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Iquique, 10 gennaio 2012
Nove chilometri di trasferimento dal bivacco di Antofagasta, e la Dakar entra nella Prova Speciale della nona tappa, 556 chilometri con una neutralizzazione di 126 tra i KM 340 e 466, e due soste, anche queste neutralizzate, per i rifornimenti. I terreni ricalcano quelli della tappa precedente, con una parte centrale più veloce ed il finale sabbioso che culmina con la ormai famosa "picchiata" sul Pacifico, giù verso Iquique. Pericolo fesh-fesh (la sabbia-borotalco che, in presenza di pioggia può diventare fango-colla) nella prima parte in direzione della grande regione mineraria di Calama e Chuquicamata, e navigazione più delicata nella seconda parte della giornata, con piste difficili da individuare e pochi punti di riferimento. Pitstop motori utilizzato solo da una parte dei concorrenti, una quarantina, e disertato dai "big", se si fa eccezione per i nomi di Frans Verhoeven, Paolo Ceci, Felipe Zanol e Laia Sanz (e quello della Campionessa del Mondo Camelia Liparoti tra i Quad).
Classifica della tappa precedente ancora rimaneggiata, con l'"aggiustamento" del tempo di Pal Anders Ullevalseter, il norvegese rimasto infangato insieme a Despres, Gonçalves e gli altri, e classificato "definitivamente" al secondo posto della ottava tappa. Marc Coma parte per primo, e difende un vantaggio di appena un minuto e ventisei secondi, tanto è rimasto tra le dita dello spagnolo degli oltre diciassette minuti "sanzionati" dalla pista al termine della "revisione" della classifica di ieri.
Dopo appena 2 KM dalla partenza si ferma e resta sulla pista per nove minuti Ruben Faria, assistente veloce di Cyril Despres. Forse un picolo problema, ma più verosimilmente il portoghese, partito terzo, ha atteso il passaggio del suo "protetto", al via con il settimo tempo, per proteggerne le spalle. "Il figlio del vento", così hanno ri-battezzato da ieri Marc Coma in Cile, ha ingoiato il rospo, e corre da solo contro il tempo aprendo la pista. Despres, partito dodici minuti dopo, si lascia guidare dagli altri concorrenti partiti prima di lui, e non fa fatica a recuperare terreno e tempo. Sette secondi al primo CP, mezzo minuto al passaggio del secondo waypoint, un minuto e 12 al secondo Controllo di Passaggio, dove Despres passa davanti a Joan Barreda ed allo spagnolo. Quando i concorrenti transitano in prossimità di Pedro de Valdivia, al passaggio dal terzo waypoint, il recupero di Despres si concretizza in un vantaggio di un minuto e mezzo sul rivale, ed a questo punto Coma e Despres sono di nuovo perfettamente appaiati sulla via di Lima. Ma naturalmente la strada è ancora lunga, ed al rifornimento la situazione, rispetto al mattino, è già messa sotto sopra.
Despres, che passa davanti a Barreda e Coma, è avanti di quasi quattro minuti e torna in testa alla Generale. Storia tutt'altro che avvincente. Credo che neanche Despres, che pur ha "subito" un grande favore, possa essere particolarmente felice. Coma corre a testa bassa, e riduce lo svantaggio di mezzo minuto alla fine della prima parte della Speciale, che riprende dopo il rifornimento ed il tratto neutralizzato che i concorrenti percorrono sulla Nazionale 5. Si entra nella Pampa del Tamarugal per l'ultima fatica di una giornata abbastanza frustrante.
Marc Coma, che ha guidato la Speciale dal primo all'ultimo chilometro per oltre cinque ore di gara, è il primo a scendere lungo lo "scivolo" di sabbia che si affaccia sull'Oceano, ma i giochi sono ormai fatti. Cyril Despres, pago del lavoro di oggi, vince la sua terza Speciale di questa Dakar, recupera poco meno di 4 minuti all'avversario, e torna in testa alla corsa con un margine di due minuti e ventotto secondi. Helder Rodrigues (4° oggi e terzo in generale), si conferma tra i grandi se non per velocità almeno per rendimento ed affidabilità, ancora un Rally semplicemente impeccabile per il portoghese Campione del Mondo, ma la grande sorpresa di questa Dakar, possiamo cominciare a dirlo, è Joan Barreda (3° a Iquique), classe 1983, che con la Husqvarna del Team SpeedBrain è protagonista di una gara davvero stupefacente. Soltanto lo spagnolo, oggi, è riuscito a mantenere in qualche modo aperto il "contatto" con gli inarrivabili fuggitivi.
Tra gli italiani, a parte Botturi e Ceci che, con il loro grande Team, sono una solida certezza, più indietro in classifica ecco i veri eroi di questa Dakar: i "certosini" Filippo Ciotti e Claudio Pederzoli, l'"insospettabile", giovanissimo Nicola Tonetti, il "preciso" GianErnesto Astori, ed il "dolorante" (ma gli fa un baffo), eterno Franco Picco. Ancora in gara (ha sostituito il motore) anche Manuel Lucchese, e Grande giornata di Roberto Tonetti (il papà di Nicola) e dell'inossidabile Camelia Liparotti, nella piccola carovana dei Quad guidata dai fratelli Alejandro e Marcos Patronelli, una vittoria alla Dakar ciascuno.
Intanto, mentre scriviamo, David Casteu è fermo in pista a 60 KM dall'arrivo, apparentemente con un problema meccanico.