Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
E Cyril Despres parte all’attacco dell'undicesima Speciale e della corsa. È la penultima possibilità diretta, per il francese, di fare la differenza ed invertire la tendenza che lo ha portato ad accumulare un ritardo di oltre diciotto minuti dal leader della corsa, Marc Coma. Il resto è nelle mani del destino. La Speciale è stata accorciata di 92 chilometri nella seconda parte, tagliando la zona della Salina “distrutta” della recenti piogge. C’è comunque spazio e tempo per recuperare, ed il francese parte fortissimo distanziando subito Coma di un minuto, quindi di un minuto e mezzo. D’un colpo, l’inizio di Speciale si apre alla possibilità di una piccola rivoluzione. Ma l’eccitazione dura poco.
L’ipotesi di un “evento” si spegne presto, poiché effettivamente Despres continua ad aprire la pista in testa, ma Marc Coma è incollato alle sue spalle e mantiene inalterato lo svantaggio. È più facile la corsa di Francisco Lopez che, partito dietro ai due antagonisti diretti, recupera subito lo svantaggio e si insedia virtualmente al comando della tappa già prima del km 224, punto dove inizia il tratto neutralizzato di 160 Km. La gara torna, in quel momento, su uno “standard” di attesa: Lopez, Despres e Coma sono in un fazzoletto di 3 minuti, Rodrigues, quarto, questa volta non è troppo lontano, Alex Zanotti è il primo degli italiani e solo il norvegese Ullevalseter sbaglia strada e perde una posizione in generale.
Due ore di “buio”, e la Speciale riprende al KM 410. Non è cambiato nulla. Lopez, Despres e Coma ripartono nell’ordine. Poi arriva la “scorciatoia” che taglia via la parte di Speciale cancellata, e Lopez commette un piccolo errore. È il primo, ed unico sussulto dell’intera tappa. Il cileno è costretto a cedere la leadership della Speciale ed a lasciar andar via Despres e Coma che, procedento ormai perfettamente appaiati, arrivano insieme a San Juan. Vince Despres, Coma è secondo, Lopez a sei minuti. Marc regala altri due minuti e 11 a Despres, che è ora un po’ meno lontano dallo spagnolo nella generale. 16 scarsi i minuti di ritardo del francese. Sono tanti o pochi, un’eternità irraggiungibile o nulla, dipende a questo punto dal ruolo dell’imprevisto che, solo, può ormai disturbare l’incedere trionfale del catalano. Ne sa qualcosa Carlos Sainz, vincitore della Dakar delle auto nel 2010 ed in testa fino all’altro giorno, fermo al km 400 della Speciale con la sua Volkswagen in panne.
Risolto il piccolo mistero “notturno” di Ruben Faria. Il portoghese ha saltato un waypoint nella decima tappa, ed è stato penalizzato di due ore e retrocesso al 62° posto della Speciale. Per regolamento, un “top rider” può però partire nei 15 per due volte nell’arco dell’intera corsa.
Incidente fatale stamani, alle sei circa, sulla Nazionale n°60, la strada del trasferimento a Chilecito. L’auto dell’equipaggio argentino n° 410, pilota Eduardo Amor e navigatore Ale Fenoglio, si è scontrata con un pickup alla cui guida era Marcelo Reales, deceduto più tardi non ostante il ricovero in ospedale.
Piero Batini
Foto: DPPI, Red Bull