono gerarchie e ruoli rigidamente definiti. La prima impressione - quella che conta – è di un laboratorio creativo dove le idee prendono forma. Gli spunti sono tanti e provengono sempre dalle esperienze quotidiane. Un esempio su tutti? Una volta si usava il classico giornale per ripararsi dal freddo. Tucano Urbano ha preso spunto da quella prassi per realizzare la Pettorina in pile. E’ lo stesso percorso che ha portato alla nascita di Termoscud®, il coprigambe divenuto marchio di fabbrica di T.U. L’antenato del Termoscud® era già usato dai nostri nonni sulla Lambretta e anche i Pony Express di Parigi da tempo utilizzavano delle coperte sui loro scooter, grezze e rifinite in malo modo. Ma riparavano dal freddo, eccome.

Ecco quindi la trovata destinata a cambiare le abitudini di tanti scooteristi italiani: produrre una copertura universale (non più un accrocchio raffazzonato dall’utente), con buone finiture e ottima resistenza agli agenti atmosferici (il telo era dello stesso materiale di quello usato per i camion!). Una piccola innovazione che ha allargato lo spettro d’uso dei veicoli a 2 ruote. Manager e professionisti incravattati potevano usare lo scooter senza insozzarsi anche sotto i peggiori acquazzoni.

Intervista a Francesco Colombo

Francesco Colombo, uno dei cinque amici di T.U., ci racconta gli esordi: “All’inizio non è stato semplice. Non abbiamo sostenuto il prodotto con la pubblicità. A far vendere il Termoscud® è stato il passaparola dei motociclisti. Si era creato uno zoccolo duro di utenti che ha fatto conoscere la nostra coperta. Hanno giocato un ruolo importante anche i rivenditori, che hanno compreso l’utilità del coprigambe e l’hanno proposto ai clienti. Dal’99 le vendite sono decollate e ci hanno permesso di diversificare la nostra offerta”.

Come avete risposto agli attacchi della concorrenza?
Francesco: “Abbiamo lavorato costantemente all’ampliamento della gamma, oggi con una 30ina di Termoscud® copriamo più di 200 modelli di scooter. E abbiamo brevettato una serie di accorgimenti che i concorrenti non offrono: S.G.A.S. (Sistema gonfiabile antisventolio) per limitare lo sventolio della copertura e il Sistema di Termoregolazione per convogliare verso le gambe l’aria calda del motore. È un lavoro costante di ricerca della qualità che dà i suoi frutti”.

Siete stati copiati? Il dubbio è lecito, a giudicare dalla quantità di coprigambe diffusi in città.
Francesco: ”Tocchi una note dolente. Purtroppo è successo, e ci hanno copiato persino i libretti delle istruzioni. Fortunatamente la qualità non è altrettanto facilmente copiabile…”.

Termoscud® ha rotto il ghiaccio e vi ha fatto conoscere. Ora il vostro catalogo è un piatto ricco.
Francesco: “Sì, è stato un percorso graduale, quasi spontaneo. Siamo andati a integrare il lavoro di Termoscud con la Pettorina e il Parabellum (la giacca lunga antipioggia, nda) e a seguire con altri prodotti funzionali all’uso non solo dello scooter, ma anche della moto”.

Vuoi dire che avete anche molti clienti bikers?
Francesco: “Assolutamente. Da motociclisti praticanti abbiamo cercato delle soluzioni per rendere meno duro l’uso invernale della moto. E tanti amici ci hanno dato ragione, Tucano Urbano oggi è usato e apprezzato anche da chi va all’Elefantentreffen, il Gaucho e i Coprimanopole nascono per loro”.

Campagna pubblicitaria immaginaria. Come vi è venuta in mente? Non era semplice distinguere i contorni del vero da quelli del falso.
Francesco: “Abbiamo creato la serie TUPI (sta per Tucano Urbano Prodotti Improbabili), un po’ per gioco, un po’ per vedere dove si può arrivare con l’immaginazione e la fantasia, ma soprattutto per attirare l’attenzione su oggetti che sarebbe bello esistessero davvero. In questo modo abbiamo al tempo stesso voluto porre l’accento su tutti quei prodotti (primo fra tutti il Termoscud®) che prima della loro ideazione difficilmente si sarebbe immaginato realizzabili, mentre ora ci sono e hanno cambiato la vita di chi viaggia sulle due ruote. Proprio da qui è nata in contrappunto TUPE (Tucano Urbano Prodotti Esistenti), per mostrare quello che invece T.U. è in grado oggi di offrire, un esempio sono le scarpe in pelle contraddistinte dalla lavorazione goodyear, dotate di protezioni al malleolo e suola in gomma”.

Oggi T.U. strizza l’occhio alla Moda. Non più solo moto nel vostro futuro?
Francesco: “Non esattamente. Ci rivolgiamo sempre a scooteristi e motociclisti, ma vogliamo svecchiare il loro abbigliamento, renderlo più modaiolo, più colorato. Senza per questo rinunciare alla tecnicità del capo d’abbigliamento e alle protezioni. Abbiamo pensato in particolare al pubblico femminile, desideroso di prodotti protettivi da usare in città anche per appuntamenti mondani. Capi essenziali, comodi e sicuri”.

Sicurezza passiva. Come vi state muovendo?
Francesco: “Il discorso sicurezza è molto delicato, ci stiamo lavorando. Ti porto l’esempio del nostro Blazer. È un capo elegante, prettamente cittadino, ma non rinuncia alle protezioni e alla membrana impermeabile e antivento”.

In effetti un Blazer con le protezioni non l’avevo ancora sentito. Novità anche sul fronte coperture moto e scooter?
Interviene Nicolò Lurani che ha seguito lo sviluppo dei nuovi coprimanopole in neoprene: “Si tratta di un prodotto nuovo, brevettato, adatto a moto e scooter. Si distingue dai classici coprimanopole in tessuto, rispetto ai quali è decisamente meno invadente”.

E fin qui mi hai parlato giustamente di TUPE, sono loro i prodotti reali. Non vorrai mica dirmi che la vena creativa di TUPI si è chiusa?
Francesco: “No, assolutamente. Abbiamo studiato come risolvere i problemi di visibilità. Sai, tra poco arriveranno le prime nebbie in Val Padana…”.

Chissà cosa avranno inventato i cinque amici di Tucano Urbano. Noi siamo pronti a cascarci anche questa volta.
 
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