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Difficile parlare di sport e di moto quando la crisi economica mette a rischio il lavoro e l’impegno di oltre venti anni. Giuliano Rovelli è il fondatore e CEO di ParkinGO, network di parcheggi (oltre 90 in tutta Europa). E’ un “self made man” che, come ci racconta in questa intervista, 25 anni fa ha investito quello che aveva guadagnato nelle corse (e non solo) per realizzare un progetto vincente.
L’attività di imprenditore non gli ha impedito di passare da pilota a team manager, ed il suo team ParkinGO ha corso prima in Supersport, conquistando il titolo mondiale con Chaz Davies nel 2011, e poi in Superbike riuscendo a vincere una gara al Nurburgring con lo stesso campione gallese, che proprio Rovelli ha riportato in Europa, dopo una stagione alquanto sottotono negli USA. Nel 2013 il lavoro di imprenditore lo assorbe completamente e da qui la decisione di chiudere il team. Ma qualche anno dopo sono i suoi tre figli a voler correre e per questo rinasce un secondo team ParkinGO , prima nel CIV e subito dopo nel mondiale Supersport 300. Dei tre quello che raccoglie i migliori risultati è il più piccolo, Filippo. Il resto è storia recente, visto che nel 2019 Filippo è terzo nel CIV SS300 con 4 vittorie e nel mondiale della stessa categoria Manuel Gonzales porta il secondo titolo mondiale nella sala dei trofei di Rovelli.
Il 2020 avrebbe dovuto rappresentare un nuovo importante capitolo nella storia sportiva della famiglia Rovelli, ma il coronavirus ha bloccato tutto. In questi ultimi mesi l’imprenditore ha necessariamente messo in secondo piano il team manager e Giuliano è impegnato a salvaguardare la propria azienda e gli oltre 250 posti di lavoro per i quali sente una forte responsabilità. Un impegno difficile, ma che non lo ha certo demoralizzato, tanto che la sua previsione per il futuro è che è solo questione di tempo, e che tutto tornerà come prima.