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Con il weekend di Imola si è concluso il CIV Campionato Italiano Velocità 2023. Un finale denso di polemiche che hanno avuto il loro apice nell’incidente del quale sono stati protagonisti Lorenzo Zanetti e Michele Pirro, nella seconda gara della Superbike, quella che ha assegnato il titolo. Sappiamo tutti come è andata a finire: l’errore in staccata di Zanetti ha falciato Pirro. Zorro non ha potuto riprendere la gara, mentre lo stoico e generoso pilota del Barni Spark Racing Team è riuscito a concluderla in undicesima posizione, nonostante una dolorosa frattura al malleolo tibiale.
Ma facciamo un passo indietro. I due erano arrivati a Imola con Pirro che conduceva la classifica con 9 punti di vantaggio su Zanetti. Nella gara del sabato però, sempre nella chicane che precede il traguardo, Pirro aveva commesso un errore ed era caduto, per poi risalire in moto e concludere al nono posto. Il suo avversario per il titolo era stato bravo ad approfittare dell’occasione e a vincere la gara, per cui la situazione si era ribaltata e quindi era Zanetti a condurre per 9 punti.
Calcolatrice alla mano se in Gara2 Pirro avesse vinto, a Zanetti non sarebbe bastato il terzo posto, perché a parità di punteggio sarebbe stato Michele a vincere per il maggior numero di vittorie ottenute. In caso di vittoria del collaudatore Ducati MotoGP il bresciano del Team Broncos avrebbe dovuto chiudere alle sue spalle. Un fattore determinante per comprendere quanto è successo, perché al momento della doppia caduta Pirro era in testa ed al secondo posto c’era Alessandro Delbianco, che precedeva Zanetti. In quel momento il bresciano aveva perso il titolo, ed era quindi obbligato a superare Delbianco, per non lasciare sfuggire il suo diretto antagonista o comunque per riprendersi quella seconda posizione che lo avrebbe laureato campione. Concentrato nel superare il pilota del Keope Motor Team, Lorenzo è arrivato lunghissimo e si è trovato davanti proprio Pirro, che stava curvando. Nonostante si sia attaccato ai freni ha colpito il rivale e sono caduti entrambi.
Questa la cruda disamina dei fatti, ai quali hanno fatto seguito polemiche che avrei preferito non leggere (o sentire). Che Zanetti abbia colpito intenzionalmente Pirro è completamente assurdo. Chi lo afferma non conosce o non segue le corse motociclistiche, ma soprattutto non conosce Lorenzo, la sua carriera e la sua storia. Nell’aprile del 2022 a Misano Zanetti fu vittima di un grave incidente che mise in discussione non solo la sua carriera, ma anche la sua salute. Pensare che per aggiudicarsi il titolo italiano il bresciano si sia inventato un’azione da kamikaze, che avrebbe anche potuto avere gravi conseguenze fisiche per entrambi, è fuori da ogni logica. Che sui social (e non solo) in molti si siano scatenati contro di lui purtroppo non mi stupisce, mentre sono rimasto molto stupito e dispiaciuto per le dichiarazioni di Michele Pirro, un pilota esperto che, pur comprendendo il suo disappunto per quanto è successo, non avrebbe dovuto lasciarsi andare a dichiarazioni più da “tifoso” che non da serio professionista quale invece è.
“Mi hanno riferito che ieri Zanetti avrebbe detto “o gloria o ghiaia” - questa la dichiarazione del collaudatore Ducati riportata dal comunicato stampa della sua squadra - “Bene per lui oggi la gloria e per noi la ghiaia. Già ieri ha fatto una serie di sorpassi oltre il limite, e invece di sanzionarlo gli hanno fatto i complimenti... La caduta e il mio infortunio di oggi sono frutto delle sue azioni fuori controllo. Non ha vinto il pilota più veloce, ma il più scorretto. Adesso dovrò operarmi e sarò costretto a saltare i test con la MotoGP".
Inutile entrare nel dettaglio di simili dichiarazioni che purtroppo hanno il solo effetto di alimentare polemiche e di scatenare farneticanti “complottisti”. Cose delle quali il motociclismo non ha proprio bisogno.
La speranza e l’augurio è che Pirro si possa riprendere in fretta dall’infortunio, che possa tornare presto in moto e che magari, a mente fredda, possa rivedere quanto ha affermato. Sono convinto che Michele sappia benissimo che quello che è successo è stato solo il frutto di un errore di guida, in una chicane difficile ed anacronistica, dove anche lui il giorno prima aveva sbagliato ed era caduto.
Purtroppo quello che ha deciso il CIV Superbike 2023 non è stato l’unico incidente avvenuto in variante bassa, un imbuto dove quasi in ogni classe ci sono stati contatti e cadute. Quella di Imola è un’affascinante pista “old style”, ma quell’ultima variante, preceduta da un breve rettilineo delimitato da un muretto, è da sempre causa di incidenti. Spesso le moto o i piloti che scivolano, si ritrovano sul rettilineo del traguardo, con il rischio di essere investiti. Per fortuna le basse velocità attenuano gli effetti degli incidenti, ma quello è un tratto di pista che andrebbe modificato se non fosse che purtroppo la conformazione del tracciato romagnolo, con la pista “incastrata” tra i box e le tribune, non lo rende possibile.