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Letizia Marchetti è una delle nostre pilota più famose e vincenti nel panorama motociclistico femminile. Come lei stessa ci racconta in questa intervista, si è avvicinata all’attività agonistica a 23 anni, grazie al marito che l’ha portata in pista ed ha fatto scoccare la scintilla tra Lety e la velocità. Sino ad allora aveva studiato danza oltre che impegnarsi come istruttrice di fitness.
Una sportiva nel fisico e nello spirito, che nel 2005 ha vinto il suo primo titolo italiano femminile con una Yamaha R6, per poi cimentarsi nelle gare miste. Un inizio difficile, nel quale si sentiva come “un agnello in una gabbia di leoni”, ma ben presto i leoni hanno imparato a conoscerla e a rispettarla, anche perché Letizia si è adattata presto alla lotta con i suoi avversari e si è migliorata costantemente, sino ad aggiudicarsi il National Trophy 1000 nel 2013. Una vera e propria impresa mai riuscita in precedenza ad una pilota e che nessuna sino ad ora è stata in grado di replicare. Lo scorso anno Lety non ha corso in quanto impegnata nella LetyXRacing, la sua scuola di pilotaggio riservata alle donne. Una missione oltre che un lavoro, che le da molte soddisfazioni.
E chi se non lei poteva essere la promotrice della Women’s European Cup, campionato riservato alle sole donne? Si sarebbe dovuto disputare (usiamo il condizionale visto che come sapete al momento le attività sono sospese) nell’ambito del CIV, con il benestare della FMI ed organizzato da EMG Eventi e MotoX Racing. Questo campionato, che si corre con moto di 300cc di cilindrata, rappresenta la naturale prosecuzione della scuola della Marchetti, le cui allieve avrebbero poi potuto cimentarsi in una competizione dal valore europeo, che può vantare molte iscritte provenienti da nazioni estere. Un progetto per ora solo rimandato, ma che Letizia spera possa iniziare al più presto. “E’ solo rimandato – ci ha detto fiduciosa – ma è un sogno che di certo si realizzerà”.