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Le corse sono una bella cosa, ma il lavoro è importante e per questo Marco Bussolotti ha aperto da alcuni anni un’officina dove ora si prende cura anche dei mezzi del vicino ospedale di Ancona, una zona dove purtroppo il coronavirus ha colpito molte persone.
Pur avendo solo 30 anni (è nato ad Ancona il 27-5-90) Marco è uno dei piloti più esperti nel panorama del motociclismo nazionale, nonché uno dei veterani del Campionato Italiano Velocità. Dopo un inizio nelle minimoto, nel 2004 è passato alle moto con le ruote alte, correndo nel Trofeo Honda 125.
Le quattro tempi arrivano nel 2006 e già nell’anno successivo raccoglie i primi successi, aggiudicandosi Coppa Italia STK600 e Trofeo Yamaha 600. L’escalation continua e nel 2008 e nel 2009 corre nell’Europeo Stock 600, vince a Donington Park e chiude entrambe le stagioni al secondo posto del campionato. Il passaggio alla classe 1000 è quasi obbligatorio, ma nella cilindrata maggiore non solo non arrivano i successi sperati, ma un grave infortunio sulla pista di Brno lo costringe a mesi di inattività.
Resta in STK1000 sino al 2014 quando torna alla sua categoria preferita: la Supersport, prima nel mondiale e poi nel CIV dove lotta sempre per il titolo, terminando il campionato secondo o terzo ad eccezione dello scorso anno, quando un inizio difficile ha compromesso la sua stagione. Nel 2020 correrà ancora con una Yamaha cercando di conquistare quel titolo che spesso gli è sfuggito per soli pochi punti. Da tre anni il suo casco è un Arai, che Bussolotti definisce bello, comodo e sicuro, ma soprattutto ben aerato e perfettamente funzionale anche in condizioni limite come le gare corse sotto la pioggia.