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Mugello - Una cosa è certa: Michele Pirro è l'uomo da battere nel CIV, da tanti anni.
Ha nel palmares 9 campionati italiani, è il collaudatore più veloce del mondo, ha una sete di vittoria e di grandi prestazioni incredibile, non gli basta arrivare dietro e vuole sempre di più.
Questa mentalità lo costringe a osare sempre, soprattutto per poter essere al massimo della forma in mezzo ai migliori piloti della MotoGP, che racchiudono le loro migliori prestazioni in pochi decimi.
Si presenta così ai giornalisti, con queste premesse e ad una settimana dalla sua partecipazione come wild card a Sepang in MotoGP, consapevole di essere sempre sotto la lente di ingrandimento.
Ecco quali sono state le sue dichiarazioni durante la Diretta Facebook del CIV.
Il 2023 si è dimostrato un anno di grande livello, con piloti esperti e navigati come Lorenzo Zanetti e giovani come Luca Bernardi; come ti trovi quest'anno? E' un anno più difficile rispetto ai precedenti?
Le mie gare fino adesso sono state condizionate da episodi, che non c'entrano niente con la velocità della moto, quella c'è. Bernardi ha approfittato di alcuni miei errori a Vallelunga, dove gli ho lasciato un portone aperto al tornantino. A Misano ho avuto un problema tecnico, la rimonta è stata dura e poi sono caduto. Zanetti non si prende rischi, è una macchina da guerra e questa sua continuità lo porta ad essere in testa alla classifica. Per me esiste soltanto lo spingere sempre, sono costretto, soprattutto se voglio far bene anche in mezzo ai migliori piloti del mondo, quelli della MotoGP, con i quali mi confronterò tra una settimana. Quando spingi al massimo, il rischio di fare errori si alza notevolmente, ma non posso permettermi di accontenarmi o di fare "gare lente". Poi c'è chi mi critica sempre, ma sfido chiunque a fare diversamente e poi confrontarsi con i piloti della MotoGP, che spingono sempre già a partire dal giro di uscita dai box. Lascio la parola ai fatti, quelli che ho espresso fino adesso.
Cosa rispondi a chi sostiene che, quando sei in bagarre diretta con altri piloti, soffri un pò di più?
Mi piace la bagarre e mi piace molto quando giri forte e lo si fa al limite delle proprie prestazioni. A volte al CIV fanno delle bagarre per romperti il ritmo, con sorpassi alla sperandio. Sono belle le bagarre come quelle dell'anno scorso con Del Bianco, per esempio, dove ci facevamo dei sorpassi al limite, mentre stavamo spingendo forte. Se si fanno dei sorpassi quando sei più lento di un secondo dal tuo limite, capisci che sono fatti solo per ostacolarti. Io sono pronto sempre alla bagarre e non è vero che soffro. Le critiche le lascio a loro, la mia bacheca parla chiaro e qualcosa di buono in questi anni l'ho fatto.
Sei stato mai contattato da qualche altra casa motociclistica per fare il tester della MotoGP?
Sono stato contattato un pò da tutte le case negli ultimi anni, visto che con me si è aperta una nuova era di collaudatori. Parte dei successi di Ducati derivano dal mio lavoro e da quello del Team. Essere riconosciuto dai piloti, dagli altri collaudatori, come uno che ha fatto tanto per la Ducati mi fa un enorme piacere e credo che un'azienda che ti da fiducia per 11 anni (visto che ho firmato il rinnovo fino al 2026) sia qualcosa di speciale. Non mi vedo in un altro posto che non sia Ducati, non ho mai fatto le cose solo per soldi, siamo cresciuti insieme con loro, con grande passione dal 2012, dove vi assicuro che la moto che ho trovato era davvero difficile. Ora raccogliamo il buono del lavoro fatto, anche se fino adesso abbiamo vinto un mondiale. Stiamo sulle scatole un po' a tutti e continuiamo il lavoro dando il massimo.
Come vedi Bautista sulla MotoGP, visti gli ottimi risultati dei test in attesa della prossima wild card in programma?
Nei test sono andato bene anch'io, ma conta la gara. Se durante i test ottieni un risultato apparentemente buono (parliamo di mezzo secondo dal best lap), poi in gara ti ritrovi in quindicesima posizione. I test vanno benissimo, sono un riferimento, ma la gara è diversa in tutto. Alvaro ha scelto Sepang per svolgere la sua wild card, una pista che, per le sue caratteristiche fisiche e di guida, gli porterà vantaggi (visto che in Malesia l'usura gomme sarà un tema fondamentale). In gara vedremo cosa succederà, bisogna spingere molto di più che nel Mondiale Superbike, dove attualmente ha un pò più di margine. In MotoGP avrà meno pressione, è vero, ma guiderà una moto diversa che non conosce bene. Comunque la vedo molto difficile che possa fare come Troy Bayliss nel 2008 a Valencia.