WheelUp: anatomia di un successo

WheelUp: anatomia di un successo
Due chiacchiere con i responsabili della nota catena di accessori e abbigliamento, per capire un modello di business che funziona
8 febbraio 2019

Alzi la mano chi non conosce Wheelup. Riabbassatela e correte sul sito, siamo sicuri che già la Home Page vi dirà qualcosa, perché la nota catena di negozi specializzati nel mondo moto è una realtà ormai consolidata sul territorio, oltre che online da quasi vent'anni.

Un modello duale non inedito a livello mondiale, ma del tutto nuovo qui in Italia, che convince ogni giorno più clienti grazie a un principio difficilmente confutabile: quello che il cliente, anche se forse non ha sempre ragione, va sempre soddisfatto. E che l'esperienza online deve essere solo più comoda, e mai più scomoda, di quella nello store. Andiamo a capire, assieme ai responsabili di WheelUp, come funziona il tutto.

Partiamo dall’inizio: come e quando è nato il progetto Wheelup? Quali erano le prospettive, quale il primo negozio, e come coniugate l’offerta online con quella nei negozi fisici?

«Il progetto Wheelup è nato dall’intuizione di giovani imprenditori che hanno visto la necessità di proporre un nuovo concetto di punto vendita capace di non solo di rispondere ma anche di anticipare le esigenze di una clientela sempre preparata. Nel 2000 è stato inaugurato il primo Megastore Wheelup a Monza: il successo e i buoni risultati ci hanno convinto ad allargare i nostri orizzonti diventando la prima catena leader di settore. Nel 2012 abbiamo creato il primo Brand di nostra proprietà - Alike - e già nel 2015 inauguravamo il 10° punto vendita. A oggi abbiamo 20 store, uno dei quali, quello di Como, è il primo negozio in franchising».

Come coniugate l’offerta online con quella nei negozi fisici?

«L’offerta online e i negozi tradizionali si migliorano a vicenda. Il negozio online è un portale omnichannel che il cliente può utilizzare per migliorare l’esperienza di acquisto nel punto vendita. La gamma di prodotti online è la stessa che si trova dei negozi. I prezzi sono i medesimi. A volte possono addirittura essere inferiori in negozio. Tramite il servizio online, il cliente può usufruire di tutti i servizi connessi al negozio: 1) raccolta punti. 2) prenota e ritira: il cliente può prenotare la taglia nei punti vendita senza alcun impegno e ritirarla. 3) il cliente può acquistare online e ritirare presso il punto vendita desiderato. Parliamo quindi di un canale perfettamente integrato con la catena, non di due realtà separate».

La vostra struttura propone sia marchi di terzi sia prodotti “vostri”. Come si fa a far convivere le due cose e com’è nata l’idea di offrire vostre linee di prodotto?

«“Megastore per motociclisti esigenti”, questa non è solo la nostra insegna ma soprattutto il nostro obiettivo. Offriamo al cliente sia linee di prodotto sviluppate per essere “smart”, con un ottimo rapporto qualità/prezzo e con la garanzia della sicurezza garantita dalla certificazione, sia una selezione dei top-brand, per offrire un’esperienza di acquisto il più soddisfacente e completa possibile.
I negozi wheelup vogliono essere un punto di riferimento per gli appassionati delle due ruote, dove il cliente può trovare un ampio assortimento di abbigliamento e accessori dei migliori marchi a livello mondiale, a prezzi competitivi, per qualsiasi stile di guida».

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Parliamo delle vostre linee: quali sono, a chi si rivolgono e quali le caratteristiche distintive?

«Per garantire un prodotto sempre al passo con i tempi e a costi contenuti, nel 2012 è stato integrato in azienda, nel cuore del distretto moto Veneto, un team di Ricerca e Sviluppo per produrre linee a marchio proprio, secondo i più elevati standard qualitativi del mercato. Attualmente abbiamo 8 brand, completamente nostri.
Alike è il primo nato (lo creammo nel 2012), e si rivolge ai viaggiatori. Contempla una linea di capi touring che spazia dai giubbini in tessuto a quelli traforati, alle giacche a più strati e ai guanti. Tutti prodotti all’avanguardia e certificati secondo le normative esistenti.
Stud75 propone un abbigliamento ispirato al motociclismo senza tempo, quello fatto di capi cult, che non passano mai di moda. Giacche e guanti in pelle, giubbini in tessuto: una collezione caratterizzata da una grande cura per i dettagli e realizzata con materiali di alta qualità e con soluzioni originali.
Zonzo è una linea di abbigliamento studiata per raccogliere le sfide che ogni giorno la giungla metropolitana presenta sulla strada. Propone materiali che rendono la vita in città più pratica, più comoda e sicura per affrontare al meglio il traffico urbano. Inproof identifica una linea di complementi, intimo e antipioggia. Capi pensati per garantire comfort e performance ogni giorni, per tutto l’anno. In qualunque condizione meteo, Inproof è creata per mantenere il motociclista sempre nella sua comfort zone».
«Hype è la nostra linea di caschi, progettati per ogni situazione. Con lo scooter sul pavè cittadino, con l’enduro sullo sterrato di una mulattiera o con la sportiva sulle curve di un passo alpino, ognuno può trovare il casco adatto alle proprie esigenze.
Blend, per “partire col piede giusto”: una linea di scarpe e stivali che accompagnano il motociclista in ogni occasione e su ogni tipo di terreno.
Myride è la linea trasversale, entry level, che offre prodotti accessibili a tutti.
Mtech è la new entry nella famiglia. Acquisito nel 2019, è il marchio di abbigliamento racing che rende superabile ogni limite. Si rivolge al motociclista sportivo ed esigente, con una gamma di prodotti tecnici con elevati standard prestazionali: giubbini in tessuto, giacche in pelle, guanti e tute in pelle da competizione».

Siete in costante movimento ed evoluzione, e di recente avete lanciato la vostra proposta aperta di franchising. Ce ne potete parlare meglio?

«Il franchising è un progetto che dà la possibilità, in un mondo dove i grandi portali e-commerce e le catene specializzate hanno reso la vita difficile ai negozianti, di sopravvivere in maniera economicamente sostenibile ed efficace. L’idea principale è quella di convertire il proprio punto vendita, al quale offriamo l’esclusiva e la sicurezza di affrontare il mercato attuale, ottenendo risultati e abbandonando le preoccupazioni».

Come pensate si evolverà il modello di vendita di abbigliamento e accessori nel prossimo futuro?

«Quello che immaginavamo potesse succedere nel prossimo futuro lo abbiamo già messo in atto nei nostri negozi: creare la migliore esperienza di acquisto possibile. Come? Offrendo un servizio avanzato all’interno dei punti vendita, concretizzato anche nella struttura e nel design dei punti vendita stessi. Ogni nuovo negozio è ottimizzato per mettere in condizione il cliente di trovare la soluzione più adatta alle sue richieste. Inoltre, può disporre di tutti i servizi necessari per un acquisto sicuro e piacevole. Un esempio è la possibilità di sostituire il prodotto entro 180 giorni, 6 mesi… quasi nessuno offre un così lungo periodo di tempo per i resi.
O ancora, la possibilità di verificare le disponibilità e prenotare online, per poi provare nel punto vendita il prodotto, senza vincoli. Credo che nel futuro si debba andare sempre più verso un’evoluzione di questo tipo, uno sviluppo di servizi che migliorano la qualità d’acquisto».

Quali prodotti – nella vostra esperienza – si vendono meglio e di più?

«I best seller non siamo noi a deciderli, ma il cliente stesso. Grazie all’online il cliente è diventato così competente e aggiornato che è lui stesso a porre la domanda. Il nostro focus è quindi orientato verso il cliente e le sue richieste. È lui stesso a indicarci quali saranno le tendenze del futuro e noi, grazie al nostro modello di time-to-market, riusciamo a orientare di conseguenza e in modo rapido i punti vendita».

Quali pensate saranno le tendenze future?

«Quando parliamo di tendenze è importante tenere in considerazione la nuova normativa EN17092 che farà da spartiacque sulle nuove produzioni in ambito touring. Per rispettare gli standard legati ai test, soprattutto quelli di abrasione, si andrà alla ricerca di nuovi mix di materiali e combinazioni di questi ultimi, ma soprattutto si presterà maggiore attenzione agli interni dei capi, in particolar modo quello a contatto con la pelle. Possiamo dire che se da una parte ci sarà una semplificazione del capo stesso, dall’altra saremo più attenti e consapevoli alle scelte dei materiali e alla sicurezza».

«Un’altra tendenza che notiamo nel touring è la laminazione, l’accoppiamento della membrana al tessuto esterno per migliorare la performance e nel contempo alleggerire il capo. Passando invece al racing, e di conseguenza alla pelle, le strade sono due: la prima vede un’evoluzione in termini di ricerca e sviluppo sui materiali, l’accoppiamento di tessuti e l’ergonomia; l’altra prevede la nascita di una linea più basic, una sorta di “pronto pista” che risponda alle nuove tipologie di eventi in circuito».

Qual è il segreto per resistere alla concorrenza dell’e-commerce, che sta mettendo in crisi i punti vendita tradizionali?

«L’ e-commerce non è per noi un concorrente, ma un elemento indispensabile e sinergico per il punto vendita. Gli strumenti dell’e-commerce servono a migliorare l’esperienza di acquisto nel punto vendita e viceversa, diventando un tutt’uno agli occhi del cliente».

Come si convince il pubblico, in un mondo dove l’online ha causato una certa disaffezione per il cosiddetto “negoziante di fiducia”, a creare invece un rapporto stabile con un negozio o una struttura?

«L’insegna non propone più prodotti sulla base dei propri bisogni, ma risponde alle esigenze del cliente: con competenza tecnica e continua formazione del personale; offrendo il maggior numero di servizi ad alto valore aggiunto; proponendo prodotti unici, non disponibili altrove; rispondendo velocemente alle richieste del mercato. È questo il modo per affezionare i clienti, sia quelli più smart che non possono fare a meno dell’online, sia quelli che ancora salgono in moto e fanno il giro dei negozi».

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