Dakar 2012, 10a Tappa: Primo successo per lo spagnolo Joan Barreda

Dakar 2012, 10a Tappa: Primo successo per lo spagnolo Joan Barreda
Marc Coma (2°) recupera due minuti a Despres (3°), primo nella generale con un margine di soli 21 secondi | P. Batini
11 gennaio 2012

Punti chiave

Arica, 11 gennaio 2012
377 chilometri di Prova Speciale in programma per la decima tappa della Dakar 2012, l'ultima interamente in territorio cileno. Prima, un trasferimento iniziale di 68 KM verso Sud. Dopo, il trasferimento finale più lungo, 250 KM, fino alla città-porto più a Nord del Cile. In Speciale, fino al rifornimento posizionato poco oltre il 200° KM, il terreno è prevalentemente duro e pietroso, sulla falsariga della tappa precedente disputata nella stessa area geografica. Solo l'inizio della Prova è più sinuoso su terreno misto. Dopo lo stop benzina i concorrenti affrontano un settore di cordoni di dune da superare, come gli organizzatori annunciano, "surfando tra le onde di sabbia". Gli ultimi cento chilometri sono di nuovo più scorrevoli, ma attenzione alla presenza di tratti di fesh-fesh.

I numerosi cambi di motore, operati alla vigilia, hanno modificato la classifica generale. Per Despres e Coma non cambia nulla, Paulo Gonçalves retrocede dalla 4a alla 7a posizione, Pal Anders Ullevalseter scende di una posizione. Rodrigues, Viladoms, Farres e Svitko, gli unici della top ten che non hanno cambiato, sono momentaneamente favoriti dalla circostanza. David Casteu, molto indietro per un problema meccanico ieri, è autorizzato dal regolamento a partire in dodicesima posizione, essendo inserito nella lista élite della Dakar, ovvero dei "big". Ma per il francese non è una Dakar fortunata: dopo appena tre chilometri dalla partenza in Speciale, Casteu è di nuovo fermo in pista, ancora con un problema, questa volta di natura elettrica, che lo trattiene per una buona mezz'ora.

Motori freschi da rodare (in verità anche i propulsori di ricambio sono stati fatti girare prima di essere riposti negli appositi contenitori "da viaggio" sul camion dell'assistenza ufficiale KTM), Cyril Despres e Marc Coma, distanziati di due minuti e mezzo scarsi nella classifica generale provvisoria, aprono la decima Speciale. Obiettivo iniziale per lo spagnolo è colmare il gap dei due minuti e raggiungre l'avversario partito per primo. A Despres, per contro, l'onere di aprire la pista e curare la navigazione anche per lo spagnolo, che può seguirne le tracce. Partono forte anche le due Husqvarna di Paulo Gonçalves, che passa per primo al primo waypoint di passaggio, e Joan Barreda. Marc Coma prende rapidamente il controllo della situazione ed inizia a recuperare il ritardo. Un minuto dopo 50 chilometri, un minuto e mezzo dopo cento circa. Al passaggio del primo CP, poco prima del rifornimento, i più veloci in assoluto sono Gonçalves e Barreda, ma Coma ha ormai Despres nel mirino. Ha praticamente azzerato il margine di ritardo della partenza e corre con il francese a vista: un minuto e cinquanta il suo margine a metà tappa circa, uno e quaranta al rifornimento. Tempi alla mano, il portoghese Paulo Gonçalves è semre il più veloce, venti secondi di vantaggio sul compagno di squadra Joan Barreda.

Despres e Coma entrano nel tratto di dune, una cinquantina di chilometri, perfettamente appaiati. Lo spagnolo ha colmato il gap ed inizia una nuova, difficilissima fase tattica. La situazione migliore, a questo punto, è nella mani di Despres che, sacrificati i due minuti "logici", non deve far altro che controllare l'avversario. Il francese lascia andare avanti Coma e lo tallona "discretamente" seguendone ogni cambio di direzione. I due entrano nel tratto finale più veloce, ed ormai resta solo una passeggiata fino all'arrivo. Si ferma Paulo Gonçalves, che riparte dopo 15 minuti ma perde il primato che il portoghese aveva mantenuto fino a metà tappa, e subentra al comando Joan Barreda, che si è attaccato al treno Marc Coma ed ottiene il primo successo personale alla Dakar. Coma, che ancora una volta è il primo a tagliare "fisicamente" il traguardo della Speciale, chiude al secondo posto, due minuti e sette secondi davati a Despres, terzo.

Despres resta primo in classifica generale, con un margine incredibilmente sottile, appena 21 secondi. Coma si complimenta con Barreda e con l'avversario, descrive il finale delle quattro tappe peruviane, con la tappa maraton, come molto difficile e delicato, ma promette di essere lì, per fare tutto il possibile per vincere.

La strategia delle tappe chiave della Dakar è questa, e non è la prima volta che Coma e Despres corrono per migliaia di chilometri raccolti in un fazzoletto. Non sempre è eccitante, ed inevitabilente la sfida istintiva si converte in una ragionata, ed a volte noiosa, gestione di ogni dettaglio di corsa che possa rappresentare anche solo una manciata di secondi. La tensione di ciascuno dei contendenti, per contro, sale alle stelle, l'uno alla ricerca del momento proprizio per sferrare l'attacco decisivo, l'altro concentrato a disinnescare ogni pur minimo segnale di sortita. Il gioco del gatto e del topo, insomma. Sinchè non succede qualcosa che rompe l'equilibrio del surplace. Ma non accade oggi.

Restano 150 chilometri per raggiungere il bivacco di Arica


Classifica


Barreda, ES, Husqvarna, 4h 18' 43"
Coma, ES, KTM, + 1' 32"
Despres, FR, KTM, + 3' 39"
Rodrigues, PRT, Yamaha, + 5' 16"
Viladoms, ES, KTM, + 8' 48"

Piero Batini
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