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Nebbia a Copiapò sulla spianata della partenza. Non è strano, è una caratteristica meteo di questa stretta striscia di deserto compressa tra il Pacifico e le Ande. Ma alle 08:30, puntuale, parte la nona tappa della Dakar 2011. Una partenza in linea, all’”americana” come dicono in Cile, i dieci migliori della tappa precedente contemporaneamente dalla stessa linea. È una prova in parte anomala, e lo sarà anche nel risultato, con Jonah Street (Yamaha), Frans Verhoeven (BMW) e David Casteu (Sherco), nell’ordine, all’arrivo. La Speciale è relativamente corta, 235 KM, e quasi tutta in fuoripista con 6 waypoints da trovare con il GPS prima dell’arrivo.
E poi c’è la spettacolare partenza in linea. Il colpo di scena è immediato: Lopez, Coma e Despres prendono verso destra lasciando la pista ideale che porta al primo waypoint, e quando vi giungono stanno già arrivando anche i piloti del secondo gruppo, partiti cinque minuti dopo. Lopez, Despres e Coma sono in ritardo, circa sette minuti, ma procedono ravvicinati, con distacchi irrisori. Alla resa dei conti anche questo risultato, apparentemente opaco, dei leader della corsa, ha una sua utilità. La “batosta” della nona tappa infatti, consente a tutti e tre di partire da una posizione più comoda, per la navigazione, nella 10ª tappa, quella che riporterà la carovana in Argentina. La Speciale cambia fisionomia favorendo per un giorno gli inseguitori, ma non ci saranno scossoni alla testa della classifica.
Il più veloce nella prima parte della speciale è il belga Frans Verhoeven (BMW), cui un sasso aveva rotto il carter della moto ed era stato tra gli ultimi al traguardo dell’ottava tappa. Dal 1° al quinto waypoint, per oltre metà della tappa dunque, e praticamente da solo, ad aprire la pista in testa è il portoghese Helder Rodrigues (Yamaha). Despres, intanto, recupera il leggero svantaggio iniziale e stacca leggermente Coma, che però non lo perde di vista. Il ritmo del “Trio” è salito, e Francisco Lopez fatica un po’ a seguire gli avversari ma concede loro solo qualche centinaio di metri, niente di più.
Lanciato verso una vittoria sicura, Rodrigues si distrae per un attimo fatale, e sbaglia strada perdendosi tra i cordoni di dune. Il sogno del portoghese di bissare il successo del 7 gennaio svanisce a 100 chilometri della fine della speciale. Helder torna indietro e resta senza benzina. Gliela offre il cileno Felipe Prohens, riparte. Nell’ultimo tratto Rodrigues perde oltre venti minuti, ed in testa passa definitivamente l’americano Jonah Street che, settimo lo scorso anno, raddoppia il successo ottenuto nella quinta tappa della Dakar 2009, tra Neulquen e San Rafael. Frans Verhoeven è secondo, ed è finalmente terzo David Casteu che, montato un nuovo cambio alla sua Sherco (pare che utilizzi adesso quello dello scorso anno) conquista il primo risultato eccellente di quest’anno.
Despres, Coma e Lopez, chiudono la tappa rispettivamente al settimo, nono e decimo posto, loro… peggiore prestazione dell’anno.
Al termine della Dakar del 1985, migliore degli italiani era stato Franco Picco, terzo al debutto. Un quarto di secolo e passa Franco Picco, che a questa Dakar ha perso per strada quasi tutti i suoi “clienti”, è oggi il migliore degli italiani al traguardo di Copiapò.
Piero Batini
Foto: DPPI, Red Bull