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Grazie alla sua formula open, il National Trophy è da sempre il laboratorio nel quale vengono testate e sviluppate moto che parteciperanno poi ai mondiali delle derivate. In questa stagione il campionato ideato ed organizzato dal Moto Club Spoleto ha introdotto in Italia la nuova categoria, denominata Big Sport, anticipando assieme al British Supersport quello che dovrebbe essere il nuovo mondiale Supersport 2022.
A credere per primo nella nuova formula è stato il Barni Racing Team che ha schierato una Panigale V2 affidata al giovane Nicholas Spinelli, al quale ha recentemente affiancato anche Samuele Cavalieri, reduce dall’esperienza nel mondiale SBK con il team Pedercini. In tutto sono stati sette sino ad ora i piloti e le moto “Big Sport” schierate nelle prime quattro gare del National e sono state tutte Ducati V2.
Ma a partire dalla gara del Mugello la casa bolognese non sarà più l’unica presente in questa speciale classifica, perché il J-Angel Racing Team schiererà in griglia una Triumph 765RS affidata al giovane ma esperto Emanuele Pusceddu. La moto inglese corre nel British Supersport che la Dorna ha scelto come campionato di prova della nuova categoria, alla quale oltre alle 600 a quattro cilindri, dovrebbero partecipare moto a tre cilindri sino a 800 cc e moto a due cilindri sino a 1000cc.
Stiamo volutamente usando il condizionale in quanto ad oggi la FIM non ha ancora emesso un regolamento per la Supersport 2022 ed al momento non è dato sapere quando questo regolamento verrà pubblicato. Sappiamo che i tecnici della Federazione Internazionale sono al lavoro per preparane uno, ma i team e le case non lo hanno ancora ricevuto, e visto che siamo alla fine di agosto i tempi sono sempre più ristretti. Ammesso che il nuovo regolamento veda la luce nelle prossime settimane, dovrà poi passare al vaglio delle case e dei team, che avranno poi bisogno di mesi per preparare le moto secondo il regolamento ed effettuare i dovuti test per potersi presentare al via della stagione che con ogni probabilità inizierà a marzo 2022. Non è inoltre da sottovalutare l’ostruzionismo più o meno velato da parte di quelle case (Kawasaki e Yamaha su tutti) che non hanno ancora una moto da poter schierare nella nuova categoria e che quindi hanno tutto l’interesse a farla slittare di un anno.
Staremo a vedere, ma a nostro parere la nuova categoria si farà, perché il campionato Supersport attuale ha poco senso, sia perché disputato da moto che non sono più presenti sul mercato e sia perché è ormai un monomarca Yamaha (su 28 moto ben 21 sono R6). Se la FIM si impegnerà per accelerare i tempi, con ogni probabilità assisteremo ad una stagione 2022 di transizione, con due classifiche diverse, da una parte le 600 e dall’altra le moto cdi cilindrata superiore. In questo modo sarà possibile comparare tempi e prestazioni e stabilire come livellare le varie moto, al fine di rendere interessante il campionato.
Nel frattempo stiamo a vedere cosa succede non solo nel British SS ma soprattutto nel nostro National Trophy e come si comporterà la Triumph Street Triple 765 RS, che come nel campionato inglese sarà vestita con le carene del Daytona 675 del 2016.