Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Marc Coma vince la sua prima Speciale “dakariana” del 2011. Sul traguardo di San Salvador di Jujui è primo davanti a Despres e Gonçalves. Leader “virtuale” della corsa fino al termine della neutralizzazione, il catalano resta secondo nella generale, e paga 14 secondi al francese, autore di un grande recupero dopo un avvio incerto. Le BMW del portoghese Gonçalves e del brasiliano “Zé” Helio al quarto e quinto posto. Ancora in ritardo Francisco Lopez, per problemi di navigazione e la rottura di un tubo della benzina, ora a 18 minuti dai battistrada.
Lo scorso anno Marc Coma aveva superato un limite di velocità all’inizio della gara, e l’organizzazione lo aveva punito a tradimento, con 20 minuti che avevano influito pesantemente sull’evoluzione della gara dello spagnolo. Quest’anno le penalità sono solo un disturbo: 1, due, sette minuti, “appioppati” la notte quando i piloti sono nel sacco a pelo. E stanotte è toccata, tra gli altri, a David Casteu. 4 minuti, quel tanto da far scendere il francese in 4a posizione nella generale, e favorire “a tavolino” l’ascesa al podio, provvisorio beninteso, di “Chaleco” Lopez. Incoerenze della Dakar.
Più coerente con lo spirito dell’imprevedibile Dakar è, invece, lo sviluppo della 3° tappa, con un inizio a suon di tensioni da colpi di scena, per fortuna per la maggior parte ridimensionati. Despres attacca la Speciale di 521 chilometri, ma poco più avanti commette un errore, per fortuna piccolo, di navigazione, ed al primo waypoint ferma la “sveglia” con un ritardo di sei minuti e mezzo dalla testa della corsa, in quel momento comandata dall’americano Street. Poi riparte all’attacco e comincia a recuperare, ancora una volta imponendosi un cambio drastico di strategie. Nel frattempo l’azione di Marc Coma si fa imponente e, come accade spesso allo spagnolo, il suo “allungo” è irresistibile. Al secondo CP di giornata, prima della neutralizzazione di una speciale che ha cambiato volto e terreno più volte, lo spagnolo è solo al comando. 250 km di speciale alle spalle, quando i concorrenti si riforniscono ed entrano nei 170 km di tratto neutralizzato, Despres ha recuperato metà dello svantaggio iniziale, ed è ora a poco più di tre minuti dal catalano. Tra i due ufficiali KTM si sono inseriti il portoghese Paulo Gonçalves (BMW) ed il francese Olivier Pain (Yamaha), autori di una magnifica Speciale. Lopez (Aprilia) accusa oltre 12 minuti di ritardo. Fiato sospeso, fino alla ripresa della Speciale, che diventa incandescente.
Alla ripresa Despres alza ancora la pressione, mentre Coma, che ha una guida più aggressiva dell’avversario, è costretto a rallentare per l’usura del pneumatico posteriore. L’obiettivo del francese diventa triplo: recuperare terreno, ridurre lo svantaggio per conservare la leadership della corsa, e… accontentarsi del secondo posto in speciale per garantirsi un più confortevole ordine di partenza per la tappa successiva. Al traguardo gli obiettivi sono centrati in pieno.
Il nuovo, emozionante duello tra Despres e Coma è chiaramente profilato, e sacrifica la corsa degli avversari, inesorabilmente già staccati dalla copia di testa.
Oltre quattro ore in moto, 521 chilometri di Speciale, dal caldo afoso dei canyon al “gelo” delle alture delle pre-Cordillera attraverso l’umidità della foresta. Una giornata che segna l’ingresso della Dakar nel vivo della sua spettacolare avventura.
Piero Batini
Foto: DPPI, Red Bull