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“Giustizia è stata fatta”. Questa è la prima frase pronunciata da Moreno Bacchini del Team Trasimeno, all’annuncio della Federazione Motociclistica Internazionale che accoglieva il loro ricorso, e cancellava la squalifica di Beatriz Neila Santos e di Sara Cabrini che sul circuito Ricardo Tormo di Valencia avevano concluso la seconda gara del weekend (la terza della Women’s European Cup) rispettivamente al primo ed al quinto posto.
Al termine della gara sulla parte inferiore del serbatoio delle Yamaha YZF-R3 delle due pilote veniva rilevata l’applicazione di alcune strisce di nastro adesivo che i meccanici della squadra umbra avevano fissato a protezione della pompa della benzina, ma che i tecnici della FIM avevano interpretato come un tentativo di isolare termicamente la benzina dal calore del motore.
Per questo motivo decidevano di squalificare sia la Cabrini che la Santos; quest'ultima aveva vinto con quasi cinque secondi di vantaggio sulla seconda classificata, la sua “eterna” rivale Sara Sanchez del WithU 511 Racing Team. Una decisione apparsa subito alquanto discutibile anche perché si appellava ad un articolo che considerava eventuali modifiche al serbatoio. Accettando il ricorso prontamente presentato dal Team Trasimeno, la FIM ha sancito che non solo il serbatoio non era stato modificato, ma che il nastro adesivo non aveva procurato nessun vantaggio alla moto e di conseguenza alle due pilote, che si sono quindi viste restituire il loro primo e quinto posto. Alla luce di questa rettifica la classifica vede ora al comando Neila Santos con 94 punti, seguita da Sara Sanchez con 81. Una classifica comunque “corta” per un campionato che deve ancora disputare cinque gare, ad iniziare dalle prossime due, che si disputeranno il 25 e 26 giugno sulla pista di Rijeka, in Croazia.
Moreno Bacchini – Team Principal: “Giustizia è stata fatta. La Federazione Motociclistica Internazionale ha accolto il nostro ricorso avvallando le nostre tesi. Come cita il comunicato della FIM noi non abbiamo modificato il nostro serbatoio e soprattutto non abbiamo tratto nessun vantaggio dall’aggiunta del nastro adesivo posizionato nella parte interiore del serbatoio stesso. Lo abbiamo fatto solo per migliorare la sicurezza della nostra moto. In oltre 24 anni di attività il Team Trasimeno ha vinto numerosi titoli sia italiani che europei, e le nostre moto sono state sottoposte ad attenti controlli che non hanno mai evidenziato nessuna anomalia. Questa sentenza non fa che confermare la buona fede nostra e dei nostri tecnici, che si erano sentiti mortificati dalla squalifica. Sono quindi felice per loro ed ovviamente anche per Beatriz Neila Santos e Sara Cabrini, alle quali sono stati restituiti i risultati che avevano ottenuto in pista, con tanto impegno e coraggio. Per finire voglio ringraziare la FIM e la Segreteria della FIM, che hanno dedicato estrema attenzione alla vicenda, con grande professionalità”.