Dakar 2011, 6a tappa. Largo ai portoghesi! Vince Ruben Faria (KTM)

Dakar 2011, 6a tappa. Largo ai portoghesi! Vince Ruben Faria (KTM)
Il pilota portoghese vince davanti a Helder Rodrigues (Yamaha). Le KTM dei leader Coma (4°) e Despres (3°) in “trenino”. Per Lopez (Aprilia), 6°, faticosa giornata da apripista | P. Batini
7 gennaio 2011


Si va alla giornata di riposo con Marc Coma saldamente in testa. Cyril Despres è a 8’ 48” minuti, Francisco Lopez a 22’ 12”.


È ancora un arrivo di tappa importante. Per il risultato sostanzialmente imprevedibile e per la costanza di rendimento dei leader della corsa in un frangente tattico molto delicato. Paulo Gonçalves (BMW) aveva vinto la 5° tappa, oggi è stata la volta di Ruben Faria, che ha approfittato “correttamente” dell’opportunità offertagli da Ciril Despres, suo “capitano”, per togliersi quella soddisfazione negatagli dal “DakarVelox” il primo giorno. Il portoghese vince davanti al connazionale Helder Rodrigues (Yamaha) ed a Cyril Despres (KTM), che recupera un minuto e mezzo al leader del Rally, Marc Coma, oggi quarto. Solo sesto Francisco Lopez, preceduto dalla rivelazione di questa tappa, lo slovacco Stefan Svitko sinora in evidenza solo nell’enduro e nel Cross Country tedesco.


Protagonisti della giornata sono Francisco Lopez e, soprattutto, Helder Rodrigues, che si sono sobbarcati gran parte del lavoro di “apripista” di una speciale lunga, difficile e molto faticosa. Il caldo e la polvere fine come talco hanno allungato la fila delle sofferenze a cui si sottopongono volentieri i Campioni della Dakar. Lopez, che partiva in seconda posizione da Iquique, si è incaricato della navigazione nella prima parte della Speciale, ma Rodrigues lo ha ben presto raggiunto ed ha poi condotto, rassicurato dalla “competenza territoriale” dell’avversario, fino all’arrivo. Rodrigues è stato anche virtualmente in testa dal 300° chilometro sin quasi alla fine quando, per la correzione dei tempi, leader definitivo della tappa è diventato Ruben Faria.

Inutile dire che per Lopez, atteso ormai da due giorni a quell’attacco necessario a convalidarne le velleità, questa non era la tappa ideale. Partire per primi non è mai un vantaggio. Il cileno, però, è apparso molto tranquillo al traguardo di Arica, ed ha promesso la riscossa, che auspica decisiva, per la prima tappa alla ripresa della gara, dopo la giornata di riposo.
Durante la “tregua” i tecnici Aprilia cambieranno il motore della moto numero 3, e Lopez avrà a disposizione ben 631 di prova speciale per cercare di invertire la tendenza che lo sacrifica al terzo posto con un ritardo crescente.


Tappa tattica per il leader della 32ma Dakar, Marc Coma, e per il suo inseguitore, Despres. Lo spagnolo, che non sembra patire conseguenza alcuna della ferita alla mano rimediata con la caduta di ieri, si è fatto raggiungere dal francese (ma quest’ultimo dirà che in quattro e quattr’otto ha ripreso l’avversario), e da quel momento i due piloti si sono controllati a vista, con la “rotta” garantita da Lopez e Rodrigues. È una “pausa” tattica che i concorrenti della Dakar si concedono sovente quando non si profila all’orizzonte nessuna opportunità decisiva, il “trenino”. Solo nel finale Coma ha allungato un poco per ridurre al minimo l’inevitabile disavanzo. Trenta secondi, in più o in meno, possono sempre essere decisivi sul podio di Buenos Aires, peraltro ancora molto lontano.
 

Torna a farsi vedere il norvegese Pal Anders Ullevalseter, secondo alla Dakar 2010, Alex Zanotti è oggi il primo degli italiani, 29°, David Casteu, in forte ritardo ieri per un guasto al cambio della sua Sherco, ha ripreso la sua corsa. Gonçalves è attardato da un problema meccanico, ed è uscito di scena il brasiliano Zé Helio. Delle BMW che hanno “rischiato” la doppietta ieri resta tra i primi dieci solo quella di Frans Verhoeven.

La battaglia riprende dopo la giornata di riposo. Giornata che consente alla Dakar di riordinare le file e di serrare i ranghi. Oltre trenta piloti sono rimasti sulla pista della 5° tappa, ed altri faranno fatica a raggiungere il bivacco di Arica. Per loro, per fortuna, il controllo di arrivo resta aperto per tutto il giorno.
 

Al bivacco di Arica, intanto, stamattina è deceduto un tecnico di 24 anni, folgorato dall’alta tensione mentre curava l’allestimento di una struttura.
 
Guarda il video della 6a Tappa


 

Piero Batini

Foto: DPPI, Red Bull

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