Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Le temutissima trilogia delle tappe dopo la giornata di riposo è stata lievemente ridimensionata, poiché la prima di esse è stata sensibilmente accorciata. Restano due tappe che, nelle premesse, si apprestano a ricoprire un ruolo chiave nello sviluppo della già molto dura edizione 2011. Antofagasta è stata dunque raggiunta con una tappa impegnativa ma corta, adesso resta da venire a capo del rebus della Antofagasta – Copiapo e della successiva tappa ad “anello” con partenza ed arrivo a Copiapo.
Andiamo con ordine, ed occupiamoci della prima. 776 chilometri in totale, ed una lunghissima Speciale di ben 508 KM. I piloti l’affronteranno dopo aver coperto i preliminari 268 chilometri di trasferimento, dunque già abbondantemente “in pressione”. La prima parte della Speciale si sviluppa su terreni misti, ma prevalentemente duri, e si conforma alla morfologia particolare di quest’area, caratterizzata da una miriade di piccoli rilievi che diventano gli ostacoli naturali di un labirinto privo di riferimenti. Trovare e seguire la pista giusta, segnata da quella manciata di Waypoint stabiliti dai tracciatori, può diventare difficilissimo o far perdere molto tempo.
La seconda parte è più aperta e scorrevole. È stata tracciata sulle piste delle miniere. In questo caso i riferimenti principali sono le indicazioni del road book. Ancora navigazione, nota per nota del road book. Infine c’è il piatto forte della giornata: cento e passa chilometri dominati dalle dune, sempre più alte e difficili da superare, “imbarazzanti” man mano che il caldo rende meno consistente la superficie sabbiosa. Una giornata, dunque, di fatica e tensione, bisogno di mantenere lucidità e nervi a posto. Accorciare la tappa della vigilia è stata una decisione assennata, anche e soprattutto in funzione della sicurezza, che è l’impegno chiave per la sopravvivenza dei Rally. I Campioni sanno affrontare situazioni come queste, e solo un grosso imprevisto può mandarli “nel pallone”. Per i “privatoni” è diverso, per molti di loro la prima delle due tappe di Copiapo sarà inevitabilmente una prova durissima, forse un calvario, ed è giusto cha abbiano avuto l’opportunità di tirare il fiato un giorno ancora. Tre ritiri ancora, intanto, tra gli italiani. Sono quelli di Ivan Boano, Antonio Cabini e dell’italo-belga Ennio Cucurachi.
La dotazione personale obbligatoria di sicurezza comprende, inoltre, luci e razzi di segnalazione, accendino, specchio di segnalazione, un telo di sopravvivenza, il camelback per due litri di acqua. Altri 3 litri devono essere previsti obbligatoriamente in un serbatoio fissato alla moto, ed ogni pilota deve partire per la tappa del giorno con la propria razione alimentare di emergenza.
Guarda il video della 7ª tappa
Piero Batini
Foto: DPPI, Red Bull