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In attesa che la situazione relativa al coronavirus migliori, e che in Italia possano riprendere le manifestazioni sportive, 11 tra i team della Superbike che si sono iscritti al CIV Campionato Italiano Velocità, si sono riuniti in un comitato per sottoporre alla FMI Federazione Motociclistica Italiana una proposta articolata in cinque punti.
L’obiettivo è innanzitutto quello di tutelare la salute di tutti gli attori del CIV, dai piloti ai tecnici, dagli addetti alle hospitality a tutti gli altri addetti ai lavori. In seconda battuta si tratta di contenere il più possibile i costi, in modo da consentire la sopravvivenza delle squadre, che sono in condizioni economiche rese precarie dall’impossibilità di gareggiare e quindi di essere sostenute dai propri sponsor.
Ecco i cinque punti della proposta:
E’ molto importante che 11 manager del CIV abbiano deciso di parlare con voce unica ed abbiano quindi avviato un dialogo costruttivo con la Federazione con l’intento comune di tutelare il lavoro di tutto il comparto: piloti, meccanici, fornitori, addetti alla ristorazione e alla logistica, e tutto l'indotto creato dal campionato.
Marco Barnabò, team manager del Barni Racing, è stato uno dei principali promotori dell’iniziativa ed ha dichiarato: “Sono veramente soddisfatto del lavoro svolto insieme ai miei colleghi. C'è stata grande disponibilità da parte di tutti e ognuno di noi è pronto a fare sacrifici in nome dell'interesse comune. La mia speranza è che a fine giugno si possa scendere di nuovo in pista, ma in questo momento è importante avviare un dialogo ed una collaborazione con la FMI alla quale presentare le nostre proposte per essere pronti quando sarà possibile ritornare a gareggiare. Parlare con una voce sola e farlo con un comitato che raccoglie undici squadre (18 piloti della griglia) ci consente di rappresentare al meglio le nostre esigenze. Non dimentichiamoci che il CIV per molte persone e per le loro famiglie non è solo uno sport, ma un lavoro ed una conseguente fonte di reddito. Senza contare poi le aziende che lavorano quasi esclusivamente con il motorsport. È per questo che siamo impegnati in prima fila per trovare soluzioni che rispettino le regole, tutelino la salute, ma che ci permettano anche di non perdere la stagione. Se troviamo una soluzione il CIV potrebbe diventare il modello da seguire anche per altri campionati nazionali ed internazionali”.