Dakar 2011, 7a tappa. La ripresa delle ostilità

Dakar 2011, 7a tappa. La ripresa delle ostilità
Dopo la giornata di riposo si ritorna in sella. Accorciata la settima tappa. Il presidente cileno visita il bivacco di Arica | P. Batini
9 gennaio 2011


La Arica-Antofagasta, temutissima tappa della ripresa delle ostilità della Dakar 2011 è stata “addolcita” dagli organizzatori, riducendola ad un lungo trasferimento con una prova speciale di 273 chilometri, contro gli inizialmente previsti 631 che comprendevano anche una sezione neutralizzata. In particolare è stato eliminato il secondo settore, che i ricognitori hanno giudicato pericoloso a causa del fesh-fesh, la micidiale polvere-talco che, una volta smossa, rimane in sospensione per lungo tempo annullando la visibilità e celando alla vista gli ostacoli. La decisione degli organizzatori, assai ragionevole sotto il profilo della sicurezza, è accompagnata dal desiderio di offrire una ulteriore tregua ai concorrenti maggiormente provati dalle ultime due tappe. È una risoluzione saggia, che concede un altro giorno di respiro alla carovana dei motociclisti, ridotta a 118 dei 170 partenti da Buenos Aires. L’impegno tornerà a presentarsi nella sua forma più seria a partire dalla successiva Antofagasta-Copiapò, che inaugura la due giorni infernale delle omonime dune.
 

La gara riprende. Marc Coma e Cyril Despres, come previsto, se la giocano uno contro l’altro a contatto di gomito. Ma la sfida annunciata si rivela molto avvincente. Lo spagnolo ha poco meno di nove minuti di vantaggio sul francese, che conta anche un cambio motore in più. “Chaleco” Lopez, terzo a 22 minuti, vede sfumare la possibilità di un evento risolutivo a suo favore nella speciale inizialmente più lunga del Rally. 273 chilometri sono troppo pochi per pensare di annullare il gap che lo separa dalla testa della classifica. Helder Rodrigues, che ha vinto una tappa dimostrandosi perfettamente a suo agio nel terribile deserto cileno, è il solo che al momento possa ambire ad un gradino del podio, ma è difficile pensare che Lopez gli darà strada.

La sfida delle nuove 450 vede in netto vantaggio le… KTM. L’Aprilia di Lopez non è riuscita a rompere una tradizione decennale, e non è una Dakar decisiva per la BMW, che ha perso per strada Paulo Gonçalves, vincitore della 5° tappa, ed il brasiliano Zé Helio. Allo stesso modo non è fortunata Yamaha, che ha dovuto fare a meno di Olivier Pain, né Sherco, bersagliata da problemi al cambio di cui hanno fatto le spese sia Casteu che Lazard. La prima Honda è quella del sorprendente americano, debuttante, Quinn Cody. Dal punto di vista dell’”alternativa”, non pare, fino a questo momento, che il novo regolamento abbia dato tutti i frutti sperati.


Ad Arica, la carovana della Dakar ha ricevuto la visita del presidente cileno Sebastián Piñera che, intrattenendosi a lungo con i Campioni e con l’idolo locale Francisco Lopez, ha annunciato di voler portare partenza ed arrivo della prossima edizione del Rally in Cile. Questo mentre si fanno sempre più insistenti le voci del coinvolgimento di altre Nazioni sudamericane, in particolare Brasile, Perù e Bolivia. Decisamente, la Dakar in Sud America è benvenuta.


Includendo il belga… di passaporto italiano Ennio Cucurachi ed il sanmarinese Alex Zanotti, sono undici i motociclisti italiani rimasti in gara. Il migliore, a metà gara, è proprio quest’ultimo, che dopo le difficoltà iniziali, riparte dalla 46ma posizione. Gli altri sono Filippo Ciotti, in gara con una Rieju, Claudio Pederzoli, Ivan Boano, Fabrizio Mugnaioli, Silvia Giannetti, Daniele Carmignani, Antonio Cabini, Franco Picco e Giovanni Stefani. Senza dimenticare la Campionessa del Mondo Camelia Liparoti, 16ma nella classifica dei quad capitanata da Alejando Patronelli, fratello maggiore del vincitore dell’edizione 2010.
 

Un appunto ancora, che lasciamo per ultimo perché è ormai una recidiva. È stato ancora corretto il tempo finale della sesta tappa di Ruben Faria. Non sarebbe stato il pilota a partire con oltre 9 minuti di anticipo dal rifornimento, ma uno dei commissari a dargli il via, per errore, 4 minuti prima. Pertanto Faria sarà il terzo pilota a lasciare Arica in speciale.
 

Piero Batini

Foto: DPPI, Red Bull

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